CASSIGLIO

Cassiglio [kaˈsːiʎːo] (Cassèi [kaˈsɛi] in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 113 abitanti.
Il toponimo deriva dal latino Cas-Ilium e sta ad indicare una piccola casa rurale adibita a deposito dello strame. Questa è una testimonianza di quanto sono state importanti l’agricoltura e la pastorizia per questo piccolo borgo nel corso dei secoli.
Tuttavia in epoca medievale in questo piccolo borgo si sviluppò anche la lavorazione del ferro in chiodi tramite magli azionati dai numerosi corsi d’acqua che attraversano il territorio comunale. Si narra che il ferro arrivasse dalla Valle di Scalve e dalla val Seriana, e per la sua lavorazione venissero impiegati più di 60 addetti. Il tutto continuò anche con l’arrivo della Serenissima, che garantì numerosi sgravi all’intera zona.
Nello stemma sono raffigurati gli elementi caratteristici di Cassiglio: l’aquila nera in campo d’oro ricorda l’antica appartenenza della città alla fazione ghibellina; i tre chiodi all’antica ricordano le fucine presenti sul territorio e la lavorazione del ferro; la torre d’avvistamento è quella presente sul territorio e menzionata in vari documenti
La valle di Cassiglio è meta di molti turisti soprattutto nella stagione estiva, per la presenza di un laghetto artificiale di notevole bellezza ed un’area pic-nic attrezzata.
Dal lago di Cassiglio partono numerosi sentieri. Camminando attraverso i boschi in circa 1 ora e 30 minuti si giunge alla Baita Foier; seguendo il sentiero 101 si arriva in circa 1 ora al Passo Baciamorti e Aralalta, tappa dell’antica via che conduceva in Val Taleggio e in Val Sassina, e al rifugio Gazzaniga in 2 ore
Il borgo storico è rimasto immutato negli ultimi decenni, mantenendo il fascino caratteristico dei piccoli centri di montagna.
Particolare fascino riveste la chiesa parrocchiale dedicata a san Bartolomeo, con parecchie case costruite nello stesso nucleo della chiesa stessa. Su una di queste, detta Casa Milesi, è raffigurata una danza macabra molto interessante. La prima chiesa, edificata nella seconda metà XV secolo e consacrata il 9 agosto 1498 da Mons. Paolo Vescovo di Elleonopoli, nel 1566 fu visitata dall’Arcivescovo (futuro San Carlo) Carlo Borromeo. Eretta parrocchia, separandosi da Santa Brigida, nel 1611. Ampliata a più riprese nei secoli seguenti, presenta tele ed affreschi di numerosi artisti locali ed un organo molto rinomato, di produzione Serassi. Durante i lavori di restauro dell’organo eseguiti nel 2007, la paternità dello strumento è stata attribuita, sulla base di alcune lettere in inchiostro di china poste sulle copertine dei somieri di basseria, ad “Angelo Bossi 1800”.
Il piccolo paese, nei secoli scorsi, non ha mai avuto un cimitero sul proprio territorio. La tradizione vuole che gli abitanti portassero i loro defunti al valico che, posto al di sopra del paese, divide la zona dalla Val Taleggio. Qui i morti sarebbero stati posti in una cappelletta dove ricevevano l’ultimo saluto dei parenti, in attesa che gli abitanti di Pizzino, borgo posto dall’alto versante del monte, li venissero a prelevare, dopo essere stati avvisati con un falò. Il valico in questione viene tuttora chiamato “Passo di Baciamorti”.
Cassiglio fino all’inizio del 2019 era un paesino di 110 anime, che sono diventate 114 con il trasferimento della famiglia Giuliani (con i figli Sofia di 5 anni e Nicolò di 11 mesi). E il 10 giugno è arrivato Leonardo, l’ultimo figlio di Francesca e di Ermenegildo: nel comune dell’alta Val Brembana non nascevano bambini dal 2015
Francesca ed Ermenegildo si sono trasferiti con 3 figli e grande coraggio a vivere definitivamente a CASSIGLIO, per crescere i loro 3 bambini con il contributo del verde e della montagna.
Una scelta consapevole delle difficoltà ma nata dall’amore per la montagna.
Una inversione di tendenza encomiabile

CASSIGLIO

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