BRACCA

Bracca (Braca in dialetto bergamasco) è un comune di 723 abitanti.
In epoca medievale il paese non risentì di particolari scontri tra guelfi e ghibellini, ma venne comunque dotato, probabilmente a scopo preventivo, di torri e fortificazioni, di cui restano alcuni ruderi in località Botta. Difatti il paese è il primo borgo che si incontra salendo la val Serina dalla val Brembana, ed era posto sulla via che si collegava alla via Mercatorum, situazione commercialmente favorevole che avrebbe potuto rendere il paese soggetto ad assalti esterni. Soltanto con la costruzione della strada sul fondovalle, lungo il torrente serina, il paese perse la sua vocazione commerciale, costringendo gli abitanti a dedicarsi ad altre attività, quali l’agricoltura e la manifattura laniera.
Ma il motivo per cui il paese è conosciuto e rinomato, anche al di fuori dai confini provinciali, sono le innumerevoli fonti d’acqua minerale presenti sul proprio territorio. Sfruttate a livello commerciale fin dall’inizio del XIX secolo grazie anche a Leopoldo Gentili che diede un significativo impulso, sono particolarmente indicate per la cura delle malattie all’apparato digerente, tanto da annoverare illustri personaggi (in primis Papa Giovanni XXIII) tra i fruitori.
La Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea. Edificata nel 1857 e consacrata nel 1872 in luogo di un edificio religioso che risulta fosse già presente nel 1360, fu infatti inserito nel documento Nota ecclesiarum civitati et episcopatus Bergomi del 1360. Conserva al proprio interno un calice d’argento di pregio, risalente al XV secolo
La Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo nella frazione Cornalta. Costruita nel XVII secolo, conserva opere pittoriche di buon pregio, tra cui spicca un dipinto di Carlo Ceresa.
Ma la principale attrazione è l’industria delle acque minerali, di cui è possibile ammirare un albergo in stile liberty.
La prima apertura dell’Albergo Fonte Bracca, di proprietà del Comune, risale al 1909. Negli anni passati è stato utilizzato anche come bar e ristorante, ma da circa dieci anni anche ad l’hotel. Si compone di un piano terra da circa 700 metri quadrati, utilizzabile come sala ristorante e bar, e tre piani superiori da quasi 400 mq l’uno per un totale di circa 13 camere.
Le bottiglie di Acqua Bracca cambiano look vestendo il noto affresco di Angelo Baschenis “Assunzione di Maria” del 1485 nella Chiesa di Sant’Ambrogio Vescovo a Ornica in Val Stabina.
Il Gruppo Acque Minerali Bracca, da sempre impegnato nella valorizzazione del territorio e di iniziative legate all’arte, alla cultura e all’ambiente, sostiene “Terre dei Baschenis. Arte e Storia nelle antiche valli Averara e Stabina”, il progetto finalizzato alla promozione dei beni storico-artistici delle Valli Averara e Stabina, in alta Valle Brembana, raccontandolo attraverso un 1 milione e mezzo di retroetichette sulle bottiglie di vetro da 1lt che sono entrate nelle case dei consumatori a partire da metà aprile. L’affresco riportato sulla retroetichetta è l’immagine di copertina della guida “I PITTORI BASCHENIS. Itinerari bergamaschi”, a cura di Giovanni Valagussa, una pubblicazione che racconta e mostra gli itinerari di questi pittori in Valle Brembana e in tutta la provincia di Bergamo.
Il percorso della strada di fondovalle che, costeggiata dal torrente Ambria, è inserita in un contesto naturalistico mozzafiato. Gli orridi, scavati dall’erosione del torrente, calano a strapiombo sulla strada e, durante il periodo invernale, permettono la formazione di stalattiti di ghiaccio.
Molto interessante è la kermesse folkloristica, che si svolge al termine della stagione estiva, denominata Festa della castagna, rinomata al punto da far accorrere persone da tutta la provincia.

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