GANDELLINO

Gandellino[ɡandeˈlːiːno] (Gandilì [ɡandiˈli] o Gandelì [ɡandɛˈli] in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 998 abitanti
Il paese è situato prevalentemente sulla parte sinistra orografica del fiume Serio che lo attraversa, a 675 m s.l.m. in alta Val Seriana, circa a 44 chilometri a nord di Bergamo, ed è composto dal capoluogo sul fondovalle, che prosegue nella parte a nord lungo la strada provinciale con le frazioni Gromo San Marino, con le contrade Bondo, Pietra e Grabiasca, sulla sua parte a est con la frazione Tezzi e sulla parte ovest con la località Foppi.
Dal paese è possibile collegarsi ai diversi sentieri alpini, il Sentiero dell’Alto Serio passa sui due versanti della valle: la terza tappa porta da San Giovanni di Gorno (punto di partenza) a Grabiasca passando per la Ripa sulla parte occidentale; la quarta tappa parte invece da Aprico (Fino del Monte) per arrivare ancora a Grabiasca, ma passando per i Tezzi Alti sulla parte orientale del paese
Partendo dalla frazione Tezzi si percorre un sentiero, antico che sale una valle nel bosco, la Val Sedornia, nome che è una trasformazione del nome romano “Saturnia”, Saturnus quindi un elemento religioso, il dio Saturno, dio della natura, della potenza e abbondanza. La valle che percorre un bosco, si apre poi in pascoli, ma è stranamente deserta.
Giunti in località detta Spias de Martisola, compare una radura con un masso a forma di parallelepipedo ora completamente ricoperto di muschio, le cui incisioni e coppelle lo rendono sicuramente riconducibile all’opera dell’uomo, e di un uomo preistorico. Lungo un lato del Masso erratico son ritagliati una serie di gradini, che conducono alla sua sommità. Un masso-altare per sacrifici, e questo secondo gli studi che sono stati fatti qui e in altre zone delle Alpi e Prealpi si ritiene che il masso altare sia stato utilizzato fra il terzo e il primo millennio prima di Cristo. Sulla superficie son ben visibili dei solchi chiamati coppelle. mentre la faccia rivolta a Nord mostra una serie di incisioni circolari, e di linee oblique, forse indicanti costellazioni.
Il primo documento che riporta il nome Oltre il dragone, riconducibile al bergamasco dargùn, “torrente rovinoso”, o drag, “frana”, questo è infatti l’antico nome della località, risale al 774, documento in cui Carlo Magno re dei Franchi, dona tutta l’Alta Val Seriana al Monastero di San Martino di Tours in Francia, a testimonianza di questo, Gandellino mantiene S. Martino quale santo patrono.
Nel XV secolo risulta che vi fosse una fucina per l’estrazione del vetriolo di proprietà della famiglia Della Torre che aveva un negozio di spisier (farmacista) in Piazza Vecchia di Bergamo, risulta presente sul territorio la località fucina, quella detta della Tor e la sorgente dell’acqua del Bergamo
Di pregevole interesse artistico sono le due chiese parrocchiali.
Santa Maria Nascente – Gromo San Marino
La chiesa, dedicata alla Natività di Maria,è risalente al 1350, situata sopra un dosso, è ben visibile dalla valle. Anticamente era annessa ad un convento di monache ora soppresso. Un porticato sui lati nord e ovest la contorna. Sul lato verso valle, presenta sette aperture ad arco a tutto sesto in pietra arenaria, complete di colonne in stile toscano che poggiano su di un alto parapetto in muratura coperto da piana in pietra come basamento.
Tra le opere artistiche degne di nota vi sono da citare antichi affreschi, molto probabilmente riconducibili proprio alla chiesa primitiva poi ampliata, presumibile opera di Giacomo Borlone de Buschis detto il Borlone, che già aveva lavorato nella valle affrescando la Danza Macabra, mentre altri di epoca quattrocentesca rappresentano “Il credo degli apostoli”. Sia la navata centrale che il presbiterio sono decorati con medaglie e cornici in stucco di epoca barocca che raffigurano scene della vita di Maria mentre l’ancona lignea posta dietro l’altare è caratterizzata dalla scultura di un Cristo Risorto, opera dambito di Pietro Bussolo del 1515 circa, forse eseguito dal suo allievo più attivo Donato Prestinari.
L’edificio è stato restaurato tre volte: la prima nel 1877 e in seguito nel 1936 e infine nel 1987
Nel cimitero accanto è stato tumulato il missionario Alessandro Dordi, proclamato beato il 3 febbraio 2015 da papa Francesco.
L’imponente Chiesa Parrocchiale di San Martino
qui sotto ben in evidenza del XX secolo, fu iniziata nel 1920 e terminata con la costruzione della torre campanaria nel 1984, si presenta all’esterno completamente rivestita in porfido quarzifero, con ai lati due ambulacri aperti verso l’esterno con archi a tutto sesto, a cui si accede per mezzo di due scalinate Nella cripta è conservata la statua della Madonna del Carmine opera di Giovanni Giuseppe Piccini. Nella chiesa sono conservate opere di Domenico Carpinoni
Pregevole esempio di archeologia industriale è invece la centrale idroelettrica Enel, risalente al 1920, di aspetto neogotico.
Malgrado il paese abbia come santo patrono S. Martino, è la festa della Madonna del Carmelo che cade il 16 luglio, quella maggiormente solennizzata. I numerosi emigranti, che dai primi del Novecento si sono allontanati dal paese alla ricerca di lavoro tornando solo durante le vacanze estive, hanno portato a posticipare i festeggiamenti al 15 agosto, giorno della Assunta.
Le vie e gli angoli del paese, che diventano il percorso della precessione, vengono addobbati di fiori e di simboli mariani, ma l’attrazione della festa è l’incanto al porto della statua della Madonna.
Pochi minuti prima della processione, infatti, sul sagrato della chiesa, si radunano i paesani e seguono l’incanto all’asta per il porto della statua durante la processione.
Dopo il susseguirsi di suggestivi lanci e rilanci di offerte, il banditore proclama chi si è aggiudicato il porto della statua lungo le vie del paese, tra i maridàcc e i zùegn, tra gli sposati e i giovani. Lo scoppio di botti segna l’inizio della processione.
Intanto che aspettiamo Ferragosto per vedere di persona tutto il folklore della festa estiva possiamo utilizzare le Maps virtuali con vedute aeree di tutto il comprensorio.
Il verde sarà il colore dominante delle immagini che vi appariranno
Un territorio impervio perché montano, perché franoso e perché lontano dalle comodità
Eppure, non appena si potrà, vi invito a visitare questo paese interamente percorso da una pista ciclopedonale anche per le prelibatezze della Trattoria da Martino o del Ristorante da Miglio, oppure quelle da portarsi a casa dell’Azienda Agricola Biologica Agriturismo Agri Gió di cui vi riporto la descrizione presente nel loro sito
Agriturismo Agri-Gio di Azzolin Nicolas
Tel.347.9024317
Loc. Tezzi Alti – Gandellino (Bg)
Siamo un’azienda agricola agrituristica dedita alla coltivazione biologica e trasformazione di frutti di bosco.
Alleviamo api, trote e animali di bassa corte.
Ci troviamo in località Tezzi Alti, nel comune di Gandellino (Bergamo), nel Parco delle Orobie dell’alta Val Seriana.
I nostri campi sono in una splendida posizione, ben soleggiati e ventilati. Il microclima ideale per ottenere prodotti di alta qualità.
Tutta la nostra produzione viene venduta direttamente in loco, e per questo motivo è raccolta e lavorata solo al giusto momento di maturazione.
Attraverso il Sentiero delle Orobie, si possono raggiungere alcune cime delle prealpi bergamasche:
i monti Redorta, Grabiasca, Brunone, e Cardeto.
Si possono così raggiungere i numerosi laghi alpini e rifugi:
Laghi di Cardeto, Passo della Portula, Curò e Coca (da Valbondione), Brunone (da Fiumenero), Calvi (da Ripa di Gromo), Alpe Corte e Laghi Gemelli (da Valcanale); proprio da quest’ultimo ha inizio anche il sentiero dei rifugi delle Orobie, che si conclude all’Albani.
La Val Sedornia è una piccola perla tutta da scoprire, con la sua natura incontaminata, i suoi paesaggi mozzafiato e curiosità storiche e artistiche… e gastronomiche

GANDELLINO

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