CISERANO
Ciserano [ʧizeˈraːno] (Siserà [sizɛˈɾa] in dialetto bergamasco) è un comune di 5394 abitanti.
primi insediamenti abitativi sul territorio comunale sono molto antichi e risalgono all’epoca romana, come si evince da alcuni ritrovamenti archeologici consistenti in alcune tombe ed annesso corredo funebre di età precristiana. I reperti, venuti alla luce in località Torchio, nel 1945, rappresentano uno dei numerosi segni della presenza romana nella zona occidentale della pianura bergamasca.
Il paese di Ciserano in quel tempo era inoltre attraversato da un’importante strada, in seguito denominata strada Francesca che, congiungendo Milano ad Aquileia, caratterizzò la vita commerciale dell’intera zona che ne trasse giovamento.
Qualche secolo più tardi la stessa strada divenne percorso abituale delle orde barbariche provenienti dal nord-est dell’Europa, che portarono distruzione e terrore tra gli abitanti locali. Questa fu poi rimessa a nuovo dai Franchi, dai quali prese il nome, che la utilizzarono anche per il trasporto della salma dell’imperatore Ludovico II, figlio di Lotario, da Brescia al capoluogo lombardo.
Con l’avvento dei Franchi, che istituirono il Sacro Romano Impero, si verificò la nascita del feudalesimo che ebbe grande sviluppo nella bergamasca. Questo periodo storico fu caratterizzato da una profonda instabilità politica e sociale, dovuta anche ai numerosi scontri tra le fazioni dei guelfi e dei ghibellini. Anche Ciserano visse questa situazione, tanto da doversi dotare di fortificazioni a scopo difensivo, come evidenziato dalla cinta muraria che proteggeva il borgo, nel quale spiccava un castello con tanto di torre.
A questa situazione pose fine l’arrivo della Repubblica di Venezia che, a partire dall’inizio del XV secolo, permise alla popolazione di vivere un’esistenza più tranquilla grazie ad una lungimirante politica in ambito sociale ed economico. A dimostrazione delle mutate condizioni sociali è la trasformazione del castello medievale, inglobato parzialmente nella chiesa parrocchiale, esistente già nel XVI secolo.
I veneti inoltre posero una dogana ai margini del paese (sul confine con Boltiere) con tanto di guarnigione, dato che il confine con il Ducato di Milano era distante pochi chilometri, delimitato dal fosso bergamasco. In quella zona vi erano accampamenti, come ritroviamo nel cortile denominato Stal del Capitane (Cortile del capitano) che sta ad indicare insediamenti militari a controllo del confine tra i due ducati.
Il termine della dominazione veneta avvenne nel 1797 con l’avvento della Repubblica Cisalpina, alla quale subentrarono, nel 1815, gli austriaci che instaurarono il Regno Lombardo-Veneto. L’ultimo cambiamento si verificò nel 1859 quando Ciserano, unitamente al resto della provincia bergamasca, entrò a fare parte del Regno d’Italia.
Il paese non visse eventi di particolare rilievo fino all’immediato secondo dopoguerra, quando la zona posta ai margini orientali del territorio comunale (comprendente anche terreni di altri paesi limitrofi) fu interessata da un progetto di urbanizzazione ed industrializzazione che prevedeva la creazione di un nuovo centro industriale con 50 000 abitanti, chiamato Zingonia. Il progetto fallì parzialmente, poiché il progetto è rimasto incompiuto.
Secondo lo statuto comunale[1], il comune di Ciserano è costituito dalle seguenti borgate:
Maser;
Casinecc;
Paìs;
Ronchèt;
Sità;
Zingonia costituitasi negli anni ’60 e storicamente riconosciuta dalla comunità;
All’inizio del XXI secolo l’area di Zingonia, fu interessata da un massiccio intervento di riqualificazione. Il progetto, portato avanti dai 5 Comuni dell’area e dalla Regione Lombardia è tutt’ora in corso e ha portato all’abbattimento, nel 2019 dei palazzi Anna e Athena. Con questo abbattimento Ciserano non ha più insediamenti abitativi sull’area di Zingonia che, invece, continua ad avere una notevole presenza di aziende e attività produttive, che stanno registrando un crescita di pregio; inoltre ha sede il centro sportivo dell’Atalanta.
La chiesa parrocchiale che, dedicata ai santi Marco e Martino, venne edificata nel XVI secolo in luogo del castello di epoca medievale. Ristrutturata in modo sostanziale nel XVIII secolo custodisce un buon numero di opere, nonché il corpo di San Giuliano, proveniente dalle catacombe romane di San Callisto.
La festa di San Giuliano, che si svolge la 3ª domenica di settembre, richiama in paese numerose persone: ha inizio con dei festeggiamenti in piazza a partire generalmente dal giovedì precedente con spettacoli in piazza, assaggi offerti dai negozianti, la domenica ha luogo la processione che conduce per le vie del paese la statua di San Giuliano; in serata si può assistere ai fuochi d’artificio. In paese vengono allestite mostre varie, vengono addobbate le vie, degna di nota, in quanto è una delle poche vie antiche del paese per brevi tratti, è via Pilabrocc in cui è particolarmente curata la fase degli addobbi.
Caratteristico è inoltre il Santuario della Madonna di San Marco, luogo molto caro alla popolazione, piccola chiesa posta al limitare del paese recentemente sottoposta a lavori di ristrutturazione che hanno permesso il recupero delle antiche vestigia della chiesa.
Nei primi 10 giorni di maggio si svolge una manifestazione podistica dalla durata di 24 ore, che richiama gruppi di atleti anche dai paesi vicini e lontani.
Il 31 dicembre 2008 inoltre la città ha festeggiato la prima edizione della festa di origini bergamasche denominata Desima.
Chèi dé Siserà i dis che lür iè i piö bei.
Noter de Siserà ….i dis semper
Se a San Giolià ghè ‘lsul al piof a Santa’Aurelia.
Chest’an alura forse ghé sarà ‘lsul à la festa de Bolter… ‘nvederà!
Che sóta ve mete ol programma de la festa
Ardí oter!