GRONE

Grone [ˈɡroːne] (Gru o Grù [ˈɡɾu] in dialetto bergamasco) è un comune di 881 abitanti.
Come tutti i paesi della val Cavallina, anche Grone ha avuto nel Medioevo l’epoca di maggior sviluppo e splendore. Sono infatti tuttora presenti tre torri risalenti a quel periodo che testimoniano l’importanza che il paese aveva, in quei tempi, dominato dalla potente famiglia Suardi.
Anche durante gli scavi per la ricostruzione della chiesa parrocchiale, avvenuti nel 1928, sono stati rinvenuti resti di una costruzione fortificata, probabilmente un castello di cui si sono perse le tracce.
Di particolare interesse è il molino dell’Acqua Sparsa, l’ultimo tuttora attivo nell’intera valle. Il mulino attuale ha una struttura in legno risalente al 1930, e funziona grazie alla combinazione tra forza idrica ed elettrica.
Il territorio del comune si estende dalle rive del sovracitato fiume fino ai Colli di San Fermo.
Questi colli, situati tra la Val Cavallina ed il Lago d’Iseo, dominano la vallata e l’intera pianura con la loro mole affusolata, ma maestosa, ricoperti da verdi prati.
Una recente rivalutazione ha fatto sì che questi luoghi diventassero meta sia di escursionisti, grazie a percorsi adatti a qualunque utenza, ma anche di sportivi praticanti differenti discipline, quali la mountain-bike, l’equitazione, il parapendio ed il deltaplano.
Gianpaolo Corna, il famoso artista del legno che vive a Sant’Antonio, il piccolo borgo che sorge tra il centro abitato di Grone e i Colli di San Fermo, ha realizzato nel corso degli anni un’infinità di sculture in legno, alcune delle quali possono essere considerate veri e propri capolavori.
Tra queste ce n’è una delle sue ultime fatiche, un Cristo in croce (ma non c’è la croce…), fatto con legno di noce, un pezzo unico di 120 centimetri senza giunture. L’opera è bellissima, in particolare il volto di Cristo.
L’agriturismo “S. Antonio” di Grone ha voluto andare incontro alle esigenze di chi ha problemi di intolleranza e perciò ha cominciato a produrre formaggi freschi senza lattosio.
A gestire l’azienda sono le due intraprendenti sorelle Chiara e Gloria Consoli, mentre ad occuparsi della stalla c’è Camillo.
“La nostra azienda agricola è attiva da ben quattro generazioni, risale ai nostri bisnonni, mentre l’apertura dell’Agriturismo risale al 1995: alleviamo una cinquantina di capi bovini, di cui 25 in lattazione, e il latte lo lavoriamo tutto noi, facendone stracchini, formaggelle, primo sale, freschi ed altro, che poi commercializziamo anche nei mercati della zona”. spiega Chiara

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