CARONA

Carona [kaˈroːna] (Caruna [kaˈɾuna] in dialetto bergamasco) è un comune di 296 abitanti.
I primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all’epoca delle invasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall’impeto delle orde conquistatrici.
Il primo documento che attesta l’esistenza di Carona risale all’anno 926, anche se scarse sono le notizie fino all’epoca medievale: si sa che il territorio venne assoggettato dal Sacro Romano Impero, che lo affidò alla diocesi di Bergamo. In seguito il borgo venne posto nel feudo facente capo alla famiglia Della Torre e in seguito a quella ghibellina dei Visconti, che diedero il permesso, ad ogni persona appartenente alla loro fazione, di uccidere un guelfo.
Nel corso del XV secolo il paese, dopo essere entrato a far parte della Repubblica di Venezia, fu inserito nel distretto amministrativo della Valle Brembana Oltre la Goggia, che comprendeva tutti i comuni dell’alta valle, con capoluogo posto a Valnegra e godeva di sgravi fiscali e numerosi privilegi.
In questo periodo si sviluppò ulteriormente l’attività estrattiva, ma anche la produzione delle piodere, ovvero le pietre di ardesia utilizzate nella costruzione dei tetti. Tradizioni popolari raccontano che la zona fosse particolarmente ricca di minerali, in particolare la miniera in località Venina, tanto che era usanza dire che
«La Venina la al de piö de töta la Valtulina» (la Val Venina da sola vale di più di tutta la Valtellina).
All’inizio del XX secolo il paese venne interessato dalla costruzione di ben dieci dighe idroelettriche, che permettono di fornire elettricità a parte della provincia bergamasca. Tra queste si può notare quella a margine dell’abitato, che costituisce il lago del paese. Altre si trovano più a monte, tra cui le ben note dighe di Fregabolgia e dei Laghi Gemelli.
Il territorio comunale, situato in un contesto naturalistico d’alto profilo, permette un’innumerevole quantità di escursioni adatte ad ogni esigenza. Tra le altre si segnalano l’ascesa al Pizzo del Diavolo di Tenda, al Monte Aga e al Pizzo Zerna, ma anche quelle al Rifugio Laghi Gemelli, al Rifugio Fratelli Calvi ed al Rifugio Fratelli Longo, questi ultimi due meta di numerose escursioni in mountain-bike.
Durante il periodo invernale il paese, consorziato con i comuni vicini, vanta numerose opportunità per gli amanti dello sci alpino e sci alpinismo, con collegamenti con la stazione di Foppolo.
A mezz’ora di cammino dal centro abitato, salendo verso il rifugio Fratelli Calvi, si trova il caratteristico borgo di Pagliari. Si tratta di un piccolo agglomerato urbano in stile rustico, con le case costruite in ardesia e senza le fondamenta, tanto da essere chiamato la contrada di pietra. Percorso per lungo tempo da viandanti e contrabbandieri che transitavano per evitare la dogana del Passo di San Marco, ha origini risalenti al XVI secolo.
I caratteristici viottoli di Pagliari, la fontana e la chiesetta di San Gottardo (protettore dalle frane e dalle slavine) sono recentemente state al centro di un intervento di recupero dal degrado che lo aveva colpito dopo il costante spopolamento. Ora, benché disabitato, il borgo presenta più della metà degli edifici ristrutturati.
A Carona è inoltre da ricordare la parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista risalente al XV secolo. All’interno si possono trovare tre altari, unitamente a stucchi ed affreschi di buon pregio, frutto di artisti locali. Merita menzione anche la piccola chiesa di San Giovanni decollato che, consacrata nel 1450, fa bella mostra di sé con un grande campanile in pietra, all’inizio del centro abitato.
Gli impianti di risalita in Val Carisole? C’è il serio rischio che vengano smantellati e portati sui Balcani.
La questione più seria è quella relativa alla revisione generale degli impianti – spiega Arioli – Un lavoro che necessita di almeno 4-5 mesi e un costo di 500mila euro, necessario se si vorranno aprire gli impianti entro il prossimo dicembre. Se Dentella dovesse ritirare la sua proposta (acquisto delle seggiovie a 1 milione e 400mila euro), è improbabile che la curatela fallimentare si possa occupare di effettuare la revisione generale. Senza l’impegno di Dentella, l’unica posizione all’orizzonte sembra quella di acquirenti pronti a riposizionare parti degli impianti.

CARONA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

La Cultura è la nostra più grande ricchezza

Promozione culturale
                               Organizzazione eventi

Valorizzazione del territorio bergamasco e del Capitale Umano bergamasco
scrivimi@paginebergamasche.it

Pagine Bergamasche

da un 'Idea di Maria Di Pietro