GAVERINA TERME

Gaverina Terme [ɡaveˈriːna ˈtɛrme] Gaerina [ɡaɛˈɾina] in dialetto bergamasco è un comune di 854 abitanti
Le prime notizie riguardanti il paese risalgono all’epoca medievale, prima della quale il territorio era interessato soltanto da insediamenti sparsi.
La storia documentata invece racconta di ripetuti scontri avvenuti sul territorio nel pieno dell’età medievale, quando in tutta la provincia bergamasca imperversavano le battaglie fratricide tra guelfi e ghibellini. Gaverina si trovò coinvolta in modo particolare dato che sull’attuale territorio comunale si trovavano due importanti famiglie, appartenenti ai due schieramenti: nel borgo di Gaverina abitava la famiglia ghibellina dei Giovannelli, mentre nella frazione Piano (in quel periodo separata amministrativamente), posta più a valle, stazionavano i Suardi che assoggettavano gran parte della val Cavallina.
Di conseguenza sul territorio vennero costruiti numerosi edifici difensivi volti a proteggere i possedimenti e la popolazione stessa, tra i quali ancor oggi spicca la Torre Suardi
A livello amministrativo è importante annotare che dal periodo della Serenissima i due comuni di Gaverina e Piano furono riuniti in un’unica entità chiamata inizialmente Gaverina con Piano, per assumere poi, nel corso del XX secolo, l’attuale denominazione di Gaverina Terme. Questo grazie alla presenza sul territorio comunale di impianti di imbottigliamento delle acque ed allo sfruttamento termale delle stesse che scaturiscono copiose dal sottosuolo.
Grazie allo sfruttamento delle acque, Gaverina Terme ha vissuto un periodo di grande splendore, testimoniato dal palazzo delle Terme, nella frazione Fonti, edificato nel 1922 in stile liberty. Vi sono anche altri edifici che catturano l’attenzione: la chiesa della Vergine Addolorata sita nella frazione Trate che, in stile barocco, conserva opere pittoriche risalenti al XVIII secolo, tra cui spicca una pala di Giovanni Carobbio; la chiesa di San Rocco, risalente al XVII secolo e situata a Gaverina su uno sperone roccioso dove un tempo sorgeva una fortificazione della famiglia Giovannelli. Al riguardo dell’epoca medievale, è visibile la torre dei Suardi, risalente al XIV secolo che svetta da una posizione dominante sull’intera zona.
Particolare importanza ricopre inoltre la chiesa parrocchiale di San Vittore Martire: edificata nel corso del XV secolo ed ampliata più volte nei secoli successivi, presenta un’architettura in stile barocco ed opere di grande valore, tra le quali spiccano quelle di Giovan Battista Moroni e del pittore genovese Lambro.
Merita infine menzione il santuario del Colle Gallo dedicato alla Madonna della Neve. Situato sull’omonimo colle a cavallo con il comune di Albino, risale al 1690 quando un pellegrino durante una sosta ebbe la visione della Madonna. Dopo un recente restauro, avvenuto nel 1990, questo luogo è diventato punto d’incontro per i ciclisti della zona, dato che la Madonna del Colle Gallo è stata eretta a loro protettrice.
Secondo la tradizione locale, da centinaia di anni gli abitanti della zona sono consapevoli del particolare pregio delle acque che originano dalle fonti di Gaverina, in quanto sin da tempi remoti avrebbero osservato come gli animali da pascolo preferissero spontaneamente abbeverarsi presso le attuali sorgenti termali piuttosto che presso le acque del vicino torrente Gatto.
Sarebbe per questo motivo che nella seconda metà dell’Ottocento, su indicazione di un sacerdote suo amico, Giuseppe Angelini, bisnonno degli attuali proprietari dello stabilimento, si sarebbe recato a Gaverina per sfruttare le proprietà curative delle acque preferite dalle mucche dei contadini della zona.
Il trattamento con l’acqua sulfurea locale gli apportò tale giovamento nella cura dell’uricemia di cui soffriva, che decise, attorno al 1875, di acquistare le proprietà su cui avrebbe fondato il primo stabilimento delle Terme di Gaverina per lo sfruttamento sistematico delle acque medicamentose. Successivamente, nel 1880, le Regia Prefettura di Bergamo autorizzava con apposito decreto la messa in commercio con valenza medicinale dell’acqua sulfurea della fonte di Gaverina che scaturiva nella valle del torrente Gatto. La prima vera stazione termale ad ottenere l’autorizzazione ministeriale nasce però solo nel 1922, quando il genero di Angelini, Carlo Borra, si stabilisce a Gaverina con la moglie Dorina, figlia del fondatore, e fa erigere l’albergo termale e l’impianto di imbottigliamento per lo sfruttamento di ben quattro sorgenti termali: Bassa, Molognetta, Ippocastano e Centrale.
Una volta albergo a 4 stelle, ora spazio inutilizzato. Tra vetri rotti, lamiere pericolanti e resti di bivacchi notturni, spuntano anche abbigliamento intimo e pentolame. E all’orizzonte non sembrano esserci progetti
Chiuso dal 20 dicembre 2013, con l’inizio dell’anno nuovo si avvia verso il poco prestigioso traguardo del quinto anno consecutivo di abbandono.
Quello che una volta era un hotel a quattro stelle (86 camere, alcune con idromassaggio, e sale conferenze, anello della catena nata nel 2000 per mano dell’imprenditore toscano Riccardo Fusi) oggi è uno spazio completamente inutilizzato, se non dai vagabondi e dai vandali che nel corso degli anni vi hanno fatto irruzione.
La concorrenza mondiale e le nuove generazioni di imprenditori incapaci, figliocci spocchiosi con il pezzo di laurea ma ignoranti, stanno contribuendo allo sfacelo del nostro patrimonio, non solo industriale
In America una bottiglia di acqua GAVERINA costa quattro volte una di Coca Cola…
L’acquisto di acqua in bottiglie di vetro era salutare anche per l’ambiente, forse…
In ogni caso Gaverina Terme resta un paese in cui i fasti sono arrivati, ne è rimasta l’eleganza deturpata dal tempo, in attesa che qualche coraggioso sognatore ne faccio una S. Moritz o una Cortina bergamasca
Non ci manca nulla, solo la capacità di credere in noi stessi e nel nostro valore.

GAVERINA, GAVERINA TERME

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