GANDOSSO

Gandosso [ɡanˈdɔsːo] (Gandòss [ɡanˈdɔs] in dialetto bergamasco) è un comune di 1473 abitanti.
Si pensa che la presenza umana affondi le proprie origini nell’età preistorica, data la particolare conformazione del territorio collinare, cosparso di un gran numero si grotte ed anfratti naturali interessate anche da un’intensa attività estrattiva di pietre utilizzate per macinare il grano, fin dai tempi della dominazione romana.
Tuttavia non si sviluppò un vero e proprio borgo fino al periodo medievale, quando il territorio venne inserito nei possedimenti della famiglia dei conti Calepio, proprietaria di gran parte dei terreni e degli edifici più importanti del circondario. Questi mantennero il predominio su Gandosso per alcuni secoli, traghettando il paese dal periodo medievale a quello della Repubblica di Venezia, epoca in cui venne istituita la contea di Calepio.
Nonostante questa apparente tranquillità e linearità degli avvenimenti, anche questi territori furono interessati dagli scontri di fazione tra guelfi e ghibellini, tanto da subire ritorsioni da parte dei Visconti, famiglia milanese acerrima nemica della Serenissima. Al riguardo venne allora decisa la costruzione di un castello, che ben presto assunse la fama di luogo inaccessibile, tanto che tra gli abitanti era usanza dire di essere sicuri come all’interno del castello di Gandosso. Questo tuttavia non garantì lunga durata al maniero, che venne distrutto dai francesi verso la fine del XVIII secolo, del quale ora restano soltanto alcuni resti delle fondamenta, tratti di muratura ed una scalinata scavata nella roccia.
La chiesa parrocchiale dell’Annunciazione fu edificata nel 1679 in stile barocco su progetto di Andrea Fantoni e custodisce un buon numero di opere di valore, tra le quali spiccano sculture lignee ed intarsi marmorei di scuola fantoniana. Di buon pregio sono anche i dipinti di Girolamo Castelli e di Antonio Balestra ed un organo di produzione della famiglia Bossi. A lato di questo edificio sacro si sviluppa un piccolo agglomerato di edifici, tra i quali un tempo faceva bella mostra di sé il Palazzo Gonzaga che, di origine signorile, ha oggi perso le caratteristiche che lo contraddistinguevano. La chiesa è sede dell’omonima parrocchia afferente al vicariato di Predore, diocesi di Bergamo.
Merita menzione il santuario della Madonna del Castello. Edificato in posizione panoramica, di poco discosto dal centro del paese, possiede un gran numero di ex voto degli abitanti, una Via Crucis risalente al XV secolo ed un dipinto raffigurante la Madonna con Bambino, da molti ritenuto miracoloso.
Di particolare interesse sono anche le numerose cascine rurali che costellano il territorio, ricordando il lato rurale di questo paese, conservato fino a qualche decennio fa.
In posizione defilata rispetto a luoghi di attrattiva turistica, è posto sulle pendici delle colline da cui si gode un’ottima visuale sull’alta Valcalepio e su gran parte del Sebino.
Un vero spettacolo per occhi e spirito, prolungato, è il bosco del Pitone cui si arriva partendo dalla zona Prato alto, subito dopo la chiesa dedicata a Santa Maria Annunciata.
In una decina di minuti di camminata si arriva all’ingresso del parco, dominato dai tronchi coriacei delle querce, sovrastati da chiome rigogliose, un bosco dove si possono trovare anche frassini e carpini secolari, castagni e robinie.
Il sentiero 650 (o 701) ben segnalato, ci immergendo nel verde e ci consente di giungere, in un alternarsi di tratti esposti e prati dominati dalle meravigliose architetture arboree dei roccoli, fino al ex santuario di San Giovanni delle formiche.
La funzione originaria del Parco del Pitone era infatti l’attività del roccolo, in passato postazione degli uccellatori per la caccia. Osservando le architetture (talvolta ad arco, talvolta a cerchio) dei diversi impianti arborei, la mente corre inevitabilmente a questa arte antica. Immaginiamo così le reti sostenute dalle file sovrapposte di rami a mo’ di finestrelle, dove i volatili restavano intrappolati tentando la fuga, spaventati dallo spauracchio che l’uccellatore lanciava dalla sua postazione all’interno del casello (una torretta su più piani disposta nel punto più alto del pendio).
Ancora oggi l’area circostante è punteggiata da cespugli di bacche e frutti, impiegati per attirare le diverse specie di uccelli. Ma i tempi cambiano e quella che un tempo rappresentava una trappola, oggi costituisce un innocuo e delizioso albergo per pennuti.
Il sentiero più basso invece è stato attrezzato, tra ponticelli e carrucole, parco avventura.
Il Fontanile Tallarini è una location magica, immersa nella natura e nelle vigne della Valcalepio.
Spazi unici ideali per gli intrattenimenti in ogni stagione ed il laghetto con il suo piacevole pontile sapranno regalarvi sensazioni di tranquillità e poesia. Struttura agrituristica in collina immersa nella natura. Antiche mura di tradizione, di storia, ed una cantina dove vengono prodotti e conservati fra i migliori vini della Valcalepio. All’interno una sorgente sgorga dalla roccia che con giochi d’acqua raggiunge il laghetto più a valle. Vasto e ben curato il giardino e la piscina in terrazza sulla collina. Il laghetto con un piacevole pontile regala sensazioni di tranquillità e poesia. Questa e molto altro è il fascino del borgo “Il Fontanile”.
Azienda Agricola Tallarini
via Fontanile, 12 24060 Gandosso (BG) Italia
T. +39 035 834003 – WhatsApp 375 6370277 – info@tallarini.com www.tallarini.com

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