COMUN NUOVO

Comun Nuovo (Cümü Növ o Cümü Nöf in dialetto bergamasco) è un comune di 4 403 abitanti.
Le uniche fonti certe sull’origine di questo paese, anche se le ipotesi su origini precedenti sono diverse, risalgono al 1238 quando un gruppo di undici famiglie provenienti dal capoluogo orobico si insediò in località Prato Novo, sita a sud del centro abitato di Zanica.
Il successivo aumento dei nuclei familiari portò l’insediamento abitativo a dotarsi di fortificazioni volte a proteggerlo da eventuali incursioni. Erano tempi in cui in gran parte della provincia infuriavano battaglie tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini, e conseguentemente gli abitanti del Borgo Novo volevano rimanerne esenti.
Tuttavia il potere delle famiglie più influenti finì per contaminare anche Comun Nuovo, che nel frattempo si era dotato di una propria autonomia comunale, consegnandolo sotto la giurisdizione della ghibellina famiglia Suardi. Questi si appropriarono del castello e costrinsero gli abitanti a decenni di battaglie sanguinose, essendo spesso attaccati dai guelfi che anelavano al predominio sulla zona.
Le cronache raccontano che, nel 1379, un attacco al castello da parte dei guelfi si concluse con diciannove persone uccise ed una serie di case poste nei paraggi date alle fiamme, mentre un successivo datato 1404 provocò il rapimento di due ghibellini ed il cambiamento di fazione. Questo evento portò a Comun Nuovo numerosi attacchi dei ghibellini che, aiutati anche da Jacopo Dal Verme, condottiero al servizio della signoria milanese dei Visconti, incendiarono il borgo. Si narra che in quell’occasione morirono dodici bambini che si lanciarono dalla torre del castello, nella quale si erano rifugiati per sfuggire alle fiamme.
A questa situazione pose fine l’arrivo della Repubblica di Venezia che, a partire dalla prima metà del XV secolo, permise alla popolazione di vivere un’esistenza più tranquilla grazie ad una lungimirante politica in ambito sociale ed economico.
Il termine della dominazione veneta avvenne nel 1797 con l’avvento della Repubblica Cisalpina, alla quale subentrarono, nel 1815, gli austriaci che instaurarono il Regno Lombardo-Veneto. L’ultimo cambiamento si verificò nel 1859 quando Comun Nuovo, unitamente al resto della provincia bergamasca, entrò a fare parte del Regno d’Italia.
Nel 2010 il Comune si è dotato di un logo da impiegare nelle situazioni non istituzionali.
È costituito da un pentagramma con le prime note dell’Inno alla gioia di Beethoven curvato a formare una C posta sopra una N, alla quale è sovrapposto un campanile. Le scritte COMUN NUOVO e COMUNE D’EUROPA completano il disegno.
Nel centro storico sono ancora presenti alcune tracce ben visibili del periodo medievale: in primo luogo si possono ancora notare le vestigia del castello della famiglia Suardi, mentre fa bella mostra di sé la torre ghibellina, utilizzata ora come torre campanaria della chiesa parrocchiale
La chiesa di Comun Nuovo venne costruita all’inizio del XVI secolo[1] e consacrata nel 1513 ma ha subito numerose ristrutturazioni ed un parziale rifacimento all’inizio del XX secolo. All’interno possiede una notevole pala d’altare, opera di Giovan Battista Moroni.
Le prime attestazioni di palazzo Benaglio si registrano nel XV secolo ma come azienda agricola, fatta impiantare per volontà della nascente dinastia dei conti Benaglio di Bergamo, allo scopo di costituire un fulcro per i loro possedimenti nella zona. Trasformata in tempi successivi in pregevole residenza di campagna, venne abbellita con affreschi e decorazioni che ancora oggi si possono ammirare. Con la scomparsa dell’ultimo Benaglio senza eredi legittimi, il palazzo passò di mano a diverse famiglie della zona, che lo adibirono sul alla fine dell’800, a magazzino per i prodotti agricoli, ripristinando la sua antica funzione. Nei primi decenni del ‘900 il palazzo fu oggetto di importanti interventi e divenne sede della scuola per l’infanzia ed elementare, funzione mantenuta sino agli anni ’70. Con lo spostamento delle scuole, il palazzo viene abbandonato. La volontà degli abitanti di Comun Nuovo di salvaguardare la struttura, contribuisce alla sua trasformazione a sede del Comune. La dimora del XVII secolo ha un porticato, una loggia ad archi e colonne in pietra. Dal 1880 al 1893 fu residenza del poeta Antonio Ghislanzoni che di Caprino scrisse “Vivo in un paese pieno di fiori e di contesse”. Vi furono ospitati illustri musicisti, poeti e pittori. Al piano terra si trova la saletta dell’Aida decorata a tempera da Roberto Fontana, mentre al piano primo c’è la stanza del musicista Catalani.
A livello naturalistico, il comune è stato inserito nel Parco agricolo del Rio Morla e delle rogge, un PLIS che si prefigge di tutelare il corso del fiume Morla e delle rogge che compongono l’intricato sistema irriguo delle campagne.
Comun Nuovo è il paese di Alessandro Vavassori ed il luogo dove ha ambientato i suoi romanzi
Vi aspettiamo stasera
al Dehor della Pasqualina
Nella piazza più bella di Bergamo
per raccontarveli

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