VAL BREMBILLA

Val Brembilla (Àl Brembila [albɾɛmˈbila] o Val Brembila [valbɾɛmˈbila] in dialetto bergamasco) è un comune sparso di 4194 abitanti.
La circoscrizione comunale è costituita dalla sede comunale Brembilla e dalle frazioni Cadelfoglia, Camorone, Catremerio, Cavaglia, Cerro, Gerosa, Laxolo, Malentrata, Sant’ Antonio Abbandonato.
Per Secoli terra povera e di emigrazione, la Valle Brembilla ha vissuto negli ultimi decenni profonde trasformazioni che l’hanno portata ad essere l’area maggiormente industrializzata della Val Brembana. Centinaia di piccole e medie aziende, operanti nei settori del legno, della meccanica e dell’elettronica, danno vita ad una realta’ economica che, grazie al proprio sorprendente dinamismo, si e’ ormai pienamente affermata in campo nazionale ed anche internazionale. Della Valle Brembilla fanno poi parte anche i comuni di Gerosa e Blello. Gerosa e’ situata lungo la strada provinciale che collega la Val Brembilla alla Val Taleggio ed offre al visitatore un centro sportivo con piscina e parco giochi e alcune belle testimonianze della tradizionale religiosa come il santuario della Madonna della Foppa e quello che resta della più’ antica chiesa della valle, dedicata a Santa Maria. Non lontano da Gerosa ecco poi Blello “microscopico” paesino alla Rio Bo immerso nel verde da cui si gode il panorama di tutta la Vallata.
Il nome Brembilla accomuna la Valle, il torrente che la percorre e il comune, il cui territorio ne occupa la parte media e inferiore. Un tempo Brembilla non era un particolare centro abitato ma tutta una zona comprendente, oltre all’attuale Vall Brembilla, anche il territorio di Ubbiale-Clanezzo e il versante valdimagnino del Monte Ubione. La forma derivativa in-illa, molto inconsueta si può supporre come un aggettivo in-ilis, che pero’ non fornisce troppe deduzioni. Molto più’ facile sarebbe far derivare il nome BREMB o BREMBO da una lingua preromana ove BREM sta’ per risuonare.
La storia di Brembilla annovera piú di 100 contrade. Si stenta a credere, ma tante erano le cellule che rendevano operosa la comunità così articolata per sfruttare ogni piccolo recesso del territorio. Ancor più numerosi sono i ceppi dei Brembillesi sparsi nel mondo dopo aver affinato in patria la capacità imprenditoriale e l’arte del commercio. Una “spinta” non voluta gliela diedero i Veneziani, che nel 1443, dopo aver messo a ferro e fuoco il paese che gli osteggiava, decretarono la cacciata dei Brembillesi, costringendoli a riparare nel milanese e poi un po’ dappertutto, ovunque trovassero modo di mettere a profitto genio ed abilita’. Da qualche tempo i “Brembilla”, figli dei figli dei figli… van riscoprendo l’orgoglio di darsi appuntamento nella terra d’origine, per non perder la memoria dei padri a cui devono l’impronta del successo. E non e’ una sterile nostalgia, perche’ il paese lo trovano sempre migliorato e in crescita, al primo posto nella duttilità delle imprese che intuiscono prima di altri le diverse esigenze dei mercati che si evolvono.
Interessante per la struttura del borgo Catremerio che, dopo recenti restauri, ha mantenuto l’anima rurale che l’ha contraddistinta nel corso dei secoli.
Malentrata È disposta con una struttura simile ad una fortezza, con le case arroccate ed unite tra loro e la tipica chiesetta settecentesca.
Cavaglia Conserva ancora le caratteristiche abitazioni in pietra e legno con le porte ad arco.
Laxolo È sorta sul terreno un tempo occupato da un lago, che si è poi prosciugato. Infatti, il nome della frazione, deriva da lac (lago) e solo (solitario).
Sant’Antonio abbandonato dove sorge la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate
Dopo i lavori di riqualificazione del centro di Gerosa, il comune di Val Brembilla punta al centro del paese. Valbrembilla si rifà il look: arriva il nuovo centro senz’auto.

VAL BREMBILLA

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