CREDARO

Credaro [kɾeˈdaːɾo] (Credér [kɾɛˈdeɾ] in dialetto bergamasco) è un comune di 3594 abitanti.
Il paese ha origini antichissime, risalenti all’età del bronzo. Tale tesi è suffragata da ritrovamenti di alcuni monili e suppellettili, che attestano l’esistenza di primitivi stanziamenti umani. Anche durante l’epoca romana il paese ha visto lo sviluppo degli insediamenti fissi, tanto che vi venne costruito un vicus (un aggregato di case e terreni) a cui i Romani diedero il nome di Cretarium, appartenente al pagus di Calepio.
La bonifica dei terreni determinò una capillare diffusione degli insediamenti abitativi, con culture prevalentemente cerealicole, e la realizzazione di un’importante rete viaria, comprendente la Via Francesca, usata anche per motivi militari. Su questa via, in prossimità dell’oratorio dei Santi Cosma e Damiano, fu ritrovata la celebre colonna miliare, considerata tra le epigrafi romane più importanti della Provincia di Bergamo.
Conseguentemente all’avvio di lavori destinati all’estrazione di un tipo di pietra molto utilizzata nell’edilizia, chiamata con il nome del paese, Credaro ha registrato un notevole sviluppo economico e numerosi sono i luoghi d’interesse presenti nel paese legati al medioevo.
In primo luogo il Castello di Trebecco, risalente al X secolo ed edificato per conto dei conti Martinengo. Di pianta a forma triangolare, venne edificato su una piccola altura rocciosa, ed ancora oggi presenta un ottimo esempio di come poteva essere una piccola cittadella medievale, con piccoli cortili e vie all’interno della cinta muraria.
Situato su uno sperone roccioso compreso tra il torrente Uria ed il fiume Oglio, il castello sovrasta una piana alluvionale in posizione discosta dal centro di Credaro.
La sua struttura, rimasta sostanzialmente inalterata nel corso dei secoli, è un esempio di come poteva essere una piccola cittadella medievale: presenta una forma a triangolo isoscele con la base, in cui è posto l’ingresso, rivolta verso est.
Poco distante, in mezzo ad una distesa di campi coltivati, si trova la chiesa di San Fermo e Rustico, un altro esempio di architettura medievale. Risalente al XII secolo, e costruita in perfetto stile romanico, presenta un alto campanile con tre ordini di bifore.
Sono inoltre presenti altri edifici sacri, tra i quali spicca la chiesa parrocchiale, dedicata a San Giorgio, che era stata edificata nel Cinquecento quando l’antica chiesa era ritenute non più idonea. In essa sono stati portati alla luce alcuni affreschi, tra i quali spicca la Natività e i Santi Rocco e Sebastiano di Lorenzo Lotto. La chiesa è sede dell’omonima parrocchia afferente al vicariato di Predore, diocesi di Bergamo.
Infine merita menzione il castello di Montecchio, edificato per conto della famiglia Calepio sul colle posto a cavallo del confine con il comune di Villongo. Presenta un grandissimo giardino in cui spiccano specie esotiche, famose sono le sue antiche formelle.
Nella frazione o località di Fiaschetteria risiedono centoquarantatrè abitanti La frazione Fiaschetteria si trova sul confine con il paese di Gandosso ed ha conosciuto, negli ultimi tempi, un notevole sviluppo residenziale.
La collina della Bognatica, circondata da boschi ed ubicata in una bella zona panoramica, è conosciuta per l’estrazione della pregiata Arenaria “La Pietra di Credaro”, esportata ovunque nel mondo.
Il quartiere di S. Fermo è una delle zone più popolose del paese, di recentissima edificazione.
Il colle di Montecchio, che prende il nome dall’omonimo castello, è famoso per le sue splendide ville.
La contrada di cornale, antico nucleo da cui derivò il paese, si trova a 200mt. di distanza dal provinciale e si estende per 80mt. attraverso un susseguirsi di archi, portoni, ballatoi in legno, murature.
Nello Volpi e sua moglie Lisa sono i proprietari della gelateria ‘Biffi’ di Credaro, il punto di riferimento del gelato di tutta la zona. Una passione che dura dal 1947 quando qui c’era Annibale Paris, il papà di Lisa, Annibale che tutti chiamavano ‘Nibel’, e sua moglie Cesarina Vitali, i due avevano un bar che si chiamava ‘Sport’, ma i ragazzi di Credaro che nel week end andavano a Milano a fare i ‘vitelloni’ in galleria, quando tornavano in paese e vedevano il locale pieno di gente ripetevano ‘sembra di essere al Biffi’, già, al Biffi, il gotha della galleria Vittorio Emanuele di Milano, e allora perché no? Già, Nibel prese la palla al balzo e cambiò l’insegna. Da quel momento diventò ‘Il Biffi’ di Credaro. E già a quel tempo la specialità era il gelato, e Nibel riuscì a trasmettere questa passione al genero Nello Volpi, che si era sposato con sua figlia Lisa, sono loro due gli artefici della gelateria Biffi.

CREDARO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

La Cultura è la nostra più grande ricchezza

Promozione culturale
                               Organizzazione eventi

Valorizzazione del territorio bergamasco e del Capitale Umano bergamasco
scrivimi@paginebergamasche.it

Pagine Bergamasche

da un 'Idea di Maria Di Pietro