VILLA D’OGNA

Villa d’Ogna [ˈvilːa ˈdɔɲ(ː)a] Éla d’Ògna [ˈela ˈdɔɲa] in dialetto bergamasco è un comune di 1 824 abitanti
Il territorio comunale si sviluppa su entrambi i versanti orografici della valle Seriana, in corrispondenza della confluenza del torrente Ogna nel fiume Serio, ad un’altezza di compresa tra i 510 m s.l.m. del fondovalle ed i circa 1.500 delle pendici della Cima Vaccaro, intramezzate da una protuberanza territoriale che include i territori a Nord del borgo di Ogna fino alla contrada di san Lorenzo. Ad Est i confini si spingono nella parte più bassa della Valzurio, fino quasi alla località La Rasga, per raggiungere poi le ultime propaggini del monte Blum, il cui spartiacque funge da delimitazione con Clusone fino ad incrociare la Senda, storica via di collegamento tra i paesi del lato sinistro della valle.
Verso Sud, fino allo sbocco della piccola valle dei Frati, sotto il borgo di Martorasco, dove è collocata la contrada Sant’Alberto.
Come i limitrofi paesi della Val Seriana anche qui si susseguirono stanziamenti di Orobi, Galli Cenomani, romani e Longobardi. Anche qui si radicò la produzione del Panno Bergamasco
La forza motrice dell’acqua dello stesso torrente permise la creazione di alcune cartiere, la cui carta prodotta era ritenuta di buona qualità.
Era un tipo di carta di particolare valore, probabilmente dato l’alto contenuto di calce delle acque del Serio che rendevano la carta più solida e resistente e quindi ricercata.
Alla fine del XVI secolo la produzione cartiera proseguiva fiorentemente e la carta locale veniva elogiata per la sua qualità
Nel 1857, in occasione dell’Esposizione provinciale di Bergamo, la cartiera Legrenzi di Ogna presenta ben 87 tipi di carta diversi.
Nel 1861 una grande alluvione provocò una frana sull’Alpe Rigada (nell’attuale territorio di Oltressenda Alta), provocando gravi danni alle abitazioni circostanti e alle stesse cartiere presenti in prossimità del torrente Ogna. L’industria cartiera a Villa d’Ogna iniziò poi a vedere i primi segni di cedimento verso la fine del XIX secolo, con l’avvento delle meccanizzazione, che rese i processi manuali di produzione ormai obsoleti.
Nella seconda parte del XIX secolo, contestualmente all’Unità d’Italia, si verificò uno sviluppo dell’industria mediante l’introduzione di realtà operanti nell’ambito tessile che in breve si insediarono e radicarono sul territorio, la principale delle quali fu la “Festi Rasini”. Fondata nel 1889 e diretta dalle omonime famiglie di industriali milanesi Festi e Rasini, cominciò ad attrarre in modo significativo gli abitanti dei paesi vicini, permettendo un considerevole aumento dei residenti nel comune. Difatti il numero, rimasto pressoché invariato tra il 1861 ed il 1881 (si passò da 643 a 666), raddoppiò sul finire del secolo, toccando quota 1364 nel 1901, passando poi a 2016 nel 1921. Il polo produttivo era posto sulla riva orografica destra del Serio e, anche grazie allo sfruttamento delle acque del fiume prelevate in località “Valzella” di Ardesio, era dotato di 8000 fusi e garantiva il lavoro a 100 operai, condizione che lo rese il terzo gruppo tessile della Lombardia
A partire dalla seconda metà del secolo gli stabilimenti tessili subirono un drastico ridimensionamento fino ad arrivare alla completa chiusura nella seconda decade del XXI secolo. Nel frattempo le realtà legate all’industria tessile vennero affiancate e sostituite da attività operanti nei settori meccanico, meccano-tessile ed artigianale. Tra queste si segnala la RadiciFil, insediatasi nel 1974 poco più a valle degli stabilimenti tessili della Festi Rasini e che, operante nell’ambito della produzione dei polimeri utilizzati nell’industria tessile, vanta alti standard di produzione
La chiesa parrocchiale di Villa d’Ogna iniziò ad essere costruita nel 1937, essendo diventata l’antica parrocchiale (distante da essa poche decine di metri), troppo piccola per contenere tutti i fedeli
Dotata di una ampio sagrato che si sviluppa su tutti i lati, la chiesa è costruita in pietra viva e possiede un corpo centrale che, coperto da un tetto a due spioventi, si eleva con decisione dal resto dell’edificio ed al quale si accede mediante un porticato a tre archi, mentre lateralmente sono collocati due corpi strutturali meno grandi che creano un interessante gioco di volumi.
Internamente la chiesa si compone di tre altari: l’altare maggiore è dedicato a San Matteo apostolo ed evangelista; l’altare di destra, dedicato alla Madonna; l’altare di sinistra è dedicato al Beato Alberto di Villa d’Ogna. Tra le opere più significative, si possono ammirare alcune opere di Domenico Carpinoni e Antonio Cifrondi, pittori originari di Clusone vissuti tra il XVI ed il XVII secolo.
Degna di nota è anche la chiesa di san Lorenzo, situata lungo la vecchia mulattiera che conduce a Nasolino, che presenta caratteri semplici, tra cui la facciata con una finestra semicircolare ed il portale in arenaria. La struttura è ad una navata singola, suddivisa in tre campate da due lesene, con il presbiterio a pianta rettangolare. Quest’ultimo, più stretto della navata, lascia ai lati due spazi, nei quali si trovano la tela dell’Incoronazione della Vergine, e la nicchia con la statua di San Lorenzo.
Di rilevanza storica è inoltre la torre trecentesca, oggi cimata ed adibita ad abitazione privata, situata nella piazza della contrada di Ogna ed edificata in pietra squadrata.
Numerose sono infine gli itinerari naturalistici che il paese offre. Destinati ad utenti di ogni genere, possono soddisfare sia l’appassionato di trekking che il semplice utente alla ricerca di una rilassante passeggiata nel verde. Si va dalle escursioni sulle pendici del monte Vaccaro (lato orografico destro della valle) a quelle sul monte Blum (lato sinistro). Inoltre è d’obbligo citare la Ciclovia della Valle Seriana che transita sul comune lungo il corso del fiume Serio. Questa offre passeggiate e pedalate nella natura, lontano da traffico ed inquinamento, permettendo la riscoperta e la valorizzazione di spazi un tempo abbandonati all’incuria.

VILLA D'OGNA

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