ESMATE

ESMATE
Esmate [ezˈmaːte] (Esmàt [ɛzˈmat] in dialetto bergamasco) è l’unica frazione del comune bergamasco di Solto Collina posta in altura rispetto al capoluogo.
«Allegra e amenissima è la situazione d’Esmate, dominante il Lago d’Iseo per lunga tratta: in alcuni punti si ha la vista contemporanea dei laghi dì Gaiano e d’Endine»
(Giovanni Maironi da Ponte, «Dizionario di viaggio della provincia bergamasca»)
La località di Esmate viene nominata per la prima volta in un documento, citato dal Gabriele Rosa nel suo Storia del Bacino del Lago d’Iseo, risalente al 1056, nel quale è menzionato un tale Johannes Quondam Martini de loco Sumate (Esmate).
La località è un piccolo villaggio agricolo di antica origine, frazione del comune di Solto fino al 1742, quando il governo della Repubblica di Venezia lo costituì in municipio a sé stante. I due paesi costituirono comunque sempre due diverse parrocchie.
Il paese tornò frazione dopo poco più di mezzo secolo su ordine di Napoleone, ma gli austriaci annullarono la decisione al loro arrivo nel 1815 con il Regno Lombardo-Veneto.
Dopo l’unità d’Italia il paese crebbe da duecento a più di trecento abitanti. Fu il fascismo a decidere la soppressione del comune riunendolo a Solto Collina.
Ogni anno la prima domenica di agosto si festeggia la festa patronale di San Gaudenzio. Tradizionalmente in occasione di questa festa viene distribuito gratuitamente ai partecipanti il tipico vino benedetto di San Gaudenzio
La chiesa di San Gaudenzio vescovo e martire risulta citata nell’elenco del 1360 “nota ecclesiarum” voluto da Bernabò Visconti per definire i benefici titolari delle chiese della bergamasca e i censi da versare alla chiesa di Roma e alla famiglia Visconti di Milano. La chiesa risulta inserita nel fascicolo della pieve di Solto e con tre benefici. Con l’istituzione dei nuovi vicariati foranei nel II sinodo diocesano del 1568 voluto da Federico Corner in ottemperanza del primo sinodo provinciale del 1564 la chiesa mantenne l’inserimento alla pieve di Solto. Nell’autunno del 1575 san Carlo Borromeo arcivescovo di Milano, visitò la diocesi di Bergamo e il 20 settembre la località di Solto Collina. Nella relazione risulta che la chiesa aveva tre altari di cui quello maggiore retto dalla congregazione del Santissimo Sacramento, la scuola della dottrina cristiana che pur risulta che fosse poco frequentata, e un curato titolare. Vi era il pio consorzio della Misericordia e in prossimità l’oratorio di San Michele Arcangelo. Nel 1659 fu il vescovo san Gregorio Barbarigo a visitare la parrocchia, la relazione indica la presenza delle confraternite del Santissimo Sacramento, del Santissimo Rosario, la scuola della dottrina cristiana e il consorzio pio della Misericordia di Bergamo. La parrocchia inserita nel vicaria di Solto, ed era retta da due sacerdoti. La chiesa fu inserita nel 1666 nel “Sommario delle chiese di Bergamo”, elenco redatto dal cancelliere della curia vescovile di Bergamo Giovanni Giacomo Marenzi. Nel documento è indicata sotto l’invocazione di san Gaudenzio. Vi erano le scuole del Santissimo Sacramento, del Santo Rosario, e il consorzio pio della Misericordia di Bergamo che gestivano gli altari. Il clero era retto da un curato titolare coadiuvato da un altro sacerdote. Vi erano molti luoghi di culto in prossimità, un oratorio intitolato a san Rocco, uno dedicato alla Santissima Trinità nella contrada di Rova e uno di San Carlo Borromeo contrada Furmignano. Il 22 gennaio 1688 il vescovo Daniele Giustiniani consacrò la chiesa intitolandola a San Gaudenzio.
Il vescovo di Bergamo Giovanni Paolo Dolfin visitò la chiesa nel settembre del 1780. Alla relazione fu inserito un documento dell’allora rettore che indica la presenza di tre altari retti dalle congregazioni e dal consorzio della Misericordia. Vi era un parroco e quattordici altri sacerdoti.
Nel Novecento la chiesa fu oggetto di lavori di mantenimento e ammodernamento con la posa dell’altare comunitario volto verso l’aula, in ottemperanza delle disposizioni del concilio Vaticano II. Con decreto del 27 maggio 1979 del vescovo Giulio Oggioni la chiesa fu inserita nel vicariato foraneo di Solto-Sovere.
L’Oratorio di San Rocco, l’Oratorio di San Carlo, l’Oratorio di San Defendente e la Cappella dedicata a Santa Lucia gli altri edifici da visitare.
Domenica è prevista pioggia, ma domani un giro da queste parti, invece che al centro commerciale è ideale per la salute e per lo spirito.
Ogni domenica pomeriggio si crea una coda lunga davanti alla biglietteria della funicolare per città alta, nonostante i bus che portano anch’essi in città alta passino e salgano vuoti…🤔🤔😂
Capisco che gli stranieri vogliano salire in funicolare, capisco che anche i bimbi debbano sapere che esiste anche questo mezzo di trasporto… ma i bergamaschi che visitano città alta da sempre?
Ma è statisticamente provato, la gente va dove c’è folla pensando che se tutti fanno la coda ad uno sportello, probabilmente li si vendono miracoli…
A Esmate non troverete, credo, lunghe code domani, ma panorami emozionanti certamente sì
A dicembre la Nike ha visitato questi luoghi e lo scorso marzo ha girato uno spot nel tratto Esmate San Defendente.
Anche Nike apprezza i paesaggi del Lago d’Iseo, e così il suggestivo scenario di San Defendente a Solto Collina diventa il set per la nuova campagna internazionale dei prodotti Nike Trail. Lo shooting si è tenuto nella zona di San Defendente, sul monte Greno, i primi di dicembre: un luogo posto a 675 metri di altitudine, dal quale si gode di una vista a 360 gradi sul Sebino, sulle valli e le montagne circostanti. Nike “Who’s a Trail Runner? All of Us”, è il titolo della campagna. I tre runner testimonial: Najla Aqdeir, Francesco Puppi e Timothy Thompson, con il Sebino a fare da sfondo agli ultimi innovativi prodotti ideali per correre in mezzo alla natura.
Chissà,
Magari ora che sono venuti gli americani a dirci che i nostri luoghi sono belli, magari adesso li vediamo belli pure noi.

ESMATE, SOLTO COLLINA

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