SERIATE

Seriate [seˈrjaːte] Seriàt [sɛˈɾjat] in dialetto bergamasco è un comune italiano di 24718 abitanti.
L’origine di Seriate risale al tempo della tarda dominazione romana, come confortato da alcuni reperti rinvenuti sulla sponda destra del fiume in zona Paderno risalenti al periodo dal III al IV secolo d.C. Si presume che il pagus rivestisse una discreta importanza per il controllo della via di accesso a Bergamo e del passaggio del fiume Serio. In questo periodo infatti oltre al guado si ipotizza l’esistenza di un ponte nelle cui vicinanze si sviluppò il successivo nucleo sempre sulla sponda destra del fiume attorno alla Chiesa di San Grisogono.
Nel 986 il paese è citato come luogo fortificato (castrum) a difesa contro gli Ungari; consolidamento che trova la ragione anche nella posizione di controllo del percorso della vecchia strada romana Bergomum-Brixia.
Questo periodo di relativa calma viene interrotto dalle lotte fra le fazioni di guelfi e ghibellini che tra il XIV e XV secolo causano una serie di saccheggi, incendi e distruzioni. A ciò si aggiunge un’epidemia di peste nel 1455 che lascia il paese deserto per sei mesi.
È da attribuire a questi eventi la scomparsa pressoché totale del nucleo posto attorno alla chiesa di San Grisogono e il rifondarsi dell’abitato sulla riva sinistra del fiume attorno alla Chiesa di San Cristoforo.
A questo periodo di profonda instabilità pone termine il dominio della Repubblica di Venezia nel 1428. La Serenissima attua una serie di iniziative volte a risollevare la situazione sociale ed economica dell’intera Bergamasca oltre a favorire direttamente il borgo di Seriate che l’ha sostenuta durante le dispute con il Ducato di Milano per la supremazia sul territorio bergamasco; a tale riguardo la comunità di Seriate è esentata da tasse e dazi per ben 10 anni.
Nel 1630 l’epidemia di peste riduce gli abitanti da 968 a 376. Seriate si risolleva grazie allo sviluppo della manifattura tessile, alla riorganizzazione delle campagne e alla pace garantita da Venezia.
Nel 1778 viene inaugurata la nuova chiesa parrocchiale intitolata al Santissimo Redentore.
Successivamente il tessuto urbano, che per mezzo millennio era rimasto sostanzialmente immutato, subisce decisivi interventi di trasformazione che segneranno il futuro sviluppo edilizio e industriale del paese. Il termine della dominazione veneta avviene nel 1797 per opera della Repubblica Cisalpina, alla quale subentra l’impero austriaco che inserisce Seriate a partire dal 1815 nel Regno Lombardo-Veneto.
Proprio sotto questo regime nel 1857 viene inaugurata la stazione della ferrovia posta sul tracciato Milano-Venezia attorno a cui si localizzano i primi insediamenti industriali. In prossimità della stazione avviene l’8 giugno 1859 un episodio garibaldino che contribuisce alla liberazione del territorio bergamasco dagli Austro-Ungarici.
Nel 1895 viene realizzato il primo edificio scolastico e nel 1907 l’ospizio Bolognini, diventato poi ospedale di riferimento della città. Nel 1960, in pieno periodo di boom economico, l’abitato si espande a macchia d’olio.
Il 2 gennaio 1989 Seriate si può fregiare del titolo di città, onorificenza legata soprattutto allo sviluppo industriale ubicato nella zona del P.I.P. a sud-est della città. L’abitato si è esteso sino alla conurbazione con Bergamo e si è dotato di strutture scolastiche, sportive, sanitarie, di parchi e di piste ciclabili.
All’inizio del secolo Seriate era ancora un paese prevalentemente agricolo abitato da mezzadri; la povertà spinse molti ad emigrare in cerca di fortuna nei paesi vicini (Francia, Svizzera, Belgio). Malgrado l’impegno caritativo della Congregazione di Carità, che gestiva vari lasciti fin dalla metà dell’Ottocento, la miseria era dilagante e la pellagra regalò al nostro paese il triste primato di “zona più colpita nella bergamasca” (la mortalità infantile raggiunse il 272 per mille).
Accanto all’asilo Bolognini (6 novembre 1900) gestito dalle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù, cui suor Margherita Lussana diede un’impronta montessoriana, nel 1934 fu organizzato un asilo nido per bimbi da 0 a 3 anni permettendo così alle mamme un più facile inserimento nel mondo del lavoro delle varie industrie, che si stavano insediando nel territorio.
Nel 1907, grazie al supporto di ingenti lasciti testamentari e di offerte private, si posero le fondamenta dell’Ospedale Bolognini che, nato come ricovero per anziani poveri, nel corso del tempo si ampliò fornendo soprattutto ai Seriatesi particolari condizioni di assistenza.
Villa Guerrinoni
Le prime notizie sulla villa risalgono al 1808, grazie ad una planimetria catastale: sul lato est correva la strada comunale dei “Mortini”, sul lato sud la villa si affacciava sulla Regia Strada Postale, ora via Italia; a ovest una via privata, ora via Colleoni. Il retro del complesso era delimitato da una recinzione in muratura di ciottoli disposti a lisca di pesce.
La proprietà era composta da due corpi di fabbrica a forma di “L” e da un campo “aratorio, vitato ed adacquatorio“.
Nel corso degli anni la villa passò di mano in mano sino all’acquisto, nel 1883, da parte di Luisa de Lange, vedova del nobile Giandomenico Guerrinoni, originario della Val Brembana. La vedova abitò la villa con le due figlie, Luisa e Maria; quest’ ultima sposò in prime nozze il dottor Bonaventura Tini, da cui ebbe un figlio, Giambattista, notaio, che fu sindaco di Seriate nei primi anni del Novecento. Egli fu l’ultimo proprietario della villa come discendente della famiglia Guerrinoni.
Il complesso divenne nel 1941 proprietà delle suore dell’Istituto della Sacra Famiglia di Comonte e, quindi, sede del Noviziato, dopo le opportune modifiche per adattare gli ambienti alle esigenze della comunità religiosa. Nel 1969 il Noviziato fu trasferito a Comonte, nel ristrutturato castello Rivola.
La villa venne acquistata negli anni Ottanta del secolo scorso dal comune di Seriate per destinarla a biblioteca comunale con l’obiettivo di recuperare l’impianto originario, adattando l’edificio al nuovo utilizzo.
Il corpo originario della Villa Ambiveri, cioè il solo edificio rettangolare che da su via Tasca, fu costruito dai conti Vertova nei primi decenni del 1700. Sono successivi i due sopralzi laterali e alcune decorazioni, tra le quali si distingue il medaglione con l’immagine di Torquato Tasso, posto in facciata.
All’interno un elegante porticato a colonne binate d’impostazione secentesca, termina su due edifici a bugnato di malta. Da questi partono altre due strutture rettangolari più basse risalenti alla seconda metà dell’Ottocento, probabilmente volute dai successivi proprietari della villa, i Tasca prima e gli Ambiveri poi.
Ultima proprietaria della villa fu Elisabetta Ambiveri (Betty) figlia primogenita di Giovanni Ambiveri, importante presenza femminile nella realtà socio-politica del Novecento, non soltanto a livello locale, come dimostrano i numerosi incarichi e le tante iniziative da lei sostenute.
Con i suoi 58 vani di abitazione, e la cappella, villa Ambiveri è una sontuosa villa padronale.
In fondo al cortile si trovano due grandi statue raffiguranti il Nilo e il Tevere, collocate sul parapetto di due vasche rettangolari a peschiera, alimentate dalla roggia Martinenga.
La villa e i suoi 1600 m² di area verde, sono sottoposti a vincolo pubblico dal 1914.
Alcune sale al primo piano sono affrescate, secondo la moda del tempo, dai “pittori di sala” Carlo Rancilio e Paolo Vincenzo Bonomini con figure neoclassiche, formelle, vasi decorativi. Un altro tipo di affresco, attribuito al Nebbia, soprannome di Luigi Deleidi, si può ammirare in una sala al pianterreno: rappresenta un paesaggio fluviale che, partendo dalle pareti, sale al soffitto senza soluzione di continuità, dilatando lo spazio.
All’interno di villa Ambiveri è ospitata “Russia Cristiana”, che dal punto di vista ecclesiale è un’associazione pubblica di fedeli, sorta nel 1957 a opera di padre Romano Scalfi. Tra le varie attività della Fondazione si segnalano il Centro Documentazione e la ricchissima biblioteca specializzata sulla Russia. La Russia Cristiana di Seriate organizza, in questa residenza, corsi di pittura di icone e mostre.
Nella cappella bizantina di villa Ambiveri è possibile partecipare alla liturgia in rito bizantino-slavo.
Villa Tassis a Comonte
L’aspetto della villa è quello della ristrutturazione del palazzo effettuata dai Tassis a partire dalla seconda metà del Settecento, poi abbellita e arricchita da decorazioni in età neoclassica.All’ingresso della villa si trova lo stemma dell’Istituto della Sacra Famiglia, realizzato nel 1950 dall’architetto bergamasco Giuseppe Frisia, in occasione della beatificazione della fondatrice dell’Istituto. Lo stemma racchiude in sé la storia dell’edificio e dei suoi proprietari, è infatti composto dallo stemma dei Tassis, della Cerioli e della congregazione religiosa.
Il cortile della villa, a forma pentagonale, è l’ambiente architettonicamente più interessante; qui si colloca il campanile neoromanico, progettato dal bergamasco Bernardo Peverelli ed eretto nel 1891.
Nel 1795 il pittore bergamasco Vincenzo Bonomini (1757-1839) ha dipinto la stanza di rappresentanza a piano terra a destra subito dopo l’ingresso. È un trompe-l’œil che dal pavimento al soffitto immerge il visitatore in un ambiente agreste: particolari condizioni di luce hanno contribuito all’inalterata conservazione dei colori.
Villa Medolago-Zavaritt
Nel XVIII secolo quasi tutto il settore nord- ovest del territorio di Seriate era di proprietà dei conti Medolago.
La villa si trova in via Cerioli, sulla sponda destra del fiume Serio, poco prima del ponte in ferro che collega la via a via Venezian, sulla sponda sinistra.
Presenta un doppio affaccio: sulla via è caratterizzata da un edificio a due piani, che termina a destra in una torretta angolare con una loggia; verso il fiume il fronte presenta un portico e due ordini di loggiati. L’impianto è a “U“, le ali laterali si protendono verso il fiume. Nel corpo centrale uno dei locali a volta del piano terra era adibito, fino al 1940, a cappella di famiglia; l’ingresso era dalla strada.
Adiacente al lato nord della villa, una costruzione coeva era adibita a cascina e filanda: ora, dopo un recupero e un restauro che hanno interessato entrambi i corpi di fabbrica, il complesso è suddiviso in vari appartamenti.
Villa Piccinelli
La dimora storica, situata sulla sponda sinistra del fiume Serio, tra piazza Giovanni XXIII e via Venezian, è costituita da due edifici principali. Il più antico, a forma di “L” è posto a sud-est della piazza, è detto “casa rossa” dal colore della tinteggiatura, costeggia la casa. Risalente presumibilmente al XVII secolo, comprendeva, nel primo tratto, l’abitazione signorile; il secondo lato era costituito dalle cascine e da una filanda, in seguito trasformata in scuderia e ora ospitante il museo civico “Monsignor Carozzi”.
Castello della Molina o Cascina Molina
Il castello della Molina, in via Garibaldi zona Paderno, era una struttura fortificata, con attorno il largo fossato della roggia Vecchia, poi coperta.
Sorto qui in prossimità dell’argine destro del fiume, forse a guardia di un guado, fu probabilmente un antico insediamento degli Umiliati.
Castello Rivola a Comonte
I Rivola, nobile e antica famiglia bergamasca, Guelfi, nemici acerrimi dei Ghibellini Suardi, erano proprietari del castello eretto sulla collina di Comonte, oltre che di numerosi appezzamenti di terreni e di case nel territorio di Seriate e anche in quello di Bergamo, dove possedevano la casa denominata “Gromo dei Rivola”, in Città Alta, che divenne la sede della Zecca dal 1293 al 1302.
Il castello, sorto in posizione strategica come primo avamposto sulla strada pedemontana tra Bergomum e Brixia, fu una struttura prevalentemente difensiva; fu più volte assalito, distrutto e ricostruito.
La struttura era a tipico castello recinto, composto da una recinzione delimitata da una cortina muraria (con lo scopo di proteggere la popolazione, il bestiame e i raccolti) e da una torre di avvistamento.
L’unica torre rimasta, a pianta rettangolare, testimonia nello spessore dei muri della porta d’accesso, l’antica presenza di una saracinesca di difesa.
Il palazzo comunale si trova lungo via Italia, all’altezza dell’incrocio con via Paderno, nella zona centrale della città. È stato costruito sulla superficie occupata dal vecchio palazzo comunale ormai insufficiente ai bisogni della città.
L’edificio comunale e la nuova piazza antistante, intitolata al pittore seriatese Angiolo Alebardi, sono stati progettati dagli architetti Sergio Crotti ed Enrica Invernizzi e sono stati inaugurati il 18 dicembre 1993.
Seriate è bagnata dal fiume Serio, che la attraversa da nord a sud, per una lunghezza di 4,5 km.
Sul territorio comunale di Seriate sono stati costruiti sei ponti.
Ponte “Vittorio Emanuele II Re d’Italia”.
“Ol put” per i Seriatesi, è stato inaugurato nel 1878. È stato costruito a tre arcate, su progetto del Genio Civile di Bergamo. Sul parapetto a sud era posta la lapide: “A Vittorio Emanuele II primo re d’Italia MDCCCLXXVIII“, a cui il ponte era ed è dedicato. Rispetto all’originale, risultano modificati: il selciato, in asfalto, originariamente era in ciottolato con passi carrali in pietra; i parapetti in pietra, che sono stati sostituiti da barriere in ferro; l’illuminazione, che è costituita da otto lampioni. Sono stati creati, inoltre, due marciapiedi ed è stata abolita una scaletta che permetteva la discesa pubblica al fiume, sul lato sud del ponte.
Ponte della ferrovia
Il ponte della ferrovia fu costruito nel 1857 ed è, il ponte più vecchio di Seriate. Per arrivare alla stazione di Seriate da Bergamo, la linea ferroviaria Bergamo-Brescia passa sopra la via Battisti sulla sponda destra e sopra via Decò e Canetta e via Marconi sulla sponda sinistra; per attraversare via Paderno, invece, c’è ora un moderno sottopasso, che ha sostituito il precedente passaggio a livello, come pure in Via Nazionale e a Comonte, in cui i precedenti passaggi a livello sono stati sostituiti da sottopassaggi pedonali.
Ponte di Corso Roma
Il ponte di Corso Roma, inaugurato nel 1964, si trova presso il centro sportivo comunale; sulla sponda sinistra sorgono le piscine e i vari impianti sportivi. Collega la zona a sud-est della ferrovia con la zona a sud-ovest.
Ponte di Corso della Padania
Il ponte di Corso della Padania (tangenziale sud-asse interurbano) è stato attivato negli anni ’90; si trova alla periferia sud del territorio urbano.
Ponte di via Cerioli
Il ponte di Via Cerioli è il ponte più a nord del territorio comunale; mette in comunicazione la sponda sinistra, all’altezza di Via Venezian con la sponda destra, a metà circa di via Cerioli. Ha una struttura in ferro ed è percorribile alternativamente nei due sensi di marcia, essendo la carreggiata piuttosto stretta. È stato aperto nel 2006.
Ponte ciclo-pedonale delle Oasi 1 e 2
Il ponte ciclo-pedonale è il più recente fra i ponti costruiti sul territorio comunale; collega l’Oasi verde 1 (sponda sinistra del fiume) con l’Oasi verde 2 (sponda destra).
È stato inaugurato il 6 ottobre 2012 grazie alla collaborazione tra il Parco regionale del fiume Serio, il comune di Seriate e il comune di Grassobbio.
La sua costruzione ha dovuto tenere conto per l’altezza delle rotte dell’aeroporto Il Caravaggio situato poco distante.
Due sono i parchi che si dipartono da Seriate lungo il fiume Serio: a nord il PLIS Serio-Nord fino a Villa di Serio; a sud il parco regionale del Serio[23], fino alla confluenza con l’Adda.
Il parco locale di interesse sovracomunale del Serio Nord è stato riconosciuto nel 2006 e la sua superficie è di circa 157,55 ettari. Comprende non solo una parte della città di Seriate, ma anche delle zone dei comuni di Gorle, Pedrengo, Scanzorosciate e Villa di Serio. Tra gli obbiettivi principali della creazione del Parco vi sono la valorizzazione e la salvaguardia dell’ambiente fluviale ed agrario e la creazione di spazi di fruizione eco-compatibili.
Il Parco Regionale del Serio occupa una superficie di 7.750 ettari, è stato creato nel 1985 e la sua gestione è affidata ad un consorzio.[9] Il Parco regionale del Serio si estende sia sulla sponda destra che su quella sinistra del fiume dando origine all’Oasi verde 1 e all’Oasi verde 2: entrambe attraversate da piste ciclabili e da percorsi pedonali, dal 2012 sono collegate da un ponte a strallo che attraversa il fiume.
Sponda destra
Dal ponte di Corso Roma si piega a sud in via Nullo, si prosegue fino al canile municipale (parcheggio), si scavalca lo scolmatore delle acque di piena del Morla e si prosegue parallelamente al fiume sino a Grassobbio.
Sponda sinistra
L’accesso è da via Lazzaretto (parcheggio) dove, tra vegetazione spontanea e piantumata, percorso salute e area giochi, si sottopassa la circonvallazione Padania. Da qui si dipartono due percorsi ciclo-pedonali: quello di sinistra prosegue fino a Malpaga e quello di destra, dopo aver superato la zona sportiva di tiro al piattello, continua lambendo il fiume e il sentiero luminoso dell’aeroporto.
Il PLIS Serio-Nord, dopo il parco di Villa Piccinelli, si sviluppa (a causa dell’inurbazione) solo lungo la sponda sinistra del fiume, fiancheggiando il terrazzamento nel tratto in cui l’alveo è più stretto; l’accesso è da via Venezian; il percorso è solo pedonale, fino a Pedrengo.

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