SOVERE
Sovere [ˈsoːveɾe] (Sóer [ˈsoɛɾ] in dialetto bergamasco) è un comune di 5347 abitanti.
Le origini del paese risalgono all’epoca romana, come confermano ralcuni ritrovamenti di monete e altro materiale risalente a quel periodo. Pare difatti che i romani utilizzassero la zona per controllare lo sbocco della stessa valle Borlezza verso la val Camonica, centro nevralgico dei trasporti e dei commerci.
Al termine della dominazione romana, il paese subì le scorrerie di alcune tribù “barbare”, tra cui gli Alani e gli Ungari, che perpetrarono saccheggi ai danni della popolazione, la quale dovette subire anche una serie impressionante di pestilenze e terremoti.
Il territorio, dopo essere passato sotto la dominazione longobarda prima, e del Sacro Romano Impero poi, fu ceduto al vescovo della città di Bergamo come riconoscimento dei favori compiuti in sede dei trattati di pace, con un editto redatto nel 1168.
I secoli seguenti, in pieno periodo medievale, videro il paese al centro delle dispute fratricide tra guelfi e ghibellini. A tal periodo risale un castello, posto ai margini del centro abitato, di proprietà della famiglia Foresti. Gli scontri ebbero il loro apice nel corso del XIV secolo, e terminarono soltanto con l’annessione del territorio alla Repubblica di Venezia.
Numerosi sono le costruzioni degne di nota, tra cui i numerosi palazzi dislocati su tutto il territorio comunale. Il principale è palazzo Venturi, posto nel borgo San Gregorio e risalente al XVII secolo. Edificato dalla famiglia Bonassoli in perfetto stile barocco con affreschi importanti, dal 1973 è riconosciuto come monumento nazionale.
Palazzo Bottaini risalente al XVIII secolo e strutturato in due edifici è sede della biblioteca civica. Frontalmente a esso si trova alazzo Zitti, risalente al XVI secolo e circondato dal parco. Caratteristico è il loggiato costituito da piccoli archi e colonne in pietra di Sarnico.
Nel borgo San Martino si trovano invece palazzo Baroni, risalente al XIX secolo, e palazzo Longhini[7], dotato di un cortile con una fontana e porticato.
Caratteristico del palazzo Longhini il grande portone, alto più di 5 metri, in frassino dipinto di un verde brillante che contrasta col giallo della facciata. Due colonne in pietra di Sarnico a sorreggere il porticato, le quali sono fornite degli originali ganci funzionali a legare i cavalli sul ciottolato, ganci che sono anche un emblema della fucina “Longhini & Botta” che aveva sede nel palazzo, e i cui uncini sono probabilmente stati forgiati dalla stessa mano del Longhini.
Con la sua vista sul monte di Bossico e il perpetuo suono delle acque del fiume Borlezza, il Palazzo si inserisce perfettamente nel contesto alto-bergamasco.
Palazzo Silvestri, utilizzato come centro scolastico, è di origine seicentesca, possiede pavimenti mosaicati in stile veneziano e affreschi con scene risorgimentali dipinte da Antonio Guadanini: era utilizzato dalla famiglia Silvestri, di gran rilievo in quei tempi, dapprima come abitazione poi come residenza per le vacanze. Palazzo Foresti è ciò che resta dell’antica fortificazione risalente al XIII secolo, con relativa torre difensiva.
Molto importante è la Malga Lunga. Situata sul monte di Sovere che sovrasta il paese, e vicina al confine con il comune di Gandino, è adibita a museo della resistenza, a memoria degli avvenimenti bellici che qui si verificarono nel 1944, nel corso della seconda guerra mondiale.
Numerosi sono anche gli edifici religiosi degni di nota: la chiesa di Santa Maria e Santa Elisabetta, situata nella frazione di Sellere, custodisce opere pittoriche risalenti al XV e al XVII secolo.
Il convento dei Frati Cappuccini, venne edificato nel corso del XVI secolo, ed è dotato di un caratteristico chiostro e di una chiesetta, nonché la chiesa parrocchiale dedicata a san Martino vescovo, che ha origine fin dal primo millennio e conserva le pale d’altare di Giovan Battista Moroni.
Il santuario della Madonna della Torre posto dislocato su di una altura. Riedificato nel corso del XVII secolo in luogo di un’antica costruzione risalente addirittura al IX secolo, possiede tre navate con colonne in pietra di Sarnico e numerosi stucchi ricoperti d’oro. Numerosi furono gli artisti che collaborarono all’esecuzione dei lavori: tra questi Battista Agazzi, G.Maria Ongaro, Alessandro Armani, Andrea Fantoni, Marziale e Domenico Carpinoni, i fratelli Serassi, Antonio Cifrondi e il Cavagna. La chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate nella frazione di Piazza risalente al XVI secolo.
Fra il 1901 e il 1931 la località ospitò una stazione lungo la tranvia della val Cavallina, che nei primi anni di esercizio ne costituiva il capolinea provvisorio.
Il tutto inserito in un contesto dall’alto valore naturalistico, con numerose montagne circostanti che offrono la possibilità di numerose escursioni adatte ad ogni tipo di utente, con paesaggi mozzafiato sull’intera vallata, nonché sul vicino Lago d’Iseo.
Il castello di Sovere sorge a 14 Km da quello di Monasterolo: è consigliabile pertanto visitare entrambe le fortezze con un unico viaggio.