TELGATE

Telgate [telˈɡaːte] (Telgàt [tɛlˈɡat] in dialetto bergamasco) è un comune di 4 971 abitanti.
Il centro era già noto in epoca romana quando, situato sulla strada di collegamento tra le città di Brescia e Milano, poteva vantare una stazione per il cambio dei cavalli dei viaggiatori.
Tuttavia i primi documenti scritti che ne attestano l’esistenza, risalgono all’anno 830, quando ne sono menzionate le chiese.
Ed è proprio nelle chiese che Telgate vede svolgere la gran parte degli avvenimenti storici avvenuti sul proprio territori: nel 1156, in pieno medioevo, nella chiesa di San Michele, di cui oggi non resta più nulla, venne firmata la tregua tra le avverse fazioni di bergamaschi e bresciani, che si erano precedentemente affrontate nella sanguinosa battaglia delle Grumore.
Questo trattato tuttavia non sortì gli effetti sperati, poiché le battaglie ripresero ben presto, portando nuovamente la paura nella zona. Fu un altro trattato di pace, firmato nella locale chiesa di San Pietro nel 1198 dagli stessi contendenti, a riportare la tranquillità nel paese.
In questo periodo tennero corte in Telgate i componenti dell’antica e nobile famiglia dei Vavassori, divenuti signori del castello, ai quali subentrarono nel 1387 i nobili Marenzi che compirono anche lavori di consolidamento e di ristrutturazione all’intera opera di fortificazione, convertendo parte dell’antico castello in signorile abitazione.
Quella dei Marenzi era una ricchissima e potente famiglia con proprietà anche a Sarnico, Tagliuno, Cividino e molte altre località della bergamasca. I Marenzi furono signori di Telgate fino al 1440, anno in cui il duca di Milano Filippo Maria Visconti (1412 – 1447) conferì loro il titolo di conti di Telgate e di Tagliuno.
La tranquillità continuò nei secoli seguenti anche grazie all’avvento della dominazione della Repubblica di Venezia, avvenuta nel corso del XV secolo, che diede nuovi impulsi al commercio di Telgate, terra di confine tra la bergamasca ed il bresciano.
Nel 1797, dopo l’avvento di Napoleone e della Repubblica Cisalpina, il paese fu aggregato al comune di Grumello del Monte, venendo quindi ridotto al ruolo di frazione.
Con l’annessione al Regno Lombardo-Veneto Telgate recuperò la sua autonomia, anche se le principali direttrici commerciali vennero deviate verso la Valcalepio, lasciandogli il ruolo di piccolo e tranquillo centro agricolo.
Da uno scritto del XIII secolo s’apprende che la pieve di Telgate estendeva la sua giurisdizione su quattordici chiese e un monastero.
Sulla facciata sono presenti cinque statue raffiguranti i Santi Giuseppe, Alessandro, Pietro, Paolo e Giovanni Battista.
L’interno è ad un’unica navata con cappelle Battista. Qui si trovano opere artistiche di pregio realizzate da Gian Paolo Cavagna e da Antonio Paglia Nel coro del presbiterio vi è inserito l’inginocchiatoio opera lignea eseguita nel 1722 da Giovanni Giuseppe Piccini.
A margine dell’edificio sacro si trova il campanile, originariamente costruito come torre in epoca medievale.
Un’altra chiesa presente sul territorio è quella intitolata a San Giuliano. Di antiche origini, pare risalga addirittura al XIII secolo, con una ristrutturazione risalente al XVIII secolo. In un’ulteriore ristrutturazione, avvenuta in tempi più recenti, sono emersi bellissimi affreschi databili al XVI secolo.
Numerose sono anche le dimore storiche degne di nota: la Villa Marenzi-Bonetti, con un ampio giardino ed affreschi ottocenteschi e la Villa Agosti-Ferrari, oggi adibita ad oratorio.
Dell’antico castello dei Marenzi oggi sopravvivono le rovine di piazza degli Alpini, la porzione del Mastio adibita a sede della biblioteca e alcune torrette distribuite nell’abitato, alla più alta delle quali, secondo consuetudine, è toccata la sorte di esser trasformata in campanile della chiesa parrocchiale.
Che si tratti di escursioni o uscite in bicicletta, nei dintorni di Telgate. esistono molte cose da vedere e luoghi da visitare.

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