ROVETTA

Rovetta [ɾoˈvɛtːa] (Roèta [ɾoˈɛta] o Ruèta [ɾuˈɛta] in dialetto bergamasco) è un comune di 4152 abitanti.
In passato il nome era “Roèta”, per via della presenza di numerose piante di rovere.
I primi insediamenti umani presenti sul territorio risalgono all’epoca delle tribù degli Orobi, che lasciarono il posto a quelle dei Galli Cenomani, i quali a loro volta si piegarono alla dominazione romana. I primi documenti scritti tuttavia risalgono all’anno 1080, quando il borgo era posseduto dei vescovi di Bergamo. I secoli successivi videro il paese al centro delle dispute tra fazioni guelfe e ghibelline, tanto che venne incendiato nel 1378, insieme alla vicina frazione di San Lorenzo, durante lo scontro che vide la vittoria dei ghibellini. La tranquillità sociale e politica venne raggiunta con l’avvento della repubblica di Venezia, avvenuta nel corso del XV secolo. Nel 1409 Rovetta divenne una parrocchia autonoma, mentre San Lorenzo si unì al vicino paese di Songavazzo, dal quale si sarebbe nuovamente staccato nel 1863. Gli anni seguenti passarono alle cronache per via delle carestie e delle epidemie di peste, che decimarono la popolazione. Nel 1734 una grave siccità fu superata grazie ad una sorgente d’acqua, trovata presso la Casa Fantoni, che salvò gli abitanti di Rovetta e dei paesi vicini. Il paese seguì quindi le vicende della città di Bergamo e come questa subì l’occupazione francese ed infine entrò nel Regno d’Italia. Il 28 aprile 1945, 43 fascisti della legione Tagliamento furono fucilati dai partigiani in quella che è conosciuta come Strage di Rovetta.
Nel 1967 tutto il territorio comunale di Rovetta fu posto sotto vincolo per l’elevato valore naturalistico ed architettonico, tanto da essere definito un quadro naturale di singolare bellezza. In un primo momento gli abitanti sembrarono non gradire questa decisione, interpretandola come un impedimento per lo svolgimento delle loro attività. Soltanto qualche anno più tardi, quando il turismo cominciò a dare i primi frutti, la questione venne rivalutata positivamente.
Nel 2010 il Comune di Rovetta è stato insignito di Bandiera Verde da parte di Legambiente all’interno dell’iniziativa La Carovana delle Alpi con la seguente motivazione: Per le politiche di sostenibilità di un comune che, da anni, applica una convinta pratica di coinvolgimento della popolazione e delle associazioni nella valorizzazione e conservazione del proprio territorio.
Situato sull’altopiano di Clusone si apre verso la Val Borlezza, sebbene appartenga al bacino orografico del fiume Oglio, è considerato parte integrante della val Seriana, ed è posto nelle vicinanze della cittadina di Clusone, ad un’altezza di circa 700 m s.l.m. È circondato da diversi rilievi quali il monte Blum, il monte Parè, la Presolana, il monte Falecchio èil monte Pora ed il Pizzo Formico.
Una delle principali attrazioni del paese è la casa museo Fantoni.
Creato nel 1968 dall’ultimo discendente della famiglia, raccoglie documenti, schizzi, modelli ed opere della famiglia che ebbe in Andrea il proprio esponente di spicco. Sede della fondazione Fantonum de Rascarolo, celebra tutti gli esponenti della famiglia stessa, da Grazioso, padre di Andrea, a Giovanni, famosi intarsiatori, fino a Luigi, letterato e tipografo dal carattere stravagante. Il museo fantoni è stato segnalato come luogo del cuore dal FAI
La chiesa parrocchiale dedicata a Tutti i Santi si trova nel centro del paese e venne costruita per la prima volta nel 1444, successivamente tra il 1659 ed il 1661 venne riedificata in forme barocche e nel 1914 venne allungata, venne demolito il portico esterno edificato il transetto e la cupola sovrastata da un tiburio ottagonale. Nella semplice facciata trovano spazio il portone e le porte delle donne sopra le quali vi sono due nicchie vuote fino al 2008 allorché si decise di porvi le statue di San Pietro e di San Paolo; sulla sommità della facciata si legge la data 1914 a ricordo dell’intervento di ampliamento della chiesa fatto su progetto di Elia Fornoni. Al suo interno vi sono molte bellezze artistiche legate al nome della famiglia Fantoni tra esse spiccano l’altare maggiore in marmo intarsiato del 1600-1700 con i due angeli di Andrea Fantoni, il fonte battesimale risalente al 1460, l’altare della Madonna opera di Andrea Fantoni ai cui piedi vi è la sua tomba, il pulpito del 1780 e l’altare dei morti; un po’ più nascosti si trova la bella sacrestia ed il coro sempre opera dei Fantoni; all’interno della chiesa si trovano opere pittoriche importanti tra cui eccelle la pala dell’altare maggiore opera di Giambattista Tiepolo risalente al 1734 raffigurante la Madonna in gloria con santi, vi sono altre opere del Litterini e del Querena. A sinistra del sacro edificio si innalza il maestoso campanile,alto 48 metri, costruito tra il 1672 ed il 1696 su progetto di Andrea Fantoni in pietra locale che termina con una cupola a cipolla ospita 10 campane in Re Bemolle calante della Fonderia Angelo Ottolina di Bergamo fuse nel 1954 e benedette il 2 gennaio 1955. Le ultime 2 campane sono state fuse nel 2015 dalla Fonderia Allanconi. Tutto il complesso della chiesa ha subito tra il 2007 ed il 2008 un restauro conservativo della parte esterna ossia di rifacimento del tetto e di eliminazione dell’umidità risalente.
Accanto alla chiesa parrocchiale vi è l’edificio più antico del paese ossia la Chiesa dei Disciplini risalente al Trecento in questa chiesa trovano spazio un gruppo di statue fantoniane settecentesche a grandezza naturale raffiguranti il compianto al Cristo Morto che fino a circa 50 anni fa si trovavano nell’adiacente oratorio di San Rocco demolito nel 1959.
Nella frazione San Lorenzo vi è la chiesa parrocchiale dedicata al suddetto santo edificata intorno al 1899 affiancata dal campanile degli anni ’10 del XX secolo e alla vecchia parrocchiale del 1777; tutto il complesso è costruito sopra l’area di un antico castello del 1300; all’interno della chiesa sono custodite opere di valore di Lattanzio Querena e Domenico Carpinoni.
Altri edifici religiosi che testimoniano la forte religiosità popolare sono diffusi sul territorio delle due parrocchie e ricordiamo la Chiesetta della Santissima Trinità e del Crest a Rovetta e quella della Madonna di Lourdes e di San Salvatore a San Lorenzo.
Il santuario dedicato alla Madonna di Somma Prada si erge sulla strada che collega Rovetta a Clusone, e ricorda l’avvenimento miracoloso occorso il 2 luglio 1533, quando i carrettieri provenienti dalla Val di Scalve vennero assaliti dai briganti ma questi vennero allontanati da una luce che scaturì dalla piccola edicola esistente; venne poi edificato nel 1544 il primo santuario che venne distrutto da una frana del 1622 tranne l’affresco miracoloso e venne così costruito l’attuale a pianta di croce greca con un portico sui cui lati si aprono gli ingressi al santuario
Il programma estivo degli avvenimenti previsti a Rovetta è consultabile nel sito della proloco
Informazioni contatto Proloco Rovetta
Via Vittorio Veneto, 3/D
0346 72220
info@prolocorovetta.it
Tiziano Incani, in arte Il Bepi, cantante e presentatore bergamasco classe ’74 di Rovetta, è amatissimo, non solo nella nostra città. Con i suoi personaggi comici e le canzoni in dialetto che spaziano dal blues al country, dalla techno al folk, fa divertire da anni raccontando la “bergamaschità” più genuina in modo divertente, dal sapore folkloristico e a difesa del nostro patrimonio culturale anche linguistico
Ne parleremo stasera al Dehor della Pasqualina
Vi aspettiamo!

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