CLUSONE

Clusone [kluˈzoːne] (Clüsù [klyˈzu] in dialetto bergamasco) è un comune di 8646 abitanti.
I primi insediamenti umani risalgono all’età del ferro (circa XII secolo a.C.), periodo in cui nella parte alta del centro abitato si svilupparono piccoli agglomerati, a margine dei quali cominciarono a trovare spazio le prime coltivazioni stanziali. Si trattava di popolazioni di origine ligure, dedite alla pastorizia, tra cui gli Orobi.Ad essi, a partire dal V secolo a.C., si aggiunsero e integrarono le popolazioni di ceppo celtico, tra cui i Galli Cenomani.A partire dal I secolo a.C. il territorio fu interessato dalla conquista dei Romani che a livello amministrativo vi istituirono un vicus. Questo probabilmente era il centro del Pagus Saturnius, che raggruppava i centri della val di Scalve e della media ed alta val Seriana. L’importanza del borgo crebbe grazie allo sviluppo di attività quali agricoltura, allevamento, commercio del legname, ma soprattutto per via della scoperta, nelle zone limitrofe, di numerosi giacimenti minerari di ferro, piombo, zinco e argento. Questo portò alla costruzione di importanti vie di comunicazione con la val di Scalve, sede delle principali miniere, e con la zona del lago d’Iseo attraverso la valle Larna (val Borlezza) per il commercio dei materiali.
Con l’arrivo dei Franchi, avvenuto verso la fine dell’VIII secolo il territorio venne sottoposto al sistema feudale, con il paese che inizialmente venne assegnato, al pari di gran parte della valle, ai monaci del monastero di San Martino de Tours.
Con il passare degli anni al potere vescovile si affiancò quello di alcune famiglie della zona, che cominciarono ad entrare in contrapposizione tra loro. Fu così che, verso il termine dell’XI secolo, il vescovo Arnolfo obbligò alcuni componenti della nobile famiglia dei Martinengo a rinunciare ai propri possedimenti. Tuttavia tra la popolazione cresceva sempre più il desiderio di emanciparsi dal potere vescovile e feudale, al fine di poter decidere in autonomia la gestione del territorio, finché al termine del XII secolo furono concesse numerose autonomie che permisero la creazione del comune di Clusone, attestato ufficialmente per la prima volta in un documento del 1182.
L’istituzione comunale era retta dagli appartenenti alla classe dei proprietari terrieri e alla classe mercantile, che poterono gestire più o meno direttamente i beni comunali, affittando pascoli e facendo pagare dazi. Dopo aver redatto il primo statuto comunale verso la metà del XIII secolo, Clusone venne inserito nella circoscrizione denominata “Facta di san Lorenzo” con un territorio che includeva anche i piccoli centri di Rovetta, Villa, Ogna, Piario, Nasolino e Valzurio, come indicato negli statuti della città di Bergamo del XIV e XV secolo.Tuttavia in quegli anni cominciarono a verificarsi attriti tra gli abitanti, divisi tra guelfi e ghibellini, che raggiunsero livelli di recrudescenza inauditi.Tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV, contestualmente al passaggio della provincia di Bergamo ai Visconti, Clusone, fu scelta come sede della vicaria della valle Seriana superiore, organo che di fatto poteva essere considerato svincolato dall’influenza della città di Bergamo.
In quel periodo si trasferì a Clusone un ramo della nobile famiglia milanese Aliprandi, che assunse il cognome Fanzago (con un ramo della stessa nel XV secolo modificò in Cartolari), che ebbe tra i propri esponenti scultori ed architetti che diedero lustro alla cittadina, quali Pietro e Cosimo, prendendo la propria residenza nell’omonimo palazzo.
Sfruttando la vicinanza delle miniere e la ricchezza d’acqua di cui disponeva il territorio, lungo il corso del torrente Ogna (in quel tempo ricadente nel territorio clusonese) vennero introdotte alcune fucine che permisero la lavorazione di metalli, dai quali si ottenevano sia utensili e attrezzi, ma soprattutto chiodi. Inoltre la forza motrice dell’acqua dello stesso torrente permise la creazione di alcune cartiere, la cui carta prodotta era ritenuta di buona qualità. Anche l’agricoltura e la pastorizia fecero enormi passi, permettendo la produzione e la lavorazione di un tipo di tessuto utilizzato dagli eserciti, in quanto caldo e molto robusto, denominato panno grosso bergamasco.
Nel 1636 il territorio comunale subì una grande riduzione, in quanto Villa, Ogna, Piario, Nasolino e Valzurio, ovvero i borghi posti oltre la Senda, la storica strada di collegamento con Ardesio, ottennero la propria autonomia amministrativa, separandosi da Clusone e denominandosi Oltrascenda.
Il 12 novembre 1801 Clusone fu insignita del titolo di città, per la ricchezza di edifici che ricordano il suo fastoso passato, onorificenza riconfermata il 15 maggio del 1957 dalla Repubblica Italiana.
La città fino al XIX secolo era cinta da mura, e vi sono testimonianze documentali che in epoca più lontana fosse anche dotata di una rocca di cui rimane traccia per l’appunto in piazza della Rocca. Le strade della città sono disposte prevalentemente di costa rispetto al declivio su cui sorge.
La basilica sorge in posizione dominante sull’abitato con il lato sud rivolto verso la città. Dotata di un portico con archi e colonne che si affaccia su una scenografica scalinata, decorata da balaustre e dalle quattro grandi statue degli evangelisti, venne costruita su disegno di Giovanni Battista Quadrio, architetto della Fabbrica del Duomo di Milano, tra il 1688 e il 1698. Fu consacrata il 6 luglio 1711 ed elevata al rango di Basilica minore da papa Giovanni XXIII nel 1960.
L’oratorio dei Disciplini, la cui costruzione risale al 1350, sorge di fronte alla basilica e presenta in facciata un affresco risalente al 1484-85, attribuito a Giacomo de Buschis, detto il Borlone, e alla sua bottega, che lavorarono anche al ciclo Storie di Gesù all’interno dell’oratorio. Le pitture sulla facciata son divise su tre registri, con in alto il Trionfo della Morte , nel registro intermedio una danza macabra di grande interesse, mentre su quello inferiore un Giudizio universale gravemente danneggiato. Infatti nel 1673 la confraternita dei Disciplini, contestualmente all’innalzamento del fabbricato, costruì una scala che permise l’accesso al piano superiore, che cancellò questa parte dell’affresco.
Nell’Oratorio di San Luigi Gonzaga, ubicato sul lato ovest del sagrato della basilica, vi vengono depositati i troni intagliati e dorati usati nelle processioni della Madonna e dei Santi, e altre suppellettili sacre. Vi sono esposte la pala la pala del S. Cuore di Ponziano Loverini, la grande tela del clusonese Lattanzio Querena che rappresenta La cacciata dei profanatori dal tempio del 1813, La Pentecoste di Domenico Carpinoni e la pala dell’altare della Vergine, san Luigi e san Francesco di Sales di Vincenzo Orelli.
La Chiesa del Paradiso venne edificata nel corso del XV secolo come parte integrante di un monastero. La sua prima costruzione fu in pietra, utilizzando la distruzione di fortilizi ghibellini e guelfi nel XV secolo presenti sul territorio; nel corso del 1500 venne poi ricostruito l’edificio attorno ad un affresco della Pietà a cui i clusonesi erano molto devoti.
La chiesa dei Santi Defendente e Rocco fu eretta nel 1470 come segno di devozione durante una pestilenza, fu luogo di visita di San Carlo Borromeo nel settembre del 1575, il quale la descrive come Oratorio quasi campestre. L’interno è costituito da una sola navata con arco di pietra che regge la trabeazione del soffitto; il presbiterio con voltino a spicchi poggianti su di quattro mensole pure di pietra lavorata, ha nella sua parte centrale una medaglia di pietra con scolpito l’Agnello Pasquale.
La Chiesa della Santissima Trinità fu costruita tra il 1590 e il 1595 e dedicata alla SS. Trinità. Posta sulla sommità della collina morenica del “Crosio”, da cui si gode di un bel panorama sulla città di Clusone, è circondata su tre lati da un porticato in pietra. Proprio questa sua posizione un poco discosta dall’abitato, durante la peste del 1630 che colpì in modo impietoso la valle, venne usata come luogo di quarantena per i soldati che facevano ritorno a casa.
Chiesa di San Lucio, Posta sul monte Pianone a 1027 m s.l.m., è sicuramente di costruzione antecedente il 1529, costruita dai mandriani che trascorrevano molti mesi sull’altopiano.
La Chiesa di Santa Maria Maddalena e San Rocco si trova nella frazione Fiorine, e venne costruita nel XVIII secolo, ed è chiamata anche Chiesa dei Morti nuovi, per la devozione ai morti della peste del 1630.
Il palazzo comunale risale a un periodo compreso tra l’XI e il XII secolo ed era, più che palazzo di signori, l’ultimo baluardo difensivo del borgo clusonese. Un portale settecentesco sulla piazza S. Andrea è l’ingresso principale, mentre quello secondario in via Brasi porta attraverso un androne al piano superiore. La parte principale del palazzo si trova lungo Piazza dell’Orologio, dove al piano terra sei grandi arcate dell’XI secolo costituiscono il basamento originale dell’ala sud; nella parte superiore della facciata sono invece ben visibili affreschi, in tardo stile gotico, raffiguranti il blasone cittadino e aperture delle grandi finestre medioevali ad arco acuto, parzialmente rovinate, a testimonianza dei diversi ampliamenti e rifacimenti operati nel corso dei secoli. Sull’ala nord due scaloni esterni portano al loggiato superiore tutto e agli ambienti sopra l’androne quasi completamente affrescato. Sulla parete sud, vi si trova anche la Torre dell’orologio, con l’orologio opera di Pietro Fanzago che indica i movimenti degli astri, della terra, del sole e della luna, riportati con grande precisione.
La costruzione di Palazzo Focaccia ebbe inizio nel 1693 e terminò nel 1709 da un progetto dell’architetto Giovanni Battista Quadrio progettista anche della Fabbrica del Duomo di Milano, e realizzata dai capomastri Giovanni Maria e Antonio Trizzini di Lugano, con la direzione dell’architetto Lorenzo Bettera di Bergamo.
Palazzo Marinoni Barca, abitato fin dal XVI secolo dalla famiglia Marinoni, a cui poi subentrò la famiglia Barca, il palazzo fu costruito su di un fabbricato preesistente. La sua forma a “L” strutturata su tre piani, comprende su di un lato una galleria lignea esterna, sull’altro una loggia incorporata con archi e colonne in pietra. Sul lato volto a sud vi sono locali a volta seminterrati, un tempo scuderie. Il portale a forma di arco di trionfo è l’ingresso al parco dove vi sono tre sequoie giganti secolari. L’interno ben conserva decorazioni pittoriche in alcune sue sale. Il palazzo ospita il Centro Comunale di Cultura, il Coro Idica, ma soprattutto il MAT – Museo Arte Tempo, che oltre a custodire opere d’arte di pittori clusonesi come il Querena, Trussardi Volpi e Nani, o danate dalle famiglia come i Sant’Andrea, espone anche rarissimi esemplari di meccanismi di orologi da torre di ogni epoca appartenenti alla Collezione Gorla affidata dalla Provincia di Bergamo.
Palazzo Bonicelli della Vite
Edificato alla fine XV secolo, di proprietà private, fu una volta residenza dell’antica famiglia Bonicelli della Vite. Le affrescature decorative recuperate negli anni 1980-1981 sotto i consistenti intonaci seicenteschi, sono certamente testimonianza di un periodo di produzione culturale vivace per la cittadina clusonese.
Palazzo Carrara Spinelli Maffei
Il palazzo, proprietà privata, è stato il luogo nel quale la contessa Clara Maffei teneva importanti incontri in epoca risorgimentale.
Tradizioni, folclore ed eventi
Marzo: Rassegna corale Città di Clusone, organizzata dal Coro Idica, dal 1982.
Carnevale clusonese: Tradizionale sfilata dei carri organizzata dal Pro Loco locale, dal 1952.
24 giugno: Festa del compatrono San Giovanni Battista.
Giugno e luglio: Clusone Jazz Festival. Manifestazione dedicata alla musica jazz che si svolge nei mesi di giugno e luglio a Clusone e in altri comuni della provincia di Bergamo, Milano, Brescia e Savona. Il Clusone Jazz Festival è noto per l’alto profilo artistico e per la partecipazione delle più importanti formazioni Jazz europee e americane, dal 1980 al 2016.
Luglio: Motor Party Clusone. Manifestazione internazionale in ambito fuoristrada che si tiene tutti gli anni, organizzata dal Motoclub locale, denominato Mc80.
Luglio (Ultima domenica): La notte del millennio. Rievocazione storica durante la quale vengono rappresentati i principali avvenimenti della storia della città, per le vie del centro storico. Si tiene l’ultima domenica di luglio, dalle 4 alle 7 del mattino.[38], dal 1993.
Settembre (Seconda domenica): Camminar con Gusto. Tradizionale camminata enogastronomica aperta a tutti lungo l’altopiano clusonese e i paesi limitrofi, dal 2003.
Settembre: Fiera Zootecnica.
La stazione di Clusone, attiva fra il 1911 e il 1967, rappresentava il capolinea settentrionale della ferrovia della Valle Seriana.
Il territorio comunale di Clusone si estende sul lato sinistro della val Seriana, presso l’altopiano che prende il nome dal paese stesso, ad un’altezza che va dai circa 480 m s.l.m. del fondovalle, fino ai 1.636 del pizzo Formico. Nonostante sia universalmente considerato parte integrante della val Seriana, dal punto di vista orografico parte dell’altopiano, di origine glaciale, appartiene alla val Borlezza, che sfocia nel lago di Iseo e ricade quindi nel bacino dell’Oglio.
Grande spettacolo nella serata di mercoledì 28 luglio a Clusone. In occasione dei 60 anni dell’elezione a Basilica la chiesa parrocchiale è stata illuminata di blu. Con il conto alla rovescia dell’arciprete Giuliano Borlini il pubblico presente ha potuto ammirare l’accensione. Illuminato anche il campanile e la statua di San Giovanni Battista, lo spettacolo dell’illuminazione proseguirà tutte le sere anche dopo Ferragosto dalle 21 alle 2.

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