MORNICO AL SERIO

Mornico al Serio [moɾˈniːko alˈseːɾjo] Mürnìch [myɾˈnik] in dialetto bergamasco è un comune di 2973
Ha origini risalenti all’epoca romana, come testimoniano alcune sepolture rinvenute lungo la via Francesca, antica strada romana che si sviluppa da est ad ovest, tuttora utilizzata dalla viabilità moderna come arteria di scorrimento.
I primi documenti che attestano l’esistenza del paese risalgono all’anno 1002, in pieno medioevo.
Innumerevoli sono le costruzioni degne di nota:
in primis palazzo Perini che presenta un bel porticato e una torre risalenti al XVII secolo. Ora sede municipale di Mornico al Serio. Il portone, manufatto coevo della settecentesca facciata di grandi dimensioni (h. 360 x L.310 cm) strutturato con tavole di supporto in abete sul verso di 4,5 cm. di spess. sul fronte pannelli e modanature in legno di larice è stato più volte ripreso in manutenzioni. presenta molte stesure di colori con molti sollevamenti, molte fenditure chiuse con stucco e altro com molte cadute, alcune parti sono state poi sostituite.
Villa Terzi-Dolci, dotata di colonne in stile toscano, è un imponente complesso settecentesco, citato dallo storico Cesare Cantù come una delle ville più note della bergamasca e definito “Villa di delizie”. È probabile che originariamente il palazzo appartenesse alla nobile famiglia Del Negro, l’ultimo discendente della quale è Giovan Battista Del Negro. La villa passa poi ai parenti Alessandri, che già possedevano un palazzo sulla stessa via, e più precisamente alla contessa Giulia Alessandri, che aveva sposato nel 1747 il marchese Antonio Terzi. Il figlio di costui, Luigi, nel 1769 sposa la contessa Maria Malabaila di Canale, eredita il palazzo di Mornico e decide di sistemarlo. Si rivolge pertanto all’architetto Giacomo Quarenghi che in quel periodo –intorno al 1785- si trova a Roma. Quarenghi invia al marchese il progetto di ristrutturazione richiesto. Agli inizi del Novecento il palazzo fu messo in vendita ed acquistato dalla Famiglia Dolci di Morbegno.
Purtroppo ai nostri giorni il palazzo ha perduto l’antico splendore, di cui tuttavia si può avere un’idea osservando ciò che rimane.
Le quattro ali del complesso – che corre parallelo alla strada Calciana– si articolano intorno ad una vasta corte quadrata.
La costruzione è suddivisa su tre livelli. L’ala nord, ancora abitata, presenta sul davanti un porticato le cui arcate a tutto sesto del poggiano su colonne tuscaniche e una sequenza di sale con volte a stucco all’interno. Nella parte sud, oltre il maestoso portale in pietra, vi è l’androne d’ingresso che termina in un passaggio a volta, che corre lungo tutto il corpo di strada e dà accesso sul lato destro alle cucine e alle sale da pranzo dell’agriturismo che attualmente ospita e sulla sinistra ad un ampio scalone a tre rampe, che un tempo costituiva l’ingresso al primo piano, dov’è tuttora la cappella di famiglia dedicata alla Vergine Addolorata, recentemente restaurata. inoltre consentiva di raggiungere nell’ala occidentale un salone di eccezionale ampiezza, un tempo fastoso, dove si tenevano ricevimenti, balli e concerti.
A nord del palazzo sorge un casino, il padiglione di caccia, probabilmente anch’esso progettato da Giacomo Quarenghi. Il padiglione è a pianta rettangolare, a due piani collegati da una scaletta a chiocciola in pietra inserita in una torre cilindrica che dà accesso ad un loggiato e ad una piccola sala. Al piano terra un portico a tre fornici conduce ad una sala con volta decorata a stucco che un tempo ospitava anche un affresco con le Quattro stagioni.
Ora il palazzo è sede dell’agriturismo Villa Delizia
Da oltre vent’anni si dedica con impegno e passione alla produzione di prodotti altamente professionali senza trascurare l’artigianalita’ e la tradizione
diego.villadelizia@icloud.com
Mornico al Serio via marconi 7
035 844078 340 9350606
Il palazzo Alessandri ora Biasca dispone di un parco interno e una piccola chiesetta.
La chiesa parrocchiale, dedicata a sant’Andrea, è stata edificata nel corso del XX secolo e consacrata da Angelo Roncalli, il futuro papa Giovanni XXIII. Questa opera, in stile barocco, è attigua alla vecchia parrocchiale della Beata Vergine Addolorata, risalente all’XI secolo, che presenta un interessante presbiterio in stile romanico e affreschi risalenti al XV opera di Maffiolo da Cazzano. Interessanti sono anche le due chiese collocate in aperta campagna: la prima, dedicata a santa Valeria, risale al XVI secolo, mentre la seconda, intitolata a san Rocco e posta dove in passato si trovava un cimitero (per questo chiamata anche chiesa dei morti vecchi), presenta un’inconfondibile pianta a sezione ottagonale.
La festa sull’aia la festa più significativa legata alle tradizioni contadine/popolari si svolge tutti gli anni dal 1981.
Ma Mornico al Serio è soprattutto il paese famoso per le scene girate all’interno di Palazzo Castello del film L’albero degli zoccoli.
In seguito alla manifestazione Expo2015 i ragazzi di Mornico organizzarono una visita guidata in 9 tappe che accompagnava i visitatori nei 14 punti di interesse del paese.
Qui sotto vi ho fornito un estratto di ciò che hanno fatto questi ragazzi proattivi.
La Maratona del CCR di Mornico è stato un esperimento ben riuscito di valorizzazione del territorio e delle risorse. Un progetto di forte inclusione ed educazione civica della comunità di questo paese.
Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Cesare Pavese

MORNICO, MORNICO AL SERIO

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