SUISIO

Suisio [suˈiːzjo] (Süìs [syˈis] in dialetto bergamasco[5]) è un comune di 3794 abitanti.
Si sa per certo che i primi insediamenti stabili si verificarono in epoca romana, quando i conquistatori vi istituirono un vicus inserito nella circoscrizione territoriale denominata “Pagus Fortunensis”. A tal riguardo sono state rinvenute due are sacre, dedicate alla divinità Giunone ed a Priago.
Nel corso del XII secolo Suisio definì i propri confini territoriali e si proclamò comune, cominciando a gravitare nell’orbita della città di Bergamo.
Ebbe inizio un periodo di profonda instabilità, causata dalle numerose battaglie tra guelfi e ghibellini prima, e tra gli eserciti dei milanesi e veneziani poi, volte ad ottenere il predominio su questa zona da sempre situata ai margini territoriali delle varie entità politiche. Sorsero quindi numerose fortificazioni, torri e mura, tra cui un castello, menzionato in documenti risalenti alla fine del X secolo.
La situazione politica si stabilizzò nel 1428 con l’annessione di Suisio alla Repubblica di Venezia, che infeudò parte dei terreni del paese alla famiglia del condottiero Bartolomeo Colleoni. La Serenissima inoltre cercò di migliorare la condizione sociale ed economica della popolazione, fino ad allora messa a dura prova dalle lotte, da carestie e dalle pestilenze, tanto che l’isola venne definita “il triangolo della fame”.
In tal senso molto chiara è la descrizione in un documento del tempo:
«Qui non vi sono trafichi né mercantie, le persone sono povere lavoradori da terre et bracenti, quali non raccogliono a pena grani per il loro vivere; et questi non hanno alcun privileggio ma sottoposti a tutte le gravezze et a datii…».
Lo sciogliersi dei ghiacci e le piogge torrenziali alzarono il livello dei fiumi e dei torrenti che lo attraversavano e coprirono l’Isola con un’ampia palude che fu chiamata Gerundo. Medolago e Calusco pare vogliano indicare rispettivamente: Medius-lacus e Caput-lacus.
I fiumi, col tempo, si scavarono il proprio letto e, dal lago Gerundo, emersero le terre dell’Isola Bergamasca che sono delimitate: a nord dal Canto Basso, a est dal Brembo, a ovest dall’Adda e sono racchiuse a sud dalla confluenza di questi due fiumi nel territorio di Capriate S. Gervasio. E qui, su quest’Isola, chiamata così forse perché racchiusa tra due fiumi, si trova Suisio.
Chiesa di Sant’Andrea: edificata nel XVIII secolo, è l’edificio che maggiormente caratterizza il territorio, considerata tra i maggiori esempi architettonici di quel periodo a livello provinciale. Possiede linee agili ed una struttura con pianta a croce latina, con al proprio interno alcune opere, tra le quali dipinti di Francesco Capella, Francesco Zucco, Federico Ferrari e Giovanbattista Riva, statue di Luigi Carrara e un crocefisso di Gaetano Peverada. La tradizione tramanda che questa chiesa venne edificata per volere dei capifamiglia locali, al fine di redimere le contese tra gli abitanti delle varie frazioni che si arrogavano il diritto di chiamare “parrocchiale” la loro chiesa.
Cappella di San Floriano: nel centro storico della frazione Castelletto, risalente al Seicento, è un edificio in pietra di piccole dimensioni.
Già edificio di culto privato dell’adiacente palazzo signorile (Poma e Tondini); quest’ultimo con le sue linee medievali (torrette merlate presenti fino ai restauri della metà del novecento) diede il nome alla medesima frazione.
Chiesa dell’Annunciazione di Maria Vergine: Sita nella frazione Piazza Amati (già Piazza Amata, e prima ancora Piazza Mata o Plata Mata) All’interno ospita opere pittoriche di valore.
Chiesa di San Lorenzo: chiesa principale della frazione Castelletto, è stata utilizzata nei primi secoli di vita come parrocchiale dell’intero comune, edificata tra il XVI ed il XVII secolo. All’interno sono conservati dipinti del Cignaroli e di Carlo Ceresa.
Suisio non aveva nessun mezzo di collegamento con la provincia. Si arrivava a Bergamo a piedi, in bicicletta o con il treno, partendo da Calusco. Per ovviare a questo disagio, il Comune deliberò il 10 dicembre 1926 di contribuire con la somma annua di L. 1.200 ad assicurare un servizio di corriera con una corsa al giorno. Purtroppo tale servizio cessò dopo due anni perché la gente non ne faceva uso.
Nel 1960 Suisio aderì al Consorzio dell’acquedotto dell’Isola e poté così usufruire di acqua in abbondanza. Scomparvero in questo modo le lunghe file di secchi in attesa alla fontana dell’acquedotto della signora Faustina Foglieni.

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