COSTA VOLPINO
Costa Volpino [ˈkɔsta volˈpiːno] Cósta Ulpì [ˈkosta ulˈpi] o Còsta [ˈkɔsta] in dialetto bergamasco è un comune di 8 997 abitanti.
Il territorio comunale di Costa Volpino fu interessato da primitivi insediamenti già in periodo neolitico da parte degli antichi Camuni. A testimonianza della presenza di questa popolazione sul territorio della Costa (le frazioni più a monte) sono state ritrovate a Flaccanico delle incisioni di coppelle.
Nel III secolo a.C. il territorio fu occupato dai Galli Cenomani che abitarono alcune località, tra cui l’attuale frazione Branico
Anche l’epoca romana lasciò segni della propria dominazione dopo il 16 a.C., anno in cui la Vallecamonica venne assoggettata dai generali Druso e Tiberio. In questo periodo il territorio era conosciuto anche per la presenza di attività estrattive di un particolare tipo di gesso chiamato appunto volpinite Nel 1970 sempre a Volpino, in località Aburno un abitante del luogo ritrovò una lapide del I-II secolo d.C. dedicata alla divinità romana Aburno. La lapide è attualmente conservata presso l’Accademia Tadini di Lovere. Nel 568 d.C. il nord Italia passa sotto il dominio dei Longobardi.
A Volpino, in località Durno, si trova la Grotta dei Pagani: questa fu probabilmente usata dalle popolazioni locali per rifugiarsi durante le incursioni nemiche.
Nell’VIII secolo la Vallecamonica passa sotto il dominio dei Franchi e con essa anche Costa Volpino.
Il 16 luglio 774 Carlo Magno dona tutta la valle ai monaci dell’abbazia di Marmoutier, a Tours, i quali si stabiliscono presso il monastero di S.Salvatore a Capo di Ponte. Segno della loro amministrazione rimane, secondo Martino Campagnoni, la parrocchiale di Ceratello dedicata a San Giorgio, santo molto venerato dai monaci, e la denominazione della frazione di Corti, che deriverebbe dalla suddivisione amministrativa del territorio in Cortes.
Il castello di Volpino viene menzionato nel 1116 come il più fortificato della zona e viene ricordata la presenza di una torre centrale e di un mastio. L’anonimo autore delle “Gesta di Federico Imperatore” del 1160, definisce il castello “con l’alto muro”, “sicurissime mura”, “rocca”, “munito castello”, “conquistato con dura lotta” e con “attorno il vallo”.
Vicino a Volpino sorgevano anche un castello a Qualino e uno a Ceratello, sempre possedimenti del vescovo di Brescia concessi in feudo al Brusati.
Fin dall’inizio del XII secolo il castello, posto in posizione strategica all’ingresso della Vallecamonica, comincia ad essere oggetto delle mire espansionistiche di Bergamo, i cui possedimenti giungevano fino a Lovere. La città infatti è ghibellina, al contrario della guelfa Brescia, motivo per cui da sempre le due erano acerrime rivali.Dopo essersi vista respingere un ambasciatore dalla città rivale, Brescia dichiara guerra. Il 10 marzo 1156 nella Battaglia di Palosco, nota come Battaglia delle Grumore, i bresciani hanno la meglio sui bergamaschi. Il 21 marzo 1156 viene firmato un accordo di pace e Volpino, Qualino e Ceratello tornano al vescovo di Brescia
Tuttavia nel 1160 il Barbarossa, come riporta l’Odorici, ” conquistò Volpino, lasciando poi che lo pigliassero i Bergamaschi”. La conquista di Volpino è narrata anche nelle “Gesta di Federico I in Italia”.
Dal 1337 il territorio di Costa Volpino passa sotto il dominio dei Visconti e Dal 1403 Volpino e la Costa passano sotto il dominio dei guelfi Malatesta.
E poi le battaglie si susseguono e passano via via le varie dominazioni, da quella veneta a quella a quella giacobina francese.
Già nel cinquecento la località era ricordata la denominazione Comune della Costa, di Corte, di Volpino[33]. Con l’arrivo della rivoluzione francese, tra il 1798 ed il 1804 il comune prende il nome di Terre della Costa di Lovere. Nel giugno 1805 viene costituito il comune di Costa di Volpino Superiore con Volpino Bresciano e Costa di Volpino inferiore, abbreviato quattro anni dopo in Costa. Il comune viene diviso per qualche mese in Costa Superiore di Volpino e Costa Inferiore di Volpino da febbraio al 14 luglio 1816, quando viene riunito in un unico comune denominato Volpino.
Un comune diviso e riunito più volte e più volte passato dalla provincia di Bergamo a quella di Brescia. Scontri e battaglie che avranno finalmente tregua con la fine della seconda guerra mondiale.
Lo stemma del comune viene approvato con decreto ministeriale del Presidente della Repubblica Italiana il 14 luglio 1960. Presenta una banda rossa obliqua con la scritta VOLPINUS; al di sopra di essa è presente un drago, stemma della Costa (ovvero l’unione delle frazioni di Corti, Branico, Qualino, Flaccanico e Ceratello), al di sotto una volpe, simbolo della frazione Volpino, dalla quale anticamente dipendeva anche Piano. Lo stemma, dunque, sancisce graficamente la fusione di tutte le sette comunità presenti nel territorio comunale.
Fra il 1901 e il 1917 Costa Volpino ha disposto di più fermate posta lungo la tranvia Lovere-Cividate Camuno.
Nel territorio comunale transita la Strada statale 42 del Tonale e della Mendola. Fino agli anni Novanta essa percorreva tutta via Nazionale dalla località Bersaglio, al confine con Lovere, sino alla località Rondinera, al confine con Rogno. Il 21 marzo 1997 viene inaugurata una galleria passante sotto le frazioni di Branico, Corti e Volpino che devia il traffico fino ad allora passante per il centro cittadino.
Costa Volpino dispone presso la località Bersaglio di un porto sul Lago d’Iseo. Nel febbraio 2003 ha preso servizio nella Flotta di navigazione del lago d’Iseo la motonave Costa Volpino.
A Costa Volpino ha sede il Moto Club Costa Volpino, storica associazione sportiva fondata il 1º maggio 1959 da don Giacomo Mognetti. Sotto i colori del Moto Club Costa Volpino nel 1961 esordisce nella sua prima competizione agonistica il campione mondiale Giacomo Agostini.
Situato al termine della Val Camonica, dove il fiume Oglio confluisce nel Lago d’Iseo, al confine tra le province di Brescia e Bergamo, dista circa 46 chilometri a nord-est dal capoluogo orobico. Il territorio comunale si estende fino alla vetta del Monte Alto (1723 m s.l.m.).
In territorio comunale è interamente contenuto il torrente Supine, che confluisce nell’Oglio. Al confine con Lovere scorre il torrente Rescudio, mentre al confine con Rogno si trova la Val Gola con l’omonimo torrente.