ALMENNO SAN SALVATORE

Almenno San Salvatore [alˈmɛnːo sansalvaˈtoːɾe] (Almèn San Salvadùr [alˈmɛn sansalvaˈduɾ], ’Lmèn San Salvadùr [ˈlmɛn sansalvaˈduɾ] o semplicemente Almèn o ’Lmèn in dialetto bergamasco) è un comune di 5687 abitanti
Il toponimo “Almenno San Salvatore” deriva da “Lemine”, la cui etimologia è incerta. Già in epoca romana, Almenno S.S. era già dotato di un ampio comprensorio territoriale strutturato in pagus . Il centro amministrativo si trovava nell’area del Castello in prossimità del ponte di Lemine, noto come Ponte della Regina
Il territorio almennese, antropizzato fin dalla protostoria, ha visto il passaggio dei Celti, dei Galli Cenomani, dei Romani, che oltre al ponte sul Brembo lasciarono diverse testimonianze archeologiche, per diventare, dopo la conquista longobarda, una corte regia.
Dopo la caduta del regno longobardo il territorio della curtis fece parte della contea di Lecco fino alla fine dell’XI secolo quando passò come beneficium all’episcopato di Bergamo nel cui possesso rimase fino al 3 marzo 1220, anno in cui i dritti feudali passarono al nascente comune.
Dopo il passaggio di Bergamo sotto il dominio veneziano nel 1441 la parte ghibellina subì la rivalsa di quella guelfa. La battaglia terminò il 13 agosto 1443 con la distruzione della Lemine Inferiore per ordine del podestà di Bergamo, Gritti.
Di Lemine Inferiore restarono soltanto la Pieve, la chiesa di San Giorgio e alcune edicole religiose.
Il 30 marzo 1601 fu rogato l’atto notarile che statuiva la suddivisione di Almenno nei due comuni di Almenno San Bartolomeo, costituito dai territori di Albenza, Longa e Pussano, e Almenno San Salvatore, costituito dalle contrade di Porta, Borgo e Sotto
Particolarmente importante è il complesso della Pieve e dell’annesso santuario della Madonna del Castello con affreschi risalenti al X secolo, la prima, e pitture di Andrea Previtali e di Gian Paolo Cavagna, il secondo.
La chiesa di San Giorgio costituisce un raro gioiello architettonico romanico i cui affreschi superstiti, di grande bellezza, sono una eccezionale testimonianza della pittura romanica bergamasca.
Il convento degli Agostiniani e la chiesa di Santa Maria della Consolazione, parti di un unico complesso religioso appartengono al periodo rinascimentale. ìì La chiesa presenta alcuni affreschi del XVI secolo tra i quali spiccano la Trinità di Andrea Previtali, l’Annunciazione cinquecentesca di autore ignoto e lo Sposalizio mistico di Santa Caterina di Antonio Boselli.
Altri monumenti di rilievo sono la parrocchiale di San Salvatore Nuovo. Sorta nel 1455 circa, è stata pesantemente ristrutturata nella prima metà del Settecento.
La cittadina è stata per anni sede della PCA Atalanta Femminile, società di calcio femminile che ha militato numerose stagioni in Serie A, massimo livello del campionato italiano di categoria. La squadra, nata nell’ambito della Polisportiva Almennese, dopo un primo periodo dove i colori sociali erano il rosso e il giallo dalla stagione 2003-2004, pur non essendone direttamente associate, indossava la tenuta dell’Atalanta maschile e giocava gli incontri casalinghi allo stadio comunale Fratelli Pedretti.
Tra le molte iniziative dell’Antenna Europea del Romanico e del Comitato per l’Organo Antegnati c’è quello di far conoscere alle giovani generazioni il pregevole organo Antegnati posto nella di San Nicola ad Almenno San Salvatore. Per questo hanno pensato ad un libro divulgativo dal titolo “Una risata nella notte” edito da Patrizia Zerbi per Carthusia Edizioni.
L’autrice è Emanuela Nava, autrice di numerosi testi per ragazzi e adulti, sceneggiatrice tv e per anni protagonista del team dell’Albero Azzurro. Si tratta di un volume cartonato (con all’interno schede di approfondimento sull’organo) piegato a fisarmonica e riccamente illustrato Paolo D’Altan, che vede protagonista il piccolo Luigi e le sue due amiche che, tra canti, musiche misteriose, fantasmi di monaci e una strana risata nella notte, vedranno realizzarsi un sogno. Il tutto si svolge ovviamente nella chiesa di San Nicola e nell’annesso convento

ALMENNO, ALMENNO SAN SALVATORE

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