TAVERNOLA BERGAMASCA

Tavernola Bergamasca [taˈvɛrnola beɾɡaˈmaska] (Taèrnola [taˈɛɾnola] in dialetto bergamasco) è un comune di 2002 abitanti Situato sulla sponda occidentale del Lago d’Iseo, dista circa 38 chilometri a est dal capoluogo orobico.
I primi a civilizzare la zona del Sebino furono i Romani, quando la zona doveva essere ancora molto selvaggia, questi costruirono la strada che collegava i vari paesi sparsi lungo la costa del lago e sulle colline.
Nei secoli seguenti il borgo acquisì una sempre maggiore importanza, dovuta alla sua posizione litoranea che permetteva lo sviluppo dei commerci. In epoca medievale la zona fu quindi interessata da un notevole sviluppo, che implicò conseguentemente la costruzione di torri e fortificazioni a scopo difensivo, attorno alle quali si sviluppò il paese. Visibile è la Torre Fenaroli, ora torre civica il cui concerto campanario è in uso alla chiesa parrocchiale.
Il paese si sviluppava dalla costa con le abitazioni dei pescatori, il Pio Ricovero Cacciamatta, che ospitava piccole orfani, e antiche case della famiglia Fenaroli, fino alla chiesa di San Pietro. Proprio la parte costruita sulla sponda del lago subì nel 1906 un grave disastro alluvionale. I primi segnali si ebbero la mattina del 3 marzo 1906 quando, dopo una notte disturbata da rumori e dal ribollire delle acque del lago, cadde il loggiato della villa Grasselli signori di Cremona e realizzato da Carlo Donegani.
Il territorio fu cristianizzato nel IV secolo d.C., periodo in cui gli antichi fani furono distrutti o trasformati in pievi formando le prime comunità cristiane. A questo periodo risalgono dunque la chiesa di San Pietro, che al suo interno ospita affreschi del Romanino, tra cui La Madonna in trono col Bambino e santi, posta su una delle pareti del presbiterio.
“San Michelone” in Cambianica, piccola chiesa sconsacrata romanica con l’architettura di ispirazione carolingia-ottomana che mantiene affreschi del 1364, tra i quali il Cristo Pantocratore, poi sconsacrata. Sostituita nel Settecento con la chiesa di San Michele Arcangelo.
chiesa parrocchiale è intitolata a santa Maria Maddalena, secondo la tradizione cattolica, protettrice del paese, edificata nel XX secolo. Tra le opere custodite al suo interno intarsi dello scultore Giovanni Sanzi, l’altare marmoreo dedicato alla Vergine del Rosario, di scuola fantoniana e la tela raffigurante la Comunione di Santa Maria Maddalena opera di Vincenzo Angelo Orelli. L’antica torre Fenaroli è divenuto il campanile provvisto di concerto campanario in Do3 della fonderia Crespi, fuso nel 1953; la campana maggiore venne rifusa a seguito di una crepa nel 1957 da Angelo Ottolina. La chiesa è sede dell’omonima parrocchia afferente al vicariato di Predore, diocesi di Bergamo.
santuario della Madonna di Cortinica. La principale festività religiosa annuale è dedicata alla Madonna di Cortinica, festeggiata il 2 luglio. Il santuario a essa dedicato sorge su una collina che sovrasta il paese ed è risalente al XVII secolo.
chiesa di San Bernardo edificata nel 1472 grazie ad un lascito testamentario. Sulla parete laterale mantiene un affresco Quattrocentesco con la particolarità di raffigurare san Simonino oltre alla Madonna col Bambino, san Bernardo e san Defendente.
Chiesa di San Giorgio posta nella località Gallinarga, nome a cui è associata. L’edificio fu citato nel 1128 in una bolla pontificia.
Tra gli edifici civili di pregio vi è villa Fenaroli che, risalente al XVI secolo, possiede un ampio parco botanico dotato di alcune specie rare.
La villa ha tre piani con un portichetto molto suggestivo e confina con la strada litoranea.
Tavernola: destinazione sole.
Le gite nei weekend estivi sono ormai abitudini per i bergamaschi ed i bresciani. Siamo rimasti un po’ tutti con il fiato sospeso per via della frana che ha fatto chiudere temporaneamente il cementificio ed interrotto il flusso turistico
Un eccesso di preoccupazione?
Difficile dirlo, sicuramente un eccesso di clamore su notizie poco certe. Effettivamente il turbinio di notiziologhi crea catastrofi laddove vi solo solo normali assestamenti del suolo o ignora notizie meno note ma che invece andrebbero approfondite.
Tavernola e la sua montagna meritano visita e sicuramente rispetto ed è bene che. I tecnici tengano monitorato il territorio.
In ogni caso partire informati è necessario ma il paese può ancora vivere a lungo ed offrire fotografie indimenticabili.

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