BRUSAPORTO

Brusaporto [bɾuzaˈpɔrto] (Brüsa [ˈbɾyza] o Brüsapórt [bɾyzaˈport] in dialetto bergamasco) è un comune di 5591 abitanti
I primi insediamenti umani che riguardarono il territorio comunale risalgono all’epoca preistorica, testimoniabili dai resti umani rinvenuti nella zona collinare del paese. Tale tesi è suffragata da analoghi ritrovamenti effettuati nei paesi limitrofi, che confermano il fatto che la zona si addiceva particolarmente alle condizioni di vita di quel tempo.
Tuttavia per quanto concerne i periodi successivi, non ci sono arrivate documentazioni che potessero attestare l’esistenza di nuclei abitativi in epoca romana, tanto meno nei secoli ad essa seguenti.
Il medioevo invece fu un periodo ricco di avvenimenti per il borgo. Il paese è citato nello statuto di Bergamo del 1331 e poi del 1333 diviso in due comunità con le denominazioni di Amberethe et Brusaporcho. Divisione che risulta non essere più presente nel 1392 nel documento che ne descrive i confini. Ad oggi pare che il toponimo “Amberethe” sia rintracciabile nella località “Beder”, al confine tra Brusaporto e Bagnatica, dove dal XII secolo è attestata la presenza di un piccolo monastero munito di torre, oggi residenza privata.
Il XIV secolo fu particolarmente cruenta anche in queste zone, nel 1380 le annose lotte tra guelfi e ghibellini portarono alla distruzione, da parte di questi ultimi, del castello posto sulla sommità del colle che sovrasta l’abitato della famiglia Rivola , privando così Brusaporto di una delle sue più grandi costruzioni di difesa del paese.
Un altro evento riportato dalle cronache medievali è l’editto proclamato dal ghibellino Giovanni Castiglioni, secondo il quale erano proibiti a chiunque sia la residenza che il transito nei pressi della rocca stessa.
Successivamente il borgo seguì le sorti del resto della provincia e, nel 1428 venne sottoposto alla dominazione veneta diventando parte della quadra di Calcinate che durò fino a quando intervenne la nuova dominazione napoleonica, sotto forma della Repubblica Cisalpina.
In quel periodo il paese venne inserito nel Cantone di Martinengo, realtà da cui si staccherà soltanto con l’avvento dell’unità d’Italia ed il conseguente |regno, ottenendo l’autonomia amministrativa.
Nel 1859 venne assegnato al mandamento di Martinengo nel circondario di Treviglio; nel 1897 passò al mandamento di Trescore nel circondario di Bergamo.
Questo fino al 1927, quando Brusaporto venne accorpato al vicino paese di Bagnatica, formando un comune denominato Rocca del Colle. I frequenti episodi di campanilismo portarono però alla nuova suddivisione delle due entità, avvenuta nel 1956.
Il Castello è la struttura che maggiormente testimonia l’importanza della zona durante il medioevo posto sul colle Tomenone. Questo apparteneva all’importate famiglia bergamasca guelfa dei Rivola. Non fu mai occupato come residenza ma solo come baluardo di difesa. Posto sul colle che domina il borgo è chiamato anche Rocca del colle. Dell’originaria struttura, a causa delle devastazioni causate della lotta fra le due fazioni dei guelfi e ghibellini del 1380, dell’incuria e dell’usura causata dal tempo, è rimasta solo la cinta muraria. Fatto degno di nota per il paese: il 6 marzo 1956, un Mustang dell’Aeronautica italiana si schiantò contro il muro del lato ovest del castello, causando la morte del pilota, il ventiduenne Serg. Mario Locatelli di Belluno.
La famiglia Rivola fu tra quelle che cercarono di fermare l’occupazione dei Visconti a Bergamo, resta la cronaca di Joanes Mozi de Brembate (1325-1409) che racconta il 5 luglio 1380.
««Giacomo Pii Capitanio di Bergamo et Giovanni Lisca, provisionato di Bernabò (Visconti)… svaligiato Brusaporto, senza pietà l’abbruciorno, indi portatisi a Bagnatica et Mezzate, rubborno quanto mai le capitò alle mani»».
(Joanes Mozi de Brembat)
Un altro edificio è villa Belvedere di origine medievale, che possiede una caratteristica torre merlata.
Nell’ambito degli edifici sacri, merita menzione la chiesa parrocchiale, dedicata a santa Margherita. Ricostruita su un precedente edificio di culto nel corso del XVIII secolo, custodisce opere di Niccolò Frangipane, del Palazzano e del Peverada.
A questa attigua si trova una seconda chiesa, dedicata alla Sacra famiglia, risalente all’inizio del XX secolo, in stile gotico.
Molto caratteristica è la chiesetta, in stile romanico, intitolata a San Martino, risalente al XIV-XV secolo. Questa possiede affreschi di notevole importanza, raffiguranti immagini della Madonna e di santi, risalenti al XV secolo. Grazie ai recenti restauri della chiesetta in stile romanico, ora è possibile rivedere gli affreschi in tutta la loro maestosità e singolarità, oltre che al loro grandissimo valore storico e artistico.
Resti di un’antica fortificazione medievale sono tuttora visibili sul colle Tomenone (247 m slm), sul lato est del paese. Tra i boschi del colle si trova infatti ancora un vecchio muro in pietra, forse originariamente costruito per dividere il paese da Bagnatica, ed i resti di un posto di guardia con annesso un pozzo ormai prosciugato. Sulla sommità del colle si trova un osservatorio dal quale si può godere di una bellissima vista della Città Alta di Bergamo, distante in linea d’aria 10 km.

BRUSAPORTO

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