COLOGNO AL SERIO

Cologno al Serio [koˈlɔɲ(ː)o alˈseːɾjo] (Cològn söl Sère [koˈlɔɲ sølˈsɛɾɛ] o semplicemente Cològn in dialetto bergamasco) è un comune di 10956 abitanti.
I primi insediamenti umani sul territorio risalgono a circa quattromila anni fa, in piena età del bronzo, come si evince dal ritrovamento di scheletri e utensili: questi rendono Cologno uno dei siti archeologici più datati di tutta la provincia bergamasca. Le epoche successivi videro stanziamenti di alcune tribù dei Liguri prima, e dei Galli Cenomani poi, a cui subentrarono i Romani.
Era inoltre presente una strada militare che, utilizzata anche per trasporti commerciali, passava da Cologno collegando Bergamo con Piacenza, aumentando di conseguenza le possibilità di scambio degli abitanti. Nel corso del VI secolo si verificò l’arrivo dei Longobardi, dei quali ci è giunto un altro importante reperto, sempre rinvenuto sul territorio comunale di Cologno, consistente in una tavoletta in creta (ora conservata nel Museo Archeologico di Bergamo) con incisi i nomi di sei abitanti del tempo.
In questi anni il paese crebbe d’importanza anche grazie alla presenza di un’antica strada romana, rinominata strada Francesca, rimessa a nuovo dai Franchi, dai quali prese il nome. Questa fu utilizzata anche per il trasporto della salma di Ludovico II, figlio di Lotario, da Brescia a Milano.
Il seguente sviluppo del feudalesimo, favorito dagli imperatori del Sacro Romano Impero, segnò una nova epoca per il borgo di Cologno al Serio. Inizialmente assegnato da Ottone III a Ulrico, vide in seguito un periodo di profonda instabilità politica e sociale, causata dai sanguinosi scontri tra guelfi e ghibellini.
Fu così che il paese cominciò a dotarsi di numerose fortificazioni, tra cui un castello con tanto di fossato, atte a difendere il territorio che, al centro delle mire dei contendenti, fu saccheggiato verso la fine del XII secolo da Federico Barbarossa e per ben due volte dai milanesi.
Il successivo inizio della signoria dei Visconti non acquietò gli scontri, che non solo continuarono a turbare la vita del paese, ma crebbero anche a causa della costruzione di un altro castello, in località Liteggio, gestito dalla famiglia dei Lanzi.
A questa situazione pose fine l’arrivo della Repubblica di Venezia che, a partire dal 1428, permise alla popolazione di vivere un’esistenza più tranquilla grazie ad una lungimirante politica in ambito sociale ed economico.
Tramite la pace di Ferrara del 1428, infatti, Cologno al Serio venne assegnata alla Repubblica di Venezia. La pace di Ferrara non durò però a lungo; negli anni successivi, infatti, Cologno si trovò al centro di lotte intestine tra numerosi “condottieri di ventura”. Uno dei più famosi fu il bergamasco Bartolomeo Colleoni, originario di Solza. Egli, grazie alle propria capacità militare, riuscì, negli anni e tramite innumerevoli cambi di fazione, a farsi nominare dalla Repubblica Veneta capitano generale. In seguito a questa nomina, avvenuta in data 10 marzo 1455, gli venne assegnata come residenza il castello di Malpaga; al Colleoni vennero inoltre riconosciuti in qualità di feudo personale i territori di Romano, Martinengo, Urgnano e Cologno.
Alla morte di Bartolomeo Colleoni, il 17 dicembre 1475, la Repubblica di Venezia stabilì che i territori del suo feudo dotati di fortificazioni, tra cui anche Cologno, tornassero pieno dominio di Venezia.
A partire dal 1600 iniziò una nuova fase per il comune di Cologno al Serio. Mentre i secoli precedenti, erano stati caratterizzati da una successione di conflitti, dagli inizi del XVII secolo si assistette a un periodo di relativa serenità per i cittadini colognesi, che permarrà fino alla fine del 1700.Questa pace fu però turbata nel 1630 dalla pandemia di peste bubbonica, che, portatovi dai soldati lanzichenecchi milanesi, si diffuse anche nel territorio bergamasco.
Il termine della dominazione veneta avvenne nel 1797 con l’avvento della Repubblica Cispadana e, successivamente, dalla costituzione della Repubblica Repubblica Cisalpina. I monumenti che ricordavano la dominazione veneta vennero abbattuti in tutto il territorio bergamasco, lo stesso avvenne a Cologno.
Nel 1815, gli austriaci che instaurarono il Regno Lombardo-Veneto e Milano, così come i suoi territori subordinati, passarono nelle loro mani. Bergamo fu divisa ancora una volta in diciotto distretti e Cologno fu reso territorio subordinato a Verdello, diventando un comune del tredicesimo distretto.
L’ultimo significante avvicendamento storico inerente alla storia del comune si verificò nel 1859 quando Cologno al Serio, unitamente al resto della provincia bergamasca, entrò a fare parte del Regno d’Italia.
Il centro storico di Cologno al Serio riveste una grande importanza, avendo mantenuto la struttura che il borgo possedeva in età medievale. Ancora intatte e visibili sono infatti la cinta muraria con il relativo fossato che proteggeva l’ingresso del paese, a cui si accedeva mediante quattro entrate ben conservate, ed in una delle quali è collocata la sede municipale. Anche le case e le strade all’interno della fortificazione hanno mantenuto le loro peculiarità, dando un colpo d’occhio molto particolare.In seguito alla conquista del paese da parte della Repubblica di Venezia il fossato venne allargato e la stessa impose al paese la fortificazione effettiva delle mura. Vennero realizzate anche sei torri munite di ponti e portoni levatoi secondari. Tra queste, la rocca situata a nord era quella maggiormente fortificata, essendo originariamente dotata di muri più spessi e di due torri laterali da utilizzare come postazioni di base per lo stanziamento delle sentinelle. Qui si trovavano anche due ponti levatoi: uno esterno e uno interno.
I quattro portoni si chiamano:
Porta Antignano, che si erge in direzione di Brescia e il cui nome deriva dall’antico villaggio Antiniano.
Porta Rocca, la fortificazione a nord verso Bergamo e sede del comune di Cologno al Serio.Questo portone presenta anche uno stemma raffigurante la famiglia Moioli, che nel Seicento deteneva la proprietà del castello.
Porta Moringhello, costruita a ovest in direzione di Treviglio e Milano, il cui nome deriva dal comune di Morengo
Porta Cassadega, volta a sud verso Crema e Piacenza. Il suo nome deriverebbe da una roggia denominata “Casatica” che sorgeva nel paese di Spirano e terminava a Cologno, nei pressi della suddetta porta.
Vicino alla porta vi è un edificio la cui facciata accoglie un dipinto caratterizzato da elementi decorativi barocheggianti di Santa Liberata; questo edificio fu anche la casa in cui morì nel 1931 il tenente Luigi Agliardi.
La Rocca è stata realizzata con ciottoli di fiume e maselli in cotto, disposti a lisca di pesce.Alla rocca si accede attraverso un portale ad arco che presenta lo stemma di Cologno e che si collega alla torre centrale.
Il castello di Liteggio, di origine medioevale, è posto nell’omonima località ai margini del centro abitato, venne fatto costruire nel XV secolo dai Visconti. Sono ancora visibili parti di muratura merlata ed il fossato, particolari che lo resero una fortificazione molto possente.
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Edificata nel 1745 in luogo di un precedente edificio di culto di cui è rimasta la vecchia torre campanaria discosta dalla chiesa, presenta una facciata in stile barocco e custodisce opere di buona fattura, tra cui spiccano quelle di Gian Paolo Cavagna e del Buratti.
Il lazzaretto venne edificato in una località di campagna nelle vicinanze del fiume Serio, comunemente nota come “Campino”. La scelta di questo luogo fu dettata da motivazioni di carattere epidemiologico: tale località, infatti, dista dal centro abitato circa 3.5 chilometri, una distanza tale da evitare il contatto tra infetti e sani ma, al contempo, sufficientemente ridotta per permettere un trasporto agevole e rapido dei malati
Al termine della peste i colognesi, in segno di ringraziamento, convertirono la cappella ampliandola in una piccola chiesa dedicata a San Gregorio Magno. All’esterno della facciata della chiesetta venne inoltre edificato un atrio protetto da delle colonne. Il Campino, oltre che essere un luogo devozionale, è un parco comunale dotato anche di campo di pallavolo e di calcio. In estate il luogo è animato da sagre popolari.
A Cologno sono 3 i momenti più significativi che vengono celebrati:
Festa di Sant’Eurosia, prima domenica di maggio. La santa, vissuta nel IV secolo, è ricordata come la protettrice contro i fulmini e temporali e dei frutti della terra. Nel XVI secolo, il suo culto è stato introdotto sia dalla congregazione dei somaschi, il cui centro era situato nella diocesi di Bergamo, che dagli spagnoli.
Festa della Madonna del Rosario, seconda domenica di ottobre.
Festa di Santa Maria Assunta, 15 agosto.
Un evento invece più mondano è quello creato dai Bikers di Cologno. Quest’anno dal 19 al 22 e dal 26 al 29 agosto presso l’area di via Fausto Coppi, zona piscine, si è ripreso a organizzare molti intrattenimenti per gli appassionati delle due ruote.
L’area di Cologno al Serio, posta circa 10 km a sud di Bergamo, rappresenta un ambito di interesse paesaggistico grazie alla presenza, nell’ambito di una campagna ancora ricca di un’alternanza tra campi e siepi e filari, di un notevole numero di fontanili ancora attivi.
La fuoriuscita spontanea di acque dolci del sottosuolo può verificarsi lungo allineamenti noti come linea delle risorgive, a causa della presenza di strati impermeabili di argilla.
Il progressivo aumento della matrice argillosa, la riduzione granulometrica degli inerti e la diminuzione della quota altimetrica, ostacolano il deflusso delle acque sotterranee, che tendono pertanto a risalire, dando origine naturalmente al fenomeno delle risorgive. Questo fenomeno naturale è stato sfruttato nei secoli dall’uomo a scopo irriguo e per la creazione delle marcite.
I fontanili sono invece strutture semi – naturali in quanto l’uomo ha scavato nelle zone di risalita dell’acqua originando una testa e una successiva asta atta ad incanalare l’acqua. Oggi l’interesse di queste zone risiede nell’importanza naturalistica che i fontanili hanno assunto nel tempo grazie alla ricca vegetazione che contorna le teste e le rive delle aste.

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