L’UOMO, IL POLITICO, L’IMPRENDITORE

SILVIO BENIGNO CRESPI L'uomo, il politico, l'imprendiotre

“Non mi hai detto come vivere, hai vissuto per farmi vedere come vivere”

Clarence Budington Kelland

INVITO ALLA LETTURA

Tanto per mio padre quanto per me, l’ideale del lavoro è sempre stato in cima ai nostri pensieri, lavoro considerato non come mezzo per costruire ed accrescere una fortuna materiale, ma come mezzo di giovamento agli operai e di accrescimento delle fortune nazionali»

 

SILVIO BENIGNO CRESPI

 

MIA RECENSIONE

Anche questa settimana mi permetto di consigliare una lettura ‘bergamasca’.
Anche se i Crespi non erano di provenienza bergamasca nella nostra provincia diedero i natali ad un microcosmo quasi perfetto dove tutto era incentrato alla dignità dell’uomo.
Questo piccolo libretto è un’antologia tascabile di pensieri, discorsi e poesie di Silvio Benigno Crespi, raccolte da Cristian Bonomi e Giorgio Ravasio. Accompagnate da un profilo umano di Luigi Cortesi. Un bignamino da viaggio. Un inizio. Si perché questo vuole essere un invito a documentarvi meglio su quale fu la grande realtà di Crespi d’Adda e poi a visitare questo luogo, oggi patrimonio Unesco. Una bellissima lezione proprio in questi giorni di crisi sanitaria ed economica. In terra lombarda e bergamasca si è propagata una strage di vite per difendere il lavoro (ricordo che la chiusura degli ospedali e delle zone focolaio fu ritardata gravemente per non fermare la macchina economica), ed ora per difendere la salute si sta propagando una strage economica. Perché fermare quasi tutto ci sta costando e ci costerà parecchio.
Tante le cose da imparare dai Crespi, che guarda caso ad un certo punto furono volutamente allontanati dal governo..
1. La sanità deve essere in capo a chi tira le fila e garantita a tutti. Universale
A Crespi infatti l’ospedale era pagato dall’azienda, i sanitari dipendenti dell’azienda e venne costruito in paese per rendere i soccorsi accessibili a tutti ed immediati
2. La scuola era in paese, costruita e gestita dall’azienda e tutto il personale scolastico era dipendente dell’azienda. Istruzione e asilo garantito a tutti i figli dei dipendenti
3. L’ordine gerarchico era puramente funzionale allo svolgimento delle attività, ma il diritto alla casa, alla salute, al lavoro, all’istruzione erano garantiti a tutti
4. La proprietà Crespi si preoccupava di fornire all’azienda tutto il ciclo produttivo, si costruì infatti anche una centrale idroelettrica… ecologica ante-litteram
5. La famiglia titolare dell’impresa curava ogni aspetto della vita delle persone, visto che fece costruire il bar, il circolo e le attività ludico-ricreative per la domenica e della morte, perché fece costruire persino il cimitero.
6. Ogni ruolo era affidato per competenza.
A dirigere la scuola un’insegnante, a dirigere l’ospedale un medico, a dirigere la fabbrica ingegneri etc..
E potrei continuare con l’elenco, ma già questo basta e avanza per capire che oggi e da quando la politica si è messa a dirigere la baracca in Italia non funziona più nulla. Soprattutto in Lombardia dove, per esempio, a dirigere gli ospedali sono nominati i facenti parte del partito o a occuparsi di legalità sono gli indagati amiconi…

SILVIO BENIGNO CRESPI

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