TALEGGIO

Taleggio [taˈlɛʤːo] (Taècc o Taèɡɡ [taˈɛʧ] in dialetto bergamasco) è un comune sparso di 544 abitanti che si compone dall’unione di quattro nuclei abitativi: Olda, Sottochiesa, Pizzino e Peghera.
Il territorio comunale è caratterizzato da una forte connotazione alpina, nonché dall’attraversamento del torrente Enna, che scorre in profonde gole scavate dall’azione erosiva dell’acqua, e si getta nel fiume Brembo a valle del comune.
Schierato con la fazione guelfa, vide tra i maggiori esponenti le famiglie Salvioni, Offredi e Bellaviti, che posero il loro quartier generale a Pizzino, dove era presente un piccolo castello. Questi si scontrarono ripetutamente con gli abitanti del vicino borgo di Vedeseta, che appoggiava i ghibellini.
Dopo una breve tregua verificatasi nel 1358 grazie all’intervento diretto di Bernabò Visconti, i combattimenti ripresero con intensità maggiore, raggiungendo livelli di recrudescenza mai visti. Nel 1393 gli abitanti di Taleggio attaccarono e bruciarono il borgo di Vedeseta, le cui famiglie fecero scattare la rappresaglia su Peghera.
All’inizio del XV secolo l’intervento della Repubblica di Venezia pose fine alle diatribe, inglobando il territorio di Taleggio e ponendo i propri confini territoriali proprio a Vedeseta, che rimase dominio milanese.
Nel frattempo gli abitanti si resero sempre più famosi per la produzione di un particolare tipo di formaggio, uno stracchino che assunse il nome del paese stesso, rendendo celebre l’intera valle. La diffusione dell’industria casearia fu inoltre favorita dai lunghi viaggi che gli allevatori locali compivano durante i mesi della transumanza nelle zone della pianura lombarda, dove il formaggio Taleggio venne sempre più apprezzato.
La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, a Sottochiesa, è dotata di un campanile con bifore in stile romanico (un tempo torre difensiva della famiglia dei Salvioni) e di numerose opere pittoriche, tra cui una pala di Andrea Vicentino. Vicino all’edificio sacro si erge la colonna della Fidelitas Talegii datata 1609 in cui il paese rinnova la propria fedeltà alla Serenissima.
La chiesa parrocchiale di San Giacomo, a Peghera, risale al XV secolo e all’interno ospita il polittico Pala di San Giacomo di Palma il Vecchio raffigurante il Cristo e i Santi.
La chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio, a Pizzino, presente all’interno elementi del precedente edificio di culto, ritenuto il più antico della zona e risalente al 1010.
La chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo, a Olda, risale alla seconda metà del XV secolo, ma riedificata tre secoli più tardi, che al proprio interno custodisce numerose reliquie.
L’oratorio di San Lorenzo nella frazione Fraggio, costruito nel 1493, è un importante testimonianza di come venivano edificati i piccoli oratori di montagna nel XV secolo.
A Pizzino è presente una casa-torre medioevale col tetto a piode, grosse lastre di pietra locale appoggiate una sopra l’altra.
Nei secoli gli abitanti sono stati capaci di preservare l’ambiente e dove necessario di recuperare i masi, gli alpeggi, le mulattiere e i tanti sentieri che uniscono le frazioni di Taleggio.
Un territorio montano particolarmente verde, con pendii ripidi e rocciosi, cupi macchioni boschivi e pascoli molto vasti dove trovano spazi le frazioni abitate, un gioiello che si è guadagnato il nome di “piccola Svizzera”.
Vi consiglio di venire in valle per assaggiare il formaggio in uno dei negozi di alimentari tipici del luogo, a Olda da “Alimentari Moretti”, a Peghera da “Dolce e Salato di Arrigoni Tullia”, o al “Panificio e Salumificio Corticelli”, a Sottochiesa da “Alimentari Pesenti Gian Luigi” o nel mitico Silter di “Ercolino e i suoi formaggi”, insomma un vero percorso del gusto e dei profumi!
L’Ecomuseo della val taleggio offre una varietà di siti da visitare, tutti di grande interesse naturalistico, storico ed enogastronomico. Di seguito i 5 itinerari ecomuseali
1 – La via del taleggio e dello Strachitunt: per gli amanti del gusto e dei prodotti tipici.
2 – La via delle baite tipiche e delle Dimore rurali: per gli appassionati della cultura bergamina e dell’architettura locale.
3 – La via del paesaggio sacro e della storia: per chi ama scoprire le tradizioni ed il passato.
4 – La via degli Ecosistemi: per gli appassionati delle passeggiate a cielo aperto in mezzo alla natura.
5 – La via degli Alpeggiatori: dedicato agli amanti della corsa, della mountain bike e dell’escursionismo in media e alta montagna.

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