CASTEL ROZZONE

Castel Rozzone [kasˈtɛl ɾoˈʦːoːne] (Castèl Russù [kasˈtɛl ɾuˈsu , kasˌtɛɾːuˈsu] in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 2 838 abitanti distante 15 km da Bergamo
Questo tratto della pianura lombarda porta ancora i segni della divisione in “Centurie” operata ai tempi della colonizzazione romana.
Vi transitava una importante ed antica strada, probabilmente già pista preistorica, poi chiamata “Strada dei Malgari” che da Bergamo e le sue valli, passando da Treviglio, si dirigeva a sud verso Crema e Piacenza. Attualmente rimane traccia nella via dei Ceradelli.
Nell’anno 1267, inizia la costruzione del “Fosso Bergamasco”, vallo di confine che dividerà trasversalmente, in due entità di diversa competenza politica, la pianura bergamasca dall’Adda all’Oglio per oltre cinquecento anni.
I “Rozzone” , famiglia di origini milanesi, acquisisce dalla Comunità Trevigliese, le terre che formeranno l’attuale territorio, edificando verso la fine del XIII° secolo, un Castello cinto da fossato.
L’edificio era posto a lato della Strada dei Malgari a circa cinquecento metri a sud del nuovo confine di stato, il Fosso Bergamasco, e aveva funzione di residenza, avamposto di difesa e postazione di dogana.
I Rozzone , erano conosciuti ghibellini fra i più accessi della bassa bergamasca e terre limitrofe, furono sempre presenti nelle sanguinose lotte contro l’avversaria fazione guelfa.
Confinanti con i Rozzone, a Brignano Gera D’Adda, c’era la potente famiglia milanese dei Visconti. Costoro, stanchi dei continui soprusi perpetrati contro i loro sottoposti, nell’anno 1386, assaltarono il Castello dei Rozzone con copiose milizie, distruggendo una torre e parte del fronte a sud. Alla fine della battaglia furono sepolti duecento morti, delle due fazioni, all’esterno della fossa.
Dopo questa sconfitta, i Rozzone sottoscrissero, nello stesso anno e successivamente nel 1429, accordi di confine e collaborazione con la comunità trevigliese.
Con beneplacito del 20 giugno 1523, fu consentita da Monsignor Serbelloni, vicario generale della pieve di Pontirolo, la costruzione della chiesa dedicata a San Bernardo Abate. Il terreno fu fornito dai Visconti a titolo gratuito per realizzare la chiesa e l’annesso cimitero con sabbia e sassi portati dal Serio.
La chiesa fu inaugurata il 6 ottobre 1544 e nel 1566, 1605 e 1613 ricevette la visita di San Carlo Borromeo.
I Visconti in linea ereditaria retta e collaterale, rimasero proprietari in massima parte delle terre ed edifici del Castello dei Rozzone fino al 1892, quando cessò la dinastia dopo la morte di Maria Antonietta Visconti in Sauli.
Il paese rimase sostanzialmente ad economia agricola fino alla fine del XIX° secolo, periodo in cui si edificò una prima filanda di seta da parte dell’industriale Siro Colombo di Milano. Agli inizi del XX° secolo, una attività fiorente, a margine dell’attività agricola, era la costruzione degli zoccoli di legno e la produzione delle “Beule”, sementi di erba da fieno, prodotti che poi si rivendevano in zona e nelle provincie vicine.
Tracce dell’originario fortilizio duecentesco si vedono nelle strutture murarie in blocchi di pietra del basamento e della cornice del portale d’ingresso dell’ala di mezzogiorno. In Piazza Castello parte dell’architettura fortificata del XIII secolo testimonia ancora gli antichi fasti
Le dinastie e le generazioni secolari, o di breve durata ma di grande forza, si ricordano ancora oggi per il mecenatismo o per gli sfarzi ostentati dal loro estetismo
Ma a questi grandi collezionisti di bellezza dobbiamo il repertorio magnifico in grande parte conservato e a noi giunto
Ogni bene commissionato, o acquistato, o arraffato, aveva l’onere e l’onore di sopravvivere al proprietario e di durare nel tempo. Di testimoniarne la potenza o il prestigio, o, semplicemente, di passare agli eredi quale mezzo di sussistenza.
Dal secolo scorso si è invertita la direzione
Il consumismo ci ha spinto a demolire il patrimonio lasciatoci per soppiantare il tutto con edifici, arredi e cianfrusaglie di plastica inguardabili
Gli avi ci hanno lasciato manieri o anche solo cascinali di prestigio, noi lasceremo quantità indigeribili di cemento e di discariche.
Il mobile, a volte uno ed unico in casa, era di legno massello magari con un timido stile liberty o rustico e, nonostante qualche attacco di tarme, sapeva tenere testa ai secoli
Oggi accozzaglie di segatura mista a colla, multicolore, ma anonime, stanno uccidendo il gusto per il Bello e riempiendo appartamenti e poi discariche di quintali di brutti fatti in serie
Per chi volesse invece riprendere le buone e sagge abitudini a comprare poche cose ma ottime, Castel Rozzone è il luogo ideale
Castel Rozzone è il paese degli intarsiatori di legno, di botteghe di Bellezza e mastri falegnami
Gioielli più che mobili e suppellettili
Ideal-Intarsio di Marco Bosco e Cortesi è una realtà artigiana che da oltre 50 genera meraviglia. Con un team di 12 persone, ha acquisito nuovi macchinari ma mantenuto la maestria e l’originalità di falegnami cesellatori e intarsiatori, gioiellieri veri e propri. Ma non solo, taglio pelle, corno, osso, ottone o metalli di ogni genere. E pavimenti artistici in legno, madreperlato, marmi o metacrilato, tavolini stile maggiolini in bois de rose e palissandro, radica persiana, madreperla blu…
Artisti di grande livello.
IdeaIntarsio snc di Bosco e Cortesi & C. info@ideaintarsio.it 0363 382723
338 522 7634 Via Monte Pora ,7
Orari di apertura
lun-ven 8-18; sab-dom: Chiuso
Oppure
Rozzoni Mobili d’Arte Italia Via Sempione, 17 Tel. 0363.381032
Patrizia De Santo (Ufficio stampa & RP)
info@patriziadesantopr.it
Per rifocillarvi
La Mela di Cartagine _ 0363 706221
Officina 43 _ 0363 381392
Oppure panini e camminate lungo il Fosso Bergamasco da noi percorso con le mitiche grazielle o con la morosa sulla canna della bicicletta
bei tempi!

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