LOVERE

Lovere [ˈloːveɾe] Lóer [ˈloɛɾ] in dialetto bergamasco è un comune di 5015 abitanti.
La storia di Lovere è ricchissima di avvenimentiti, vista la sua posizione strategica che lo colloca tra l’alto Sebino e l’imbocco della val Cavallina per i collegamenti via terra, ed all’estremità nord del lago d’Iseo per i trasporti via acqua. I primi insediamenti accertati risalgono ad un periodo compreso tra il V ed il III secolo a.C., come testimoniato dalla presenza di un nucleo abitativo di origine celtica posto in una posizione strategica, tuttora chiamato Castelliere.
I secoli successivi videro l’arrivo della dominazione romana, che costruirono’ un’importante via di comunicazione, denominata poi strada di San Maurizio, e la costruzione di un consistente centro abitato sulle rive del lago. A tal riguardo numerosi sono i reperti rinvenuti, tra cui numerose sepolture con relative lapidi, risalenti ad un periodo compreso tra il primo ed il quarto secolo. Inoltre sul territorio venne scoperto un ingente quantitativo di monete e gioielli che, denominato il tesoretto di Lovere, è ora custodito presso il museo archeologico di Milano. Nel 2013 sono iniziati i lavori di scavo per il recupero della necropoli romana. Nel 200 DC l’Imperatore Alessandro Severo trasformò la strada di San Maurizio in via militare con il nome di Via Alessandra Augusta per trasferire rapidamente gli eserciti dalla pianura al Danubio.
In seguito al termine dell’impero romano il territorio fu soggetto alle orde barbariche, terminate con l’insediamento dei Longobardi. A questi subentrarono i Franchi che, istituendo il Sacro Romano Impero, diedero il via al feudalesimo ed all’età medievale.
Inizialmente il territorio venne dato in gestione ai monaci di Tours (Abbazia di Marmoutier, Testo in latino disponibile su wikisource), i quali lo permutarono a favore del vescovo di Bergamo, al quale poi subentrò la famiglia Celeri. Erano gli anni in cui infuriavano le lotte di fazione tra guelfi e ghibellini, ed anche Lovere si trovò al centro di numerosi scontri: a tal riguardo il paese si dotò di parecchie fortificazioni, tra cui torri e cinte murarie, in posizione dominante rispetto al lago. Restano ancora di quell’epoca, le case torri, come Torre Soca, Torre degli Alghisi e la Torricella rotonda dell’antica cinta muraria.
Nel 1263 moriva qui Cavalcano Sala, vescovo di Brescia, cacciato da Ezzelino da Romano.
Gli scontri si protrassero fino alla prima metà del XV secolo, quando il territorio passò nella Repubblica di Venezia, che demolì numerose fortificazioni e che accolse il desiderio di parte della popolazione di porla sotto Bergamo.
La Serenissima varò numerose leggi volte a risollevare la situazione sociale ed economica, facendo rivivere il centro abitato e migliorando le condizioni di vita degli abitanti. Furono anni di invidiabile floridezza, soprattutto grazie alla fiorente produzione del Panno di Lovere, un tessuto in lana all’epoca richiestissimo, che rese Lovere noto in tutta l’Europa.
Il dominio della città lagunare durò fino al 1797, quando vi subentrò la Repubblica Cisalpina. Nel 1815 passò al Regno Lombardo-Veneto, Provincia di Bergamo, distretto XVI di Lovere, a cui viene accorpato il 10 marzo 1836 Rogno.
Già in quel periodo cominciarono a svilupparsi numerose attività industriali in ambito siderurgico, che portarono benessere e sviluppo di tutta la zona fino al XX secolo, quando il paese ha cominciato a puntare decisamente anche sull’industria turistica, al fine di valorizzare le ricchezze paesaggistiche e culturali di cui è ricco
La Basilica di Santa Maria in Valvendra. Situato in località Val Vendra, dove scorre l’omonimo torrente, venne edificata nella seconda metà del XV secolo. La più grande chiesa della diocesi di Brescia, Inizialmente presentava uno stile gotico, che con le successive ristrutturazioni dei secoli seguenti è stato modificato in un genere rinascimentale.
La chiesa di San Giorgio, documentata già nel 1263, è uno degli edifici religiosi più antichi della zona. Tuttavia della struttura è rimasto ben poco, viste le numerose modifiche apportate nel corso dei secoli
Monastero di Santa Chiara. Edificato nella prima parte del XVI secolo ed ampliato più volte, ospita ancor oggi le monache clarisse. Soppresso in età napoleonica e ripristinato al termine del XIX secolo, custodisce numerose opere pittoriche. La Fondazione Oprandi si sta impegnando nei lavori di restauro dell’antico edificio, restituendone l’arredo pittorico e gli stucchi.
Edificato nel terzo decennio del XX secolo il santuarioe dedicato alle religiose Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa che fondarono nel 1832 la congregazione delle Suore di Maria Bambina, presenta una struttura in stile neogotico.
Posto in una zona suggestiva sorge il santuario di San Giovanni, sul culmine del monte Cala, offre un’ottima visuale su gran parte del lago e le zone circostanti. Edificato nel XV secolo ed inizialmente intitolato a San Zenone, è tuttora meta di pellegrinaggio per numerosi abitanti di Lovere.
Diverse sono le torri presenti, la Torre Civica (XV secolo), alta 28 metri, sulla quale si possono ammirare l’orologio e alcuni affreschi. La torricella(XI secolo), che faceva parte delle mura medioevali. La Torre degli Alghisi, eretta nel XII secolo, con interventi successivi del XIII e XIV secolo, appartenuta all’omonima famiglia ghibellina.
Accademia Tadini. Ospitata in un edificio neoclassico, situato nei pressi di piazza Garibaldi, è tra i musei più antichi della Lombardia, essendo stato fondato ufficialmente nel 1829. Il nucleo è rappresentato da un gruppo di opere di Antonio Canova, tra le quali il bozzetto per la Religione e la Stele Tadini, ultima opera del grande scultore. La pinacoteca comprende dipinti di artisti lombardi e veneti tra i quali Jacopo Bellini, Francesco Benaglio, Paris Bordon, Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, di Giandomenico Tiepolo e Francesco Hayez. Vi sono contenute anche una preziosa collezione di porcellane provenienti dalle manifatture di Sèvres, Meißen, Höchst e Capodimonte. L’Accademia comprende anche scuole di musica e di disegno ancora attive, importante punto di riferimento per il territorio.
Palazzo Bazzini. Edificato nel 1616 dal condottiero Adorno Bazzini di fronte alla basilica di S. Maria in Valvendra, presenta una struttura ad U, ornata da pilastri ed archi ed arricchita da un giardino al termine del quale si trova una piccola torre.
Piazza Vittorio Emanuele II. Da sempre considerata il cuore pulsante del borgo, originariamente era chiamata piazza degli uffizi, a causa della presenza della sede di gran parte delle istituzioni. Tra i palazzi che la circondano merita menzione il palazzo podestarile, antica sede del podestà, e la torre civica, che porta ancora i segni della dominazione veneta. Attiguo ad essa si trova la torre Alghisi, risalente anch’essa al periodo medievale ed appartenuta ad un’importante famiglia loverese.
Il Castelliere Gallico. Questa costruzione è forse la più antica presente sul territorio loverese e può essere databile tra il quinto ed il terzo secolo a.C. Situato in posizione panoramica e strategica possiede resti di muratura.
Gli scotöm sono nel dialetto bergamasco dei soprannomi o nomignoli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Lovere è Pulintìne.
Nel paese è attiva la Unione Sportiva Dilettantistica Sebinia Alto Sebino che partecipa al campionato di Promozione. Negli anni 50 la squadra di Lovere riuscì tuttavia a partecipare a 2 campionati di Serie C.
È anche praticato lo sport del canottaggio sul lago, grazie alla presenza della Canottieri Sebino, la quale ha allenato diversi personaggi illustri in questo sport, tra cui un equipaggio che ha partecipato alle olimpiadi del 1948 e un altro, che vinse i Campionati del mondo di canottaggio nel 2013.

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