ZANICA

Zanica [ˈʣaːnika] Sanɡa [ˈsaŋɡa] in dialetto bergamasco è un comune italiano di 8 804 abitanti alla sinistra del torrente Morla
Il comune si configura come un paese industriale e vede la presenza di molte case coloniche a testimonianza del passato agricolo.
Inoltre, Zanica è tradizionalmente considerata la patria di Gioppino, la più famosa maschera bergamasca
Il Morla e il Serio sono i due fiumi che attraversano il paese. Il Serio è stato l’elemento chiave nello sviluppo agricolo di Zanica. Grazie alle opere di canalizzazione delle acque, gli agricoltori hanno potuto trarre enorme vantaggio
Il testamento di Taidone, datato 774, è il primo documento in cui Zanica viene menzionata con il nome di Vetianica.
Nell’anno 1000, Vecianica viene citata nel documento di cessione di parte della Basilica di Sant’Ambrogio, sita nel comune, alla chiesa di Bergamo. Nel 1186, Vesanica viene geograficamente collocata sulla via che porta da Grassobbio a Levate. Sul finire del XVI secolo, la cittadina a Sud di Bergamo si chiamava Zanga, termine che riecheggia Sanga, il vocabolo dialettale è usato ancora per indicare il comune. È soltanto nel 1776 che viene introdotto il toponimo Zanica.
Il 1859 è la data che segnò la liberazione dagli austriaci: le vie di Zanica videro il passaggio del maggiore Gabriele Camozzi. La raggiunta stabilità politica fu accompagnata dallo sviluppo industriale, che nel comune si palesò nell’istituzione della Cassa Rurale ed Artigiana di Zanica
La chiesa parrocchiale dedicata a S. Niccolò fu costruita su progetto dell’architetto Giovan Battista Caniana, nel 1742 venne aperta al pubblico
L’analisi dei cambiamenti architettonici intercorsi nei secoli risulta difficile; un elemento certo è l’ampliamento a fine Ottocento, quando vennero aggiunte le due navate laterali.
La facciata è degna di nota:articolata in due ordini sovrapposti, suddivisi da un possente cornicione e arricchiti dalla presenza di numerose statue in pietra, opere realizzate nel 1738-39 dallo scultore Antonio Maria Pirovano. Vi sono conservati dipinti di Palma il Giovane, Sante Peranda, Jacopino de’ Scipioni e Francesco Cavagna, il polittico della bottega dei Marinoni e un coro ligneo opera di Giuseppe Caniana. Importante è anche una Natività secentesca, realizzata da Gerard Van Honthorst
Più semplicemente conosciuta come
Madonna dei Campi, si può ammirare nella sua configurazione cinquecentesca. Al suo interno sono collocati affreschi rinascimentali di Lucano da Imola. Qui Maria si è manifestata la prima volta in mezzo ai campi, il 12 luglio 1586 a Dorotea e Bartolomea, come la Madre di Dio che offre il suo Figlio Gesù mentre dona la luce della fede. La seconda volta, nel santuario, come Colei che ci dona la sorgente dell’acqua viva che rigenera, purifica e guarisce. In particolare si mostra ai credenti come la Vergine in preghiera che accoglie la Parola di Dio scritta nel libro, la contempla e la vive. Il santuario è da sempre testimonianza ininterrotta del messaggio della Madre di Dio e Madre nostra. Infatti tutte le opere d’arte che arricchiscono il luogo sacro sono espressione della fede di tanti devoti. Senza la fede non esisterebbero. I numerosi ex voto di varie epoche testimoniano che la sorgente della Grazia non ha mai smesso di sgorgare. Non è mai venuta meno, attraverso i secoli, la preghiera di lode e l’invocazione della materna intercessione di Maria, nelle diverse necessità della vita.
La Chiesa di San Giuseppe è collocata nella frazione Capannelle, presenta un concerto di cinque campane.
Mentre la Chiesa dedicata alla Divina Maternità di Maria si trova al Padergnone, caratterizzata per la presenza di marmi e degna di nota per l’architettura
La villa Comunale qui sotto fotografata fu costruita come casa di campagna della famiglia milanese Spasciani a inizio Novecento. La villa è interamente immersa nel verde: conta, infatti, undicimila metri quadrati di parco. Lo stile architettonico dell’edificio è misto, anche se la prevalenza è costituita dal gusto Liberty. Dopo anni di grande splendore, in quanto residenza di esponenti dell’alta società, la villa andò incontro a un periodo di decadenza. Fu soltanto, nel 1969, grazie alla decisione di ambientare lì alcune scene del film Cuori solitari, che venne recuperata. L’anno successivo venne acquistata, al prezzo di 32 milioni, dal Comune e ne divenne la sede.
Nel parco della Villa Comunale nella bella stagione si realizzano eventi culturali degni di nota come la Festa del Giungo ed altre sagre.
La Villa dei Tasso costruita su volontà di Domenico Tasso nel 1522, l’edificio ospita alcuni affreschi raffiguranti scene della Gerusalemme Liberata, a testimonianza del soggiorno di Torquato Tasso. Il poeta trovò lì riparo dopo essere stato liberato dal carcere di Ferrara nel 1587. Fu proprio grazie alla pace della Villa che Torquato Tasso riuscì a terminare il lavoro di rifinitura dell’opera Il Torrismondo. La Villa poi passò nelle mani dei conti Varese di Rosate e successivamente alle Ancelle della Carità. L’edificio, sede della scuola dell’infanzia di Zanica, è circondato dal verde, mentre all’interno spiccano dipinti in stile barocco e quadri del Palma.
Palazzo Bono, edificio del diciassettesimo secolo, si presenta ancora in ottime condizioni e conserva al suo interno affreschi del XVIII secolo. Si trova al centro di Zanica ed è la sede dell’oratorio
Il Castello di Padergnone, risalente al sedicesimo secolo, il castello riveste un forte valore simbolico per Zanica, in quanto la Torre merlata del castello è rappresentato nello stemma del comune, di proprietà privata.
L’Ex villa Padergnone invece, risalente al diciassettesimo secolo, si caratterizza per la presenza di un ampio giardino, statue grottesche tipiche di fine del ‘700, affreschi e un grande orologio. Il luogo è anche il soggetto di diverse storie leggendarie che parlano dell’esistenza di alcuni camminamenti sotterranei che portavano fino a Cavernago e Malpaga e che siano la casa di spiriti e fantasmi. Inoltre, la villa, nel periodo in cui era la casa di villeggiatura del cardinale Sonzogni, ospitò Donizetti, il quale ricordò il soggiorno come un autentico momento di rigenerazione. La villa è di proprietà privata.
In via Padre Davide si trova la casa e una lapide a lui dedicata dove nacque il noto maestro di musica sacra Felice Moretti, poi divenuto Padre Davide
A partire dagli anni Novanta, i comuni di Zanica, Comun Nuovo e Levate e i rispettivi cittadini promuovono la creazione del Parco agricolo del Rio Morla e delle rogge, che viene riconosciuto ufficialmente dalla Provincia nel 2004. Il parco nasce con tre specifici obiettivi: favorire la conoscenza delle aree naturali del territorio, promuoverne il suo utilizzo e sostenere l’agricoltura.
Zanica rientra altresì tra i comuni compresi nell’area del Parco del fiume Serio. Il comune è parte della cosiddetta Comunità del Parco, tra i cui obiettivi vi figurano: la gestione e la tutela del medesimo e la promozione di un turismo sostenibile attraverso la creazione di percorsi pedonali e ciclabili all’interno del parco.
A Zanica, in via Comun Nuovo, sorgono la sede operativa, il centro sportivo e lo stadio dell’AlbinoLeffe, società calcistica fondata nel 1998 che rappresenta i comuni di Albino e Leffe
Il Palaghiaccio di Zanica, uno tra i primi della provincia bergamasca ha visto allenarsi campioni italiani di pattinaggio artistico, si estende su una superficie di 5mila metri quadrati e comprende una pista regolamentare (60×30 metri) e una per gli allenamenti (35×20), entrambe destinate al pattinaggio artistico, sincronizzato e allo short-track.
La struttura comprende anche un’area multiuso per ragazzi e 3 diverse palestre dedicate al fitness, agli esercizi a corpo libero e alla danza.
Il PalaGhiaccio ospita una tribuna da 240 posti, 4 spogliatoi, uno shop, uno spazio riservato al noleggio pattini e un bar, con un’ampia vetrata che si affaccia sulla pista principale.
Nei pressi una delle migliori gelaterie dell’hinterland bergamasco, Il Gioppino, dove negli anni 80 si faceva la fila per gustarsi le giganti coppe mangiaebevi ricche di frutta fresca e gelato artigianale
Osteria Fieno d’oro, Rails Ristorante e Trattoria al Vecchio Tagliere, oppure l’agriturismo con maneggio La Campanina, se vi è venuta fame!
A Zanica vi è anche un cinema teatro che ospita eventi culturali di prestigio

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