BERZO SAN FERMO

Berzo San Fermo [ˈbɛrʦo saɱˈfermo] (Bèrs San Fìrem [ˈbɛɾs saɱˈfiɾɛm] o semplicemente Bèrs in dialetto bergamasco) è un comune di 1404 abitanti.
Secondo lo Statuto comunale non ci sono frazioni. Infatti vengono riconosciute diverse località, tra le quali Bescasolo Alta, Pugna e Quaglia.
Il primo documento che attesta l’esistenza del paese risale all’anno 774, quando il toponimo è citato nel Testamento di Taidone.
È quindi il medioevo l’epoca che offre maggior documentazione storica, con innumerevoli resti di fortificazioni e costruzioni, spesso inglobate in costruzioni private molto più recenti. Questa importanza era data dalla posizione del borgo, sorto in un punto sovente utilizzato come sosta dagli eserciti di passaggio dalla valle Cavallina.
In tempi più recenti, all’inizio del XX secolo, il paese fu unito ai vicini comuni di Borgo di Terzo, Vigano San Martino e Grone, assumendo la denominazione di Borgounito, mantenuta fino al 1948 quando i comuni vennero nuovamente scissi.
Le chiese sono riconducibili al medioevo: quella intitolata a Santo Stefano, situata vicino al confine con il comune di Grone, è stata costruita in più riprese, ma il nucleo originale risale all’XI secolo. All’interno della chiesa vi è un affresco raffigurante il martirio di Santo Stefano.
La chiesa parrocchiale, intitolata ai santi Fermo e Rustico, è databile attorno al XIV secolo, anche se la tradizione racconta che questa fu costruita su una piccola cappella nella quale, cinque secoli prima, sostarono i corpi dei santi a cui è dedicata.
Ampliata a più riprese nel XVII secolo, fu abbellita con dipinti di Gian Paolo Cavagna (tra cui il Martirio dei santi Fermo e Rustico), di Francesco Lorenzi, Gianbettino Cignaroli, e Federico Ferrario.
Una curiosità: la tradizione tramanda la leggenda che vuole l’imperatore Massimiliano di passaggio in questi luoghi. Questo si fermò presso la chiesa del paese al fine di chiedere intercessione ai santi patroni Fermo e Rustico, affinché guarissero i suoi cavalli dall’epidemia che li aveva colpiti. E l’intercessione avvenne.
Probabilmente è il comune della Val Cavallina che ha il maggior numero di aziende agricole, ben 23.
Uno degli aspetti più importanti è che una buona parte di queste aziende agricole sono dirette da giovani. C’è infatti stato un passaggio generazionale tra genitori e figli che hanno voluto proseguire questa ‘tradizione di famiglia’. Questa è una cosa che fa ben sperare per il futuro.
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BERZO SAN FERMO

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