CORNA IMAGNA
Corna Imagna [ˈkɔrna iˈmaɲ(ː)a] (San Simù[4] [sansiˈmu] o Corna Imagna in dialetto bergamasco) [ˈkoɾna iˈmaɲa] è un comune di 938 abitanti sparsi nelle frazioni di Brancilione, Ca’ Fantoni, Buttero, Ca’ Andreane, Ca’ Meschina, Ca’ Nova, Cilipiano, Grumello del Becco, Malisetti, Mafineto, Ca’ Berizzi, Regorda, Canito, Butella, Roncobisolo, La Corna, Fenilmascher, Fenilgarello, Feniletti, Siva, Roncaglia, Calcinone, Ca’ Gavaggio, Piazzacava.
Non sono molte le notizie storiche che riguardano il paese di Corna Imagna (viste le dimensioni ridotte): posto ai piedi del monte Resegone, in posizione defilata rispetto ai principali centri, ha sempre mantenuto le caratteristiche del piccolo borgo montano, con i propri abitanti per lo più dediti a vivere di ciò che la natura forniva loro. Conseguentemente le attività principali sono sempre state quelle del pastore, dell’allevatore, del boscaiolo e del carbonaio, ovvero colui che trasformava la legna in carbone vegetale. Si potevano poi trovare mastri artigiani dediti ad attività meno diffuse localizzabili solamente lungo i corsi d’acqua dove tramite mulini e torchi si trasformavano le materie prime.
La chiesa dei Santi Simone e Giuda Taddeo venne edificata nel corso del XVI secolo, quando la parrocchia si rese autonoma dai paesi vicini, e totalmente ricostruita nel 1927 su progetto dell’architetto Giulio Paleni; in essa sono custodite opere provenienti dal vecchio edificio di culto: tra queste vi sono dipinti e affreschi di buon pregio, tra cui spicca quella del Chizzoletti.
Altri edifici degni di menzione sono: la chiesetta di San Domenico, posta in località Canito, costruita nel 1739 su richiesta dei fratelli Sante e Antonio Moreschi, nativi della contrada e da tempo residenti in Bologna, accolta positivamente, oltre che dalla curia di Bergamo, anche dal Doge di Venezia, per soddisfare le richieste degli abitanti della zona distanti dall’all’epoca parrocchia di riferimento in Locatello più di 2 km; e la chiesetta, situata all’ingresso del comune, nella contrada di Brancilione eretta nel 1663 per volontà del reverendo Giovanni Locatelli membro della famiglia Locatelli della contrada a ringraziamento dello scampato pericolo alla peste del 1630 che dimezzò la popolazione del nucleo. Inizialmente dedicata a Sant’Antonio da Padova, fu nel tempo associata al Santo Antonio Abate di immagine protettrice più vicina all’economia di queste terre.
Per quanto riguarda il patrimonio architettonico meritano sicuramente un cenno le contrade di: Ca’ Gavaggio, Feniletti, Ca’ Berizzi e Grumello del Becco.
Qui troviamo edifici che mantengono ancora il carattere unico dei fabbricati di una volta con i tipici tetti in piöde (lastre di pietra locale) della valle nonché la singolare disposizione delle tradizionali abitazioni dove un unico portone di ingresso è posto quasi a protezione della corte interna sulla quale si affacciano più edifici.
Per permettere al viandante di attraversare i vari corsi d’acqua queste importanti vie di collegamento sfruttavano la presenza di ponti costruiti appositamente con l’utilizzo di pietra locale.
Da citare:
il Ponte della Tinella, nella valle che segna il confine con Locatello;
il Ponte di Malisetti sul torrente Rosagatto sempre al confine con Locatello;
il Ponte del Gandino che permette di raggiungere l’omonima contrada sul territorio di Sant’Omobono Terme.
Dopo il successo dello scorso anno, torna a Corna Imagna per la sua seconda edizione “VegImagna”, il primo festival vegano della Valle Imagna con alcune interessanti novità. Le date da segnarsi sul calendario sono il 23, 24 e 25 luglio: l’obiettivo, ormai consolidato, è quello di promuovere una filosofia di vita vegan e sostenibile, anche attraverso le numerose conferenze, workshop, attività e spettacoli proposti nel corso della manifestazione. Ovviamente non potrà mancare la buona cucina – rigorosamente al 100% vegana – e gli stand espositivi che arricchiranno l’area.
L’evento è organizzato dalla Fattoria La Capra Campa, agriturismo vegan e rifugio per animali salvati dai macelli da anni attiva sul territorio, in collaborazione con l’ODV “Il Soffio di Gea” – parte fondante dell’agriturismo – associazione antispecista contraria ad ogni forma di violenza e discriminazione che ha come scopo quello di promuovere uno stile di vita vegan e di tutela di animali e ambiente, insieme alla Compagnia della Polenta, associazione di volontariato di Milano che distribuisce pasti caldi vegani due volte alla settimana ai senzatetto di tre zone della città.