ADRARA SAN MARTINO

Adrara San Martino [aˈdraːɾa sammaɾˈtiːno] (Dréra San Martì [ˈdɾeɾa sammaɾˈti] o semplicemente Dréra in dialetto bergamasco) è un comune di 2l185 abitanti.
La storia del paese ha un’origine risalente al Medioevo. Sono infatti databili attorno all’anno 1000 i primi documenti che attestano l’esistenza del borgo di Adrara, non ancora diviso nelle due attuali entità. In quegli anni l’intera provincia di Bergamo fu sconvolta dalle lotte fratricide tra le fazioni guelfa e ghibellina.
Nel corso del XIV secolo il territorio passò sotto il dominio della famiglia dei Calepio, che prese possesso di quasi tutta la valle. Il secolo successivo vide l’arrivo della Repubblica di Venezia che pose termine alle lotte di fazione.
successivamente ricominciarono a ricrearsi tra le due anime della popolazione, spinte questa volta da motivazioni territoriali: il borgo più a monte, raggruppato sotto la parrocchia di San Rocco, in contrapposizione con quello posto più a valle, riunito attorno alla chiesa di San Martino.
Quest’animo campanilistico portò, nel 1668, alla suddivisione del territorio di Adrara in due differenti entità: Adrara San Rocco ed Adrara San Martino. Tuttavia le questioni legate alla suddivisione del territorio trascinarono la questione per quasi un secolo, dato che la formalizzazione dell’avvenuta divisione è datata 1754, e si risolse con l’assegnazione dei quattro noni del territorio alla comunità di San Rocco, ed i restanti cinque noni a quella di San Martino.
Tra i personaggi originari del luogo si segnala il cardinale Guglielmo Longo degli Alessandri, alto prelato che operò in Vaticano ed anche presso la sede papale di Avignone; Giuseppe Bresciani, un notaio che partecipò alla spedizione dei Mille, che le cronache riportano ferito negli scontri a Calatafimi, appena dopo lo sbarco in Sicilia, e Eugenio Donadoni (1870-1924), poeta e critico letterario.
Uno degli edifici di maggior importanza è la chiesa parrocchiale dedicata a San Martino di Tours. Edificata in pietra bianca nel corso del XV secolo e ristrutturata in modo significativo tre secoli più tardi, custodisce opere pittoriche di Giovanni Carnovali, di Francesco Coghetti e di Giacomo Trecourt. L’altare dell’Immacolata Concezione è opera progettata nel biennio 1839-1840 dall’architetto Ferdinando Crivelli e realizzata nel 1844. La chiesa è sede della parrocchia di San Martino Vescovo, San Carlo Borromeo e Natività di Maria Santissima, afferente al vicariato di Predore, diocesi di Bergamo, in cui sono confluite le parrocchie soppresse di San Carlo Borromeo di Collepiano e della Natività di Maria Santissima di Costa d’Adrara (decreto Vescovo di Bergamo 20 novembre 1986). Interessante è il campanile, sempre del XV secolo, con finestre a forma di ogiva.
Un altro edificio sacro di rilievo è il santuario dell’Assunta di monte Oliveto. Edificato in luogo di una piccola cappella votiva nel 1630 in seguito all’epidemia di peste di manzoniana memoria, si trova su versante orografico opposto rispetto al paese, e conserva numerosi ex voto, dei quali alcuni di pregevole fattura. Conserva la tela del 1636 di Sebastiano Cima Sant’Alessandro con san Rocco e san Defendente.
Sono inoltre presenti il complesso di Sant’Alessandro ed il castello medievale. Il primo è originario dell’XI secolo e si presenta in stile romanico, con affreschi del XIV secolo; mentre del secondo, posto sulle pendici del monte Ducone, rimangono le rovine.
Dopo un anno che, causa Covid, di soddisfazioni non ha offerte molte, il 2021 sembra iniziato con il piede giusto per Mariacaterina Mambretti. La trentenne ballerina nativa di Adrara San Martino, era infatti nel cast di «Danza con me» di Roberto Bolle andato in onda il 1 gennaio scorso su Rai1. Cresciuta artisticamente con Cristina Zatti e Michele Vegis, direttori della Scuola di danza «Enjoydance» di Sarnico dove, all’età di 6 anni, cominciò a studiare danza classica, Mariacaterina si è esibita in un Medley Musical con Bolle e Michelle Hunziker come ballerina.

ADRARA SAN MARTINO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

La Cultura è la nostra più grande ricchezza

Promozione culturale
                               Organizzazione eventi

Valorizzazione del territorio bergamasco e del Capitale Umano bergamasco
scrivimi@paginebergamasche.it

Pagine Bergamasche

da un 'Idea di Maria Di Pietro