PONTIDA

Pontida [ponˈtiːda] Püntìda [pynˈtida] o Puntida [punˈtida] in dialetto bergamasco è un comune di 3346 abitanti.
La prima vera urbanizzazione avvenne ad opera dei Romani, i quali sfruttarono la posizione strategica del paese, posto nei pressi di un’importante strada militare che collegava Bergamo a Como. Il territorio era inserito in un’area militarmente turbolenta ed allo stesso tempo di vitale importanza per Roma in quanto crocevia militare e commerciale verso l’Europa. La presenza militare romana inevitabilmente indusse attorno a sé l’aggregazione di comunità indigene e allogene. Successivamente fu soggetto alla dominazione dei Longobardi, i quali inserirono la zona nel ducato di Bergamo.
Il 7 aprile 1167 si tenne lo storico giuramento dei comuni che formavano la Lega Lombarda per combattere contro il legittimo sovrano Federico Barbarossa, Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico. Il monastero nel 1373 venne danneggiato dalla rappresaglia della famiglia Visconti nei confronti degli abitanti Guelfi della Valle San Martino, nel 1798, in piena epoca giacobina, venne distrutto dalle truppe francesi di Napoleone Bonaparte, ma nel 1911 i benedettini lo ricostruirono facendovi ritorno.
Il principale monumento del paese è la basilica di San Giacomo fondata da Alberto da Prezzate tra il 1076 e il 1079. Edificata in stile gotico-lombardo verso la fine del XIII secolo, presenta una lunga scalinata e custodisce numerose opere di grande valore, risalenti a differenti periodi storici. Nel 1995, in occasione del IX Centenario della morte del fondatore Sant’Alberto, tutto il complesso è stato restaurato dall’abate Giustino Farnedi (1990-2003).
Molto importante è anche l’attiguo museo Abbaziale, che presenta due chiostri con utensili ed attrezzi utilizzati nel corso dei secoli dai monaci, nonché la sala del capitolo (detta anche, in modo improprio, sala del giuramento). Alla sommità del campanile è stata collocata, a partire dal 1826, una statua girevole di San Giacomo. La torre campanaria ospita un concerto di 8 campane in tonalità Si bemolle maggiore, fuso dalla ditta Daciano Colbachini di Padova nel 1972 utilizzando il bronzo delle vecchie campane fuse da Giorgio Pruneri di Grosio in Valtellina (SO).
Meritano menzione infine il Santuario della Beata Vergine Addolorata, le fortificazioni medievali di importante rilevanza storica, i palazzi rinascimentali e le ville settecentesche. Nel territorio di Roncallo Gaggio la chiesa di San Carlo Borromeo edificata nei primi anni del XX secolo.
Il nome Pontida deriverebbe dal latino Pontis iter nel significato di “Valle” o “Strada del ponte” in riferimento alla collocazione geografica, lungo la direttrice che immette a Cisano Bergamasco e Brivio.
I ponti servono ad unire, a mettere in comunicazione, ma l’ossimoro che questo paese sembra da millenni dimostrare è che ciò che è nato per unire serve invece ad essere continuo teatro di scontri e battaglie
Pare che qui il maschio base abbia necessità continua di mostrarsi battagliero pur di sentire che esiste
E quando le guerre non ci sono perché dopo migliaia di morti inutili si è costruita la pace, allora basta inventarsi un eroe ed un giuramento per poter ricreare squadrismi e odio.
Il panorama che si può ammirare a Pontida, rivolti verso le Orobie è il verde della Bandiera Italiana, con case bianche come l’armistizio che la bandiera invoca e l’ombra di un antico sangue sparso per le secessioni che qualcuno qui vorrebbe forse nuovamente spargere.
Ci sono molti luoghi da visitare a Pontida, ma la ricerca di immagini su questo paese mi offre solamente branchi di idioti incazzati contro un nemico inventato. Centinaia di foto dedicate a cornuti deficienti che a suon di birra bestemmiano sui valori civici fondanti il nostro Paese.
Il capoluogo Pontida e le sue adiacenze, ove sono ubicate le sedi del comune, dei suoi Organi istituzionali e dello storico Monastero Benedettino coll’annessa Basilica, intitolata a San Giacomo Maggiore;
La frazione Riviera, comprendente anche le località Grombosco, Gronfaleggio, Gaggio Superiore, Gaggio Inferiore e Roncallo;
La frazione Valmora, comprendente anche le località Capietaglio e Cascina;
La frazione Cerchiera, comprendente anche le località Somasca e Sottoripa;
La frazione Odiago, comprendente anche le località Molini Sotto, Molini Sopra, Broseta e Gambirago;
L’ex frazione Canto, comprendente un nucleo abitativo storico, ora abbandonato.
Quasi impossibile trovare foto del comune, delle sue vie, delle sue piazze.
Un paese ‘cancellato’ dai racconti di chi inneggia contro il nemico che esiste solo nel video gioco che hanno in testa alcuni beceri fanatici.
Oggi, Festa Nazionale Italiana, vorrei a tutti sti patriottini di una patria che non c’è svelare che la padania non esiste. È stata una finzione scenica per distrarre un popolo ahimè numeroso dal vero intento del loro fomentatori.
Andare a Roma e rubare
Non solo i 490000000 ‘scoperti’, ma anche quelli non scoperti, magari utilizzati per pagare accompagnatrici da shock cardiaco e chissà quante altre porcherie.
E purtroppo questa gente ci è riuscita per anni a rubare.
Hanno rubato l’identità di un paese come Pontida che ormai rimane solo il teatrino per barbari dal linguaggio violento, hanno rubato a molti seguaci il valore della patria. Hanno infarcito la testa a milioni di persone con fesserie sui romani cattivi e longobardi salvatori di patrie inesistenti.
La storia vera è un’altra.
I romani Hanno portato per secoli in occidente Cultura non solo colonialismo.
I druidi scesi dal nord hanno sempre e solo depredato e devastato tutti i luoghi in cui arrivavano
I romani hanno portato arte, edificato condotte idrauliche e strade, ponti che ancora resistono dopo millenni e parole che ancora fanno scuola in tutto il mondo.
I romani hanno cambiato nome e si chiamano Italiani e continuano a creare bellezza e a costruire buoni paesi.
Visitate Pontida.
Senza birra, in silenzio. Percorrendo stradine che portano a luoghi sacri in collina, visitando abbazie e luoghi sacri in cui trasuda armonia e meraviglia.
Restituite ai cittadini di Pontida l’immagine del loro paese. Ripulite anche i social dalla sporcizia che immagini di branchi ingrugniti spandono su luoghi che devono tornare ameni. Di un paese che deve tornare ad essere ‘ponte’ di passaggio, di scambio e soprattutto di unione
Il paladino padano è un personaggio inventato, adatto ai cartoni animati, ma che fin’ora ha solo animato secessionismi e mantenuto ladroni degni di romacapitale.
Oggi 2 Giugno se andate a Pontida fatelo con il tricolore ed in rispettoso silenzio, fatelo con la bandiera della Pace non con il canovaccio verde dei guerrafondai
Viva Pontida, viva l’Italia

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