VERDELLO

Verdello [veɾˈdɛlːo] (Erdèl [ɛɾˈdɛl] in dialetto bergamasco) è un comune di 8058 abitanti
Gli oggetti più antichi ritrovati sul territorio di Verdello risalgono alla Preistoria e consistono in un numeroso gruppo di selci lavorate collocabili nell’età neolitica. Importanti rinvenimenti tombali testimoniano un insediamento abitativo di Celti golasecchiani, risalente al sec. VI-V a.C. Verso la fine del sec. II a.C., i Galli Insubri stanziati nella regione furono definitivamente sconfitti dai Romani, che procedettero a colonizzare il territorio suddividendolo con le centuriazioni.
La bonifica dei terreni determinò una capillare diffusione degli insediamenti abitativi, con culture prevalentemente cerealicole, e la realizzazione di un’importante rete viaria. Su questa via, in prossimità dell’oratorio dei Santi Cosma e Damiano, fu ritrovata la celebre colonna miliare, considerata tra le epigrafi romane più importanti della Provincia di Bergamo.
Nel Medioevo, si susseguirono le invasioni barbariche, poi quelle dei Longobardi e dei Franchi, con i quali le popolazioni locali trovarono il modo di convivere. Al sec. IX risalgono le prime notizie scritte su Verdello e sull’esistenza di un castello, possedimento della potente famiglia ghibellina dei Suardi. Nel 1358 i soldati di Bernabò Visconti misero a ferro e fuoco il paese, distruggendo la torre del castello e bruciando vive 300 persone, tra uomini, donne e bambini. Con l’annessione alla Repubblica di Venezia, nel 1428, iniziò un periodo di relativa tranquillità, che favorì lo sviluppo del centro.
Nel 1797 Napoleone occupò i territori della Repubblica di Venezia, dando vita alla Repubblica Cisalpina. Questa ebbe vita breve, tanto che nel 1815 la Lombardia passo in mano degli Austriaci, che istituirono il Regno Lombardo-Veneto. Durante questo periodo, precisamente nel 1857, l’imperatore d’Austria inaugurò il tratto la ferrovia Ferdinandea che, con la stazione di Verdello-Dalmine, favorì ulteriormente lo sviluppo del paese.
Con l’annessione al Regno d’Italia, Verdello passò gradualmente da un’economia prevalentemente agricola ad una parzialmente industriale.
Le notizie più antiche sulla chiesa, oggi prepositurale e dedicata ai Santi Pietro e Paolo, risalgono al X secolo, ma l’edificio nel tempo subì numerose modifiche. Alla fine del XVIII secolo, la chiesa fu impreziosita con affreschi di Mauro Picenardi (Crema, 1735 – Bergamo, 1809). All’inizio del secolo scorso, fu completata dall’ing. Elia Fornoni (Bergamo, 1847 – 1925) e decorata con quadri di Ponziano Loverini (Gandino (BG), 1845 – 1929), e in seguito fu abbellita dal portale in rame sbalzato da Tilio Nani (Clusone (BG), 1901 – Bergamo 1959).
Il santuario, edificato nel 1592 e dedicato a Santa Maria Annunciata, è abbellito da affreschi del Loverini, decorazioni di Ernesto Rusca, e dipinti di Francesco Zucco (Bergamo, ca. 1570 – Bergamo, 1627) e Gian Paolo Cavagna (Bergamo, 1550 ca. – Bergamo, 1627). L’oratorio dei Morti del Ravarolo fu edificato nei campi dalla popolazione verdellese, per onorare la memoria dei morti per la terribile peste del 1630, che costò 500 vittime su una popolazione di 1.300 abitanti.
La villa Gambarini, ora sede municipale, e il parco di pertinenza, risalgono ai primi anni del sec. XIX, e poco dopo fu edificato pure l’imponente mausoleo della famiglia, ricco di simboli dal significato non sempre esplicito. Il “Museo del Territorio” raccoglie una consistente collezione di oggetti, mobili, attrezzi, macchinari e documenti della civiltà contadina.
A Verdello opera la Millennium Drum & Bugle Corps vincitrice (prima classificata tra ben 5 o al massimo 6 bande concorrenti) di tutti e cinque i campionati italiani di Marching band finora disputati.
La Sagra Verdellese. È una ricorrenza annuale che inizia il Lunedì dell’Angelo e dura due settimane durante le quali si svolgono diverse manifestazioni religiose, artistiche, folkloristiche e sportive.
Le altre iniziative sono:
La Festa del Parco
La Festa dei Patroni San Pietro e San Paolo
Le Feste Estive
Festa dell’albero
Chiude definitivamente in questi giorni il Centro Commerciale La Francesca di Verdello.
Aumentano vertiginosamente i km quadrati di cemento abbandonato. Dopo il mercatone e diverse aziende in crisi, il tratto di strada francesca da Ciserano in poi, sta diventando un cimitero industriale.
Un disastro ambientale messo in atto da una complicità tra gli amministratori locali, provinciali e regionali insieme ai fabbricatori di mostri ecologici.
Chi riporterà il verde dove ora c’è cemento sepolto da catrame e natura selvaggia cresciuta su questi rifiuti industriali?

VERDELLO

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