OSIO SOTTO

Osio Sotto [ˈɔːzjo ˈsotːo] Öss de Sóta in dialetto bergamasco, è un comune di 12 639 abitanti
I primi insediamenti stabili si verificarono in epoca romana, quando sul territorio era presente un’importante via di comunicazione che partiva dalla città di Milano e, passando dal Ponte corvo in località di Marne, giungeva fino a Bergamo. Nel capoluogo l’ultimo tratto di questa strada era chiamato appunto “via Osio”, fatto che ribadiva l’importanza del borgo osiense.
Inizialmente affidato in gestione alla diocesi di Bergamo, il territorio fu presto al centro delle mire espansionistiche delle famiglie più in vista, tanto da rendere obbligatoria la costruzione di un castello a scopi difensivi, in cui la popolazione poteva rifugiarsi in caso di attacco.
Nel mezzo di queste lotte di fazione tra guelfi e ghibellini, Osio subì una serie di incursioni, dovute alla sempre maggiore importanza che il centro andava assumendo, anche per via delle attività estrattive di salnitro (o nitrato di potassio), che veniva utilizzato nella produzione della polvere da sparo in quell’epoca. Sono documentati scontri tra le opposte fazioni nel 1299, anche se il massimo livello di recrudescenza del fenomeno si ebbe negli anni compresi tra il 1405 ed il 1407.
quando, nel 1427, Osio entrò a fare parte della Repubblica di Venezia. Questa emanò una serie di decreti, tra cui la costruzione di canali artificiali (su tutti la roggia Serio e la roggia Colleonesca) utilizzati per scopi irrigui, che permisero uno sviluppo economico trainato dall’allevamento e dall’agricoltura, con conseguente miglioramento delle condizioni sociali. Nel 1596 Giovanni da Lezze, conte di Croce della Repubblica di Venezia, compose una particolareggiata descrizione di Bergamo e del suo territorio. Le notizie principali che ritenne scrivere a proposito di Osio Sotto furono:
La terra è un piano con un castello circondato de muri et fossa a torno nel quale sono case de particulari, lontan da Bergomo 7 milia, dal Fosso confin milanese tre milia verso la Calonica; ha di circuito mezo milio, largo uno, vi sono alcune chiese ma destrutte. Gente povera, tre famiglie sole de contadini che cadaun di loro può haver circa ducati 100 entrata.
Nel primo decennio del XX secolo in località Rasica, situata sul confine con Osio Sopra, e in località Pascolo si sviluppò un piccolo aeroporto che tuttavia ebbe vita breve, dal momento che qualche anno più tardi venne sostituito da quello sito ad Orio al Serio e tuttora operante.
Soltanto a partire dalla seconda metà del XX secolo il territorio fu interessato da un progressivo abbandono delle attività rurali, sostituite da un notevole incremento industriale. Inoltre, sempre nella seconda metà del Novecento, Osio amministra una porzione del territorio Zingonia.
In ambito religioso il principale edificio è la chiesa parrocchiale di San Zenone. Edificata nel corso del XII secolo e riedificata a metà del XVIII secolo in stile barocco, presenta un’imponente facciata in barrocchetto puro progettata da Antonio Maria Pirovano e un campanile in cotto a vista. All’interno presenta numerose opere, tra le quali spiccano le statue marmoree, i dipinti di Federico Ferrario, di Giovanni Raggi e di Gioacchino Manzoni, nonché un prezioso organo Serassi del 1778 “Opus 107”.
Molto interessante è la chiesa di San Donato, risalente ad un periodo compreso tra il XIV ed il XV secolo. Tuttavia il momento di maggior importanza per questo edificio fu nel XVII secolo quando, nel mezzo dell’ondata di peste di manzoniana memoria, gli abitanti si affidarono a San Donato ricevendo la liberazione dal morbo.
Merita menzione anche la chiesetta di San Giorgio, chiamata comunemente in dialetto chiesetta di Saore che, collocata in un’area posta al confine con Levate ed immersa tra i campi, pare risalire al XIV secolo.
Come attestano documenti scritti, la forma bergamasca Saore è la deformazione dialettale di ecclesia Sancti Georgii, espressione latina con cui era denominata la chiesa. La gente del tempo (si pensi al 1300-1400) più abituata al dialetto che al latino prese ben presto a riconoscere il tempietto come Santi Jori e poi con un ulteriore adattamento alle proprie esigenze fonetiche come Saiore e quindi, senz’altro, come Saore.
Nel quartiere Giardino, il più popoloso della cittadina con oltre duemila abitanti, si trovano sia la chiesetta di San Carlo Borromeo, eretta nel 1617, che l’adiacente palazzo Olmo. Tra il 1904 e il 1910 il Giardino fu sede della Colonia agricola per giovani di don Brizio Casciola, prete di idee molto avanzate per l’epoca, un sostenitore del quale era il famoso scrittore Antonio Fogazzaro il quale più volte venne in Osio in quegli anni.
Necessario ricordare anche villa Alborghetti, elegante edificio costruito dall’omonima famiglia nel XVII secolo con un bel giardino, e il bosco dell’Itala, ricco patrimonio naturalistico.
Già presente nel 1754, la piccola edicola campestre del Campellino era dedicata ai morti della peste del Seicento. Alla fine di quel secolo, essendo in cattivo stato fu restaurata e si colse l’occasione per affrescarne l’interno. La tribulina era ubicata non lontano da un borgo con una segheria, una fornace e un torchio da olio mosso dall’acqua della vicina roggia Brembilla.
Dal 2007 è presente l’opera d’arte dello scultore Igor Mitoraj nella piazza antistante al comune. All’inaugurazione della scultura in bronzo, era presente il critico d’arte Vittorio Sgarbi, oltre allo stesso artista. L’opera andò a sostituire il vecchio monumento alla memoria dei Caduti per la Patria.
Il paese di Osio attira sempre tantissime persone per la festa che celebra San Donato ad inizio agosto
Giostre, bancarelle e fuochi d’artificio in grande stile hanno sempre contraddistinto questa festa paesana
Osio sotto è però ultimamente e purtroppo il paese dove la 525 sta diventando sempre più capannoni e prostitute senza soluzione di continuità.
Un degrado urbano che pare sia esasperato dal desiderio, probabilmente, del comune di incassare tasse di concessione edilizia e commerciale.
Un consumo di suolo verde incondizionato e scriteriato. Capannoni squallidi nuovi affastellati a vecchi e fatiscenti.
Uno stradone attraversato da un traffico infernale che diventa la sera un girone infernale.

OSIO SOTTO

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