CIVIDATE AL PIANO

Cividate al Piano ([ʧiviˈdaːte alˈpjaːno], Seedàt [sɛɛˈdat] o Siedàt [siɛˈdat] in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 5 168 abitanti Situato ai margini orientali della pianura bergamasca, sulla riva destra del fiume Oglio, dista circa 22 chilometri a sud-est dal Bergamo.
Le origini del paese sono sicuramente romane (secolo I a. C.). Il nome deriva, infatti, dal latino “civitas” che attesterebbe l’esistenza di un discreto centro abitato. ll centro storico conserva tracce dell’impianto “a scacchiera” tipico degli insediamenti romani. Inoltre il borgo, posto su un terrazzo naturale dominante la valle dell’Oglio, era attraversato dalla via militare romana che univa direttamente Milano e Brescia e Aquileia
Il castello di Cividate fu eretto probabilmente dai conti di Bergamo a difesa del confine con Brescia. In epoca comunale il paese fu al centro delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, trovandosi al confine tra città ghibelline (Bergamo e Cremona) e guelfe (Milano e Brescia) e fu coinvolto in importanti fatti d’arme: la battaglia della Malamorte, combattuta nel 1191 dai bergamaschi (alleati con la città di Cremona) contro i bresciani. Furono questi ultimi ad avere la meglio per l’intervento della cavalleria bresciana sopraggiunta all’improvviso dal castello di Rudiano. Fu una vera e propria carneficina: si tramanda che il sangue degli uccisi colorò di rosso l’acque dell’Oglio per alcune ore. Brescia tolse ai bergamaschi alcuni castelli, tra cui Mura e Palosco, e una parte del territorio di Cividate posto sulla riva destra del fiume. L’egemonia bresciana tuttavia durò soltanto fino al 1237 quando l’imperatore Federico II sconfisse la Lega lombarda a Cortenuova anche con l’aiuto del presidio bergamasco che gli segnalò con una fumata il passaggio dell’esercito della lega diretto a Cortenuova
Posto in una zona di confine tra la Serenissima ed il Ducato di Milano ,segnato dal Fosso bergamasco, come in tutte le zone di confine, notevole era l’attività di contrabbando, fonte di commerci ma anche di episodi malavitosi. Tali commerci diedero comunque origine all’importante Fiera di san Nicolò, che si svolgeva dal 6 al 13 dicembre di ogni anno e durò dal secolo XVI alla prima metà dell’Ottocento.
La Rocca, risalente ad un periodo compreso tra il XII ed il XIII secolo, conserva ancora numerose vestigia dell’epoca medievale, tra cui la base di una torre, il fossato e l’ingresso ,e un tempo vi era un ponte levatoio.
Di un certo interesse rivestono due edifici civili: il Palazzo del Belvedere (XV-XVIII sec.) e l’ex Palazzo Balestra (sec. XVI-XVII), ora sede della Sala Consiliare e della Biblioteca.
Essendo paese di pianura invita all’uso della bicicletta anche ai meno sportivi, strade alzaie, piste ciclabili, strade campestri, sentieri.
Per Calciana si intendeva in passato un territorio lungo l’Oglio che Bernabò Visconti, nel 1366, cedette alla moglie Beatrice della Scala, detta Regina. Un gesto da galantuomo ma con il fine di controllare un confine percorso da banditi. La nobile consorte ebbe beni e la signoria di Roccafranca e Urago, di Calcio, di Pumenengo, di Torre Pallavicina, di Cividate al Piano nonché i diritti di pesca, uso e prelievo delle acque, pascolo.
Un patrimonio poco apprezzato. Nel 1380 Regina lo cedette a pezzi a famiglie locali: i Secco e i Martinengo bergamaschi, gli Anguissola piacentini, i Barbò milanesi, i Tadini bresciani, i Pallavicini cremonesi. Insomma ce n’era per tutti.
Essendo un feudo di discendenza signorile, chi ne entrava in possesso ne ereditava tutti i benefici. Divenne così una zona neutra fra lo Stato di Milano e la Repubblica Veneta, un privilegio che neppure le riforme settecentesche di Giuseppe II riuscirono a scalfire. Bisognò attendere Napoleone.
Si parte dalla stazione FS di Calcio e in bicicletta si possono attraversare luoghi campestri e medioevali molto suggestivi, tra cui appunto Cividate al Piano.
Buona pedalata!

CIVIDATE AL PIANO

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