UN INDEFINITO LONTANO

STEFANO CORSI Un indefinito lontano

“Un poco di filosofia inclina la mente dell’uomo all’ateismo, ma la profondità in filosofia lo avvicina alla religione.”

Francis Bacon

INVITO ALLA LETTURA

Una chiesa rinascimentale bellissima: l’Incornata di Lodi. Un ragazzino di prima superiore che la nonna porta a messa tutti i giorni. Il suo amore per la tela sotto la quale assiste alle celebrazioni. Sarà un professore erudito e lasciato ai margini dalla borghesia cittadina e dal sistema scolastico a raccontargli la storia e le storie di quella chiesa e di quel quadro, cui tornerà da adulto e da lontano, in una notte d’estate, per scoprirvi il riflesso dei demoni che alberga inconsapevolmente nel suo cuore di uomo realizzato.

 

STEFANO CORSI è nato a Bergamo nel 1964, l’ha fisicamente lasciata nel 1970 e da allora vive a Lodi. Insegna lettere in un liceo milanese e collabora con l’ “Eco di Bergamo” dal 2013.

 

MIA RECENSIONE

STIMARE I PROPRI GIOIELLI
sembra la cosa più naturale del mondo eppure è la cosa più difficile.
I gioielli più preziosi, spesso poi, sono i più minuti in dimensioni o i meno appariscenti, come questo piccolo scrigno scritto da Stefano Corsi.
Di Stefano Corsi vi ho già presentato altro e con questo nuovo lavoro vi assicuro che troverete confermate le aspettative alimentate dai suoi precedenti scritti.
Lo spessore umano acuito dagli studi e dal lavoro di insegnante. Una professione che si prefigge, soprattutto, di scoprire le perle nascoste nei cuori degli adolescenti e coltivarle fino a farne emergere ogni lucentezza.
Quanti di noi hanno potuto, per esempio, appurare quanto un insegnante sbagliato, un educatore apatico e non interessato, abbiano sepolto definitivamente i germogli custoditi nei ragazzi?
E quanti, invece, hanno avuto la fortuna di avere professori generosi e antropofili che hanno saputo estrarre meraviglie da imberbi timidi e insicuri.
In questo piccolo romanzo Stefano decide di raccontarci la storia di alcune perle lodigiane.
Quelle che lui e i suoi concittadini hanno sempre avuto sotto gli occhi, sopra le loro teste, dentro le loro scuole e vite, ma che non hanno forse saputo amare ed apprezzare quanto avrebbero meritato.
Partendo dalle perle più storiche, come la chiesa ottagonale di cui nemmeno al progettista fu reso il giusto merito, il Santuario della Madonna Incoronata.
Nemo profeta in patria, il Battagio non venne adeguatamente riconosciuto nella sua originalità e nel suo genio e abbandonó tra i malumori il progetto prima dell’ultimazione.
Ed altrettanto tenuti a margine della società sono quei gifted troppo acuti e profondi che non trovano gusto nei comuni sollazzi, ma si tengono in disparte persi in più alte riflessioni e ricerche.
Un piccolo libro che andrebbe letto però con il dovuto tempo, e sicuramente riletto per raccogliere i motivi eventualmente sfuggiti.
Una lenta ed attenta osservazione, amministrazione, come sempre si deve alle opere d’arte.

STEFANO CORSI

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