BARBATA

Barbata [baɾˈbaːta] Barbàda [baɾˈbada] in dialetto bergamasco, è un comune di 693 abitanti.
Il primo documento scritto che attesta l’esistenza del toponimo Barbata: risalente all’anno 875, cita che i diritti sulla curte de Barbada venivano confermati da Lotario I al monastero bresciano di Santa Giulia. Tale concessione venne confermata per un secolo, come riportato da un atto del 950.
In quegli anni cominciarono a verificarsi scontri fratricidi tra le diverse anime della popolazione: quella guelfa e quella ghibellina.
Già nel IX secolo infatti il borgo era circondato da una fortificazione, che venne progressivamente ampliata tra il XIV ed il XV secolo: oggi sono visibili solo alcune tracce della torre d’ingresso e della merlatura del fortilizio originario, che venne inglobato in un cascinale.
Dopo una breve parentesi comunale il potere finì nelle mani dei Visconti, importante famiglia di Milano, mentre nel XV secolo passò nelle mani della Repubblica di Venezia, che compì numerosi interventi volti al miglioramento delle condizioni sociali e lavorative, dissodando terreni e costruendo canali per l’irrigazione. Da allora il paese ha mantenuto una forte connotazione e tradizione rurale, con l’agricoltura attività predominante.
Tuttavia in questi anni il paese, come gran parte dei borghi posti nelle vicinanze del confine, dovette subire le scorrerie dei milanesi che, sotto gli Sforza, erano intenzionati a riprendersi questi territori. Quando gli sforzi dei meneghini ebbero successo il paese, già appartenente alla diocesi di Cremona, fu incluso nel contado di Cremona.
Fu Napoleone a decidere l’attuale collocazione del comune nella Bergamasca.
La chiesa parrocchiale è dedicata ai santi Pietro e Paolo. Di origine antichissima (si pensa che il nucleo originario sia addirittura antecedente l’anno 1000) è stata più volte ristrutturata, ma conserva ancora parte delle caratteristiche con cui venne edificata.
Il paese presenta una grande quantità di cascine in aperta campagna (su tutte la cascina Casaleggi) che stanno a ricordare l’anima rurale del borgo, nelle quali sono ancora presenti segni della vita di un tempo.
È possibile raggiungere il Comune di Barbata anche attraverso l’itinerario cicloturistico “Nei borghi della Bassa Bergamasca“, uno dei 14 itinerari del Parco Cicloturistico della Media Pianura Lombarda.
Il Parco Cicloturistico della Media Pianura Lombarda consiste in una rete di percorsi cicloturistici di qualità ideali per scoprire in bicicletta il patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico del territorio che comprende importanti corsi d’acqua tra i quali il fiume Adda da Trezzo a Lodi, il Canale della Muzza, il Naviglio Martesana, la sponda bergamasca e cremonese del fiume Oglio da Palosco a Soncino, il fiume Serio da Seriate all’Adda, il fiume Tormo, il Canale Vacchelli e i relativi Parchi Regionali e PLIS.
Luoghi incantevoli che meritano di essere visitati.
Poi c’è chi continua a credere che la domenica si possa solo andare in città Alta, al lago si possa andare solo a Pacengo, al mare solo a Riccione, in montagna solo a Cortina….
Vabbè! Io continuo con il mio bellissimo tour tra la storia e i paesaggi, tra i personaggi e le geografie più belle del mondo.

BARBATA

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