CAROBBIO DEGLI ANGELI
Carobbio degli Angeli [kaˈrɔbːjo deˈʎːanʤeli] (Caròbe di Àngei [kaˈɾɔbɛ diˈanʤɛi] o Caròbe in dialetto bergamasco) è un comune di 4748 abitanti.
L’origine del paese risale all’epoca romana: in quel periodo il borgo godeva di un’invidiabile posizione poiché, posto sulla strada che collegava Bergamo e Brescia, risentiva dei positivi influssi del commercio tra le due città. In tal senso sono stati rinvenuti, presso la frazione Cicola, tratti di quella strada costruita completamente con ciottoli.
Anche il toponimo Carobbio avrebbe derivazione latina, anche se un po’ “volgarizzata”: si pensa infatti che sul territorio fosse presente un deposito di carri funebri, detti appunto car-obitus. Un’altra interpretazione vorrebbe far risalire il nome da quadrivium, cioè un incrocio di strade, presente fin dai tempi dei romani. La seconda parte del nome fa riferimento al colle che sovrasta il paese, denominato appunto colle degli Angeli.
Con il passare dei secoli il paese mantenne la propria importanza e risentì, come tutti i paesi del circondario, delle lotte medievali tra le fazioni opposte di guelfi e ghibellini. A tal riguardo venne costruito, sul colle degli Angeli che sovrasta il centro abitato, un castello. L’edificio, risalente al XIV secolo, fu fatto erigere dalla famiglia Lanzi di Trescore. Con il passare degli anni gli eventi burrascosi andarono sempre più scemando e l’avvento della repubblica di Venezia portò ad una situazione di tranquillità sociale.
Il castello, persa la sua funzione principale, venne donato, tramite un lascito, all’ordine dei frati carmelitani, che ampliarono l’edificio aggiungendovi una piccola chiesetta e trasformandolo in convento. Successivamente un esproprio portò il maniero ad essere proprietà della famiglia Sonzogni prima, e dei D’Arcais poi.
L’edificio che contraddistingue il paese è il Castello degli Angeli. Visibile da gran parte della pianura occidentale bergamasca e dalla bassa val Cavallina, ha risentito notevolmente delle ristrutturazioni che gli hanno fatto perdere le peculiarità del maniero utilizzato per scopi difensivi. In tal senso al suo interno si trovano la chiesetta di Santa Maria e la cappella di San Fermo.
Quello di Santo Stefano è un centro storico ben tenuto, veramente bello, se proseguite lungo questa strada potrete vederlo con i vostri occhi.
Un altro edificio degno di nota è la Villa Riccardi che, immersa nella campagna, veniva utilizzata dai vescovi di Bergamo per le loro vacanze.
Merita menzione anche la chiesa parrocchiale di Carobbio, dedicata a San Pancrazio. Edificata nel corso del XVIII secolo, conserva opere pittoriche di pregio, tra le quali spicca la Vergine con Bambino di Francesco Zucco. Del Novecento è la chiesa parrocchiale della località di Cicola intitolata a san Pietro.
Il comune con la denominazione ed i confini attuali risale soltanto all’anno 1928, quando vennero accorpati i comuni di Carobbio (nucleo principale comprendente anche la frazione Cicola) e di Santo Stefano del Monte degli Angeli (ora frazione), nell’attuale Carobbio degli Angeli.
Fra il 1901 e il 1921 la località ospitò una fermata lungo la tranvia Bergamo-Trescore-Sarnico. Ora il paese ospita 3 fermate tra cui 2 a Carobbio e l’altra a Cicola.
Carobbio degli Angeli, paese tra pianura e collina, presenta oggi al visitatore un volto moderno e un centro storico che trasuda ‘memorie’. Posto ai piedi delle prime propaggini delle Prealpi, esso gode di un clima continentale. Il paesaggio è equamente diviso tra collina e pianura, con areale ricco sia sul piano floristico, sia su quello di boschi e boscaglie. La parte coltivabile della collina è generalmente gestita a vite, mentre la pianura è a seminativi.”
L’ex bocciofila cambia volto: diventerà un’area polivalente per concerti, sport e attività sociali.
Già due anni fa è stato inaugurato l’oratorio risistemato e rinnovato con una struttura ecosostenibile, un campo di calcio a sette giocatori in erba sintetica, uno di pallavolo e uno di pallacanestro.
HOSTERIA DEL VAPORE
Ricavato nel corpo centrale del “Castello dei Conti Suardo” ( 1100 circa ) e per molti anni adibita oltre che a osteria anche a biglietteria e sosta intermedia del primo tram a vapore che collegava Bergamo con Sarnico , l’odierna osteria è denominata “Vapore” in omaggio all’antico mezzo di trasporto. All’esterno è tuttora apposta l’antica insegna del tram 1902-1907.
Indirzzo: Hosteria del Vapore, Viale Fratelli Kennedy, Carobbio, BG, Italia
Telefono: 035 953401
Sito web: http://www.hosteriadelvapore.com