BREMBATE DI SOPRA

Brembate di Sopra [bɾemˈbaːte di ˈsoːpɾa] (Brembàt Sura [bɾɛmˈbat ˈsuɾa , bɾɛmbaˈsːuɾa] in dialetto bergamasco) è un comune di 7906 abitanti.
La prima vera opera di urbanizzazione sul territorio fu opera dei Romani, i quali sfruttarono la posizione strategica del paese, posto nei pressi di un’importante strada militare che collegava Bergamo a Como, parte terminale di quella che univa il Friuli con le regioni retiche.
Successivamente fu soggetto alla dominazione dei Longobardi, i quali inserirono la zona nel ducato di Bergamo.
I primi documenti scritti che attestano l’esistenza di Brembate risalgono invece all’anno 856. Il borgo, che prese il nome dalla sua vicinanza al fiume Brembo, cominciò ad essere indicato con l’appellativo di Sopra per distinguerlo dal paese di Brembate di Sotto (oggi solo Brembate), posto più a sud.
Il borgo, infeudato ai conti Pellegrini, si trovò al centro di numerose dispute tra guelfi e ghibellini, in seguito alle quali venne eretto un impianto difensivo comprendente un castello, in località Tresolzio (di proprietà dei marchesi Rota) e numerosi torri. Le cronache infatti citano numerosi scontri avvenuti sul territorio comunale, tra cui quelli che videro impegnate le truppe del Colleoni ma anche, nel 1392 quelle di Truzzano Rota, che saccheggiò il borgo.
L’annessione del territorio alla Repubblica di Venezia, nel 1427, pose fine alle ostilità. In quel periodo il territorio comunale comprendeva anche Arzenate (oggi nel comune di Barzana), mentre quella di Tresolzio era amministrativamente autonomo. Queste tre entità si trovarono spesso riunite e poi nuovamente divise, fino ad essere tutte incluse nel territorio del comune di Ponte San Pietro, istituito nella Repubblica Cisalpina.
Con l’arrivo degli austriaci, che inserirono la zona nel Regno Lombardo-Veneto, i comuni riacquisirono la loro autonomia e la mantennero fino al 1927, quando Brembate di Sopra venne nuovamente accorpato a Ponte San Pietro. Tale unione durò fino all’immediato dopoguerra, quando il paese riacquisì definitivamente l’autonomia amministrativa.
Nel 1916 il paese venne interessato dalla costruzione di un piccolo aeroporto, utilizzato in ambito militare durante la prima guerra mondiale, caduto in disuso al termine delle operazioni belliche.
A partire dalla seconda metà del XX secolo il paese vide un progressivo abbandono dell’attività rurale, che aveva sempre caratterizzato l’economia locale, a favore di un sempre crescente sviluppo industriale, che ha portato anche un consistente incremento demografico.
La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, citata in documenti già nell’anno 1030. Ricostruita nel corso del XV secolo, in luogo della precedente, venne demolita nel XVIII secolo, quando a fianco di essa venne innalzato l’edificio attuale, consacrato nel 1738. Si conservano alcuni affreschi della chiesa precedente, tra cui uno attribuito al pittore Cristoforo Baschenis detto il Vecchio e dipinti di Francesco Cappella, Gaetano Peverada e Giovan Battista Moroni. La torre campanaria fu ampliata nel 1897 dall’ingegnere Virginio Muzio, il quale provvide alla costruzione di un’ulteriore cella campanaria al di sopra dell’originaria struttura. Ospita attualmente un concerto di 8 campane in tonalità Si bemolle maggiore fuse da Giorgio Pruneri di Grosio nel 1898.
Di prestigio vi sono anche Villa Sommi-Picenardi (un tempo chiamata villa Brembati), risalente al XVII secolo ed oggi utilizzata come casa di riposo per anziani. Oggi chiamata Ompi o Casa Serena.
La Villa Terzi, sempre del XVII secolo, la quale ingloba anche una torre medievale.
Il Ponte di Briolo, che collega il paese con il vicino comune di Valbrembo. Già presente in epoca alto-medievale, venne ricostruito nel 1493. Un ponte a schiena d’asino che attraversa il Brembo e che connette anche con la zona di Ponte San Pietro.
La sponda del fiume in questa zona è chiamata dai locali Briolo beach ed è un luogo utilizzato d’estate come solarium.
Il 29 marzo del 2008 è stato inaugurato il centro “La Torre del Sole”, per la didattica e la divulgazione dell’astronomia, ottenuto dal recupero di una vecchia torre piezometrica, il quale comprende:
un osservatorio astronomico, con un telescopio (diametro di 30 cm e focale di 5000 mm) su montatura equatoriale alla tedesca, installato in una cupola rotante di 7,5 m di diametro, che permette l’osservazione dei corpi del sistema solare; un laboratorio eliofisico, situato alla base della torre principale, al quale la luce del Sole viene inviata tramite un eliostato, sistema di specchi, installato nella cupola, lungo un tubo centrale. Ospita un telescopio solare, che permette di proiettare l’immagine del disco solare su un apposito schermo, consentendo la visione delle macchie solari, della granulazione e delle facole. È prevista l’installazione di un filtro H-alfa per l’osservazione del sole in luce monocromatica d’idrogeno, e di uno spettroscopio; un planetario digitale, dotato di una cupola di 8 m di diametro e di 50 posti a sedere, che permette di simulare la visione della volta celeste e i moti degli astri. Consente inoltre la proiezione di filmati e animazioni in modalità “full dome”; una sala conferenze di 120 posti.
Brembate di Sopra è conosciuto anche per i numerosi eventi organizzati dalla ProLoco del paese, di cui i più noti sono:
Fiera del nono e del neut;
Carnevale de Brembat Sura;
Festa di Primavera;
Notte Bianca
A Brembate di Sopra è gioia grande per l’oro conquistato da Simone Consonni alle Olimpiadi di Tokyo. Il ciclista, cresciuto proprio a Brembate di Sopra (oggi abitata a Lallio con la compagna), è entrato nella storia: insieme ai compagni di squadra Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan ha riportato sul gradino più alto del podio olimpico il ciclismo su pista italiano e realizzato il record del mondo nell’inseguimento a squadre.
Oggi si celebra la festa patronale di Brembate di sopra che celebra ogni anno l’assunzione in cielo della Madonna con le bancherelle ed i fuochi d’artificio serali. Molto belli erano quelli accompagnati da coreografia musicale messi in scena sopra il tetto del municipio che affollavano la piazza antistante e le terrazze del palazzo Caproni situato di fronte.

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