IL CASTELLO

TIZIANO INCANI Il castello

“Lascia dormire il futuro come merita. Se lo si sveglia prima del tempo, si ottiene un presente assonnato.”  

Franz Kafka

INVITO ALLA LETTURA

Uno strano fenomeno, un enigma da risolvere e un angolo di provincia bergamasca che, come il resto del pianeta, vuole provare a farlo, ma senza snaturarsi. Due amici, simili ma al contempo diversissimi, saranno quelli che più verranno risucchiati, ognuno a proprio modo, nelle fitte maglie del mistero.

 

TIZIANO INCANI è nato nel 1974 e vive da sempre a Rovetta, in provincia di Bergamo. Dopo gli studi classici e quattro dischi in italiano tra il 1995 e il 2003, a partire dalla metà degli anni duemila, si è costruito, con lo pseudonimo di Bepi, una solida popolarità regionale nel mondo della canzone dialettale e dello spettacolo. Tra i suoi interessi, sin dalla giovane età, spiccano soprattutto la musica e la cultura del territorio, uniti spesso in un unico progetto. Dopo decine di CD e DVD, centinaia di canzoni originali, concerti live, tre libri autobiografici, un fortunato quiz televisivo e diverse altre cose ancora, è arrivato ora il momento del suo primo romanzo

 

MIA RECENSIONE

IL FUTURO

Dice Kafka va lasciato dormire, se lo si sveglia anzitempo si ottiene un presente assonnato.

Io forse direi un presente bulimico, affamato di novità a tal punto da rendere vecchio l’oggi e disincantato il domani

Un viaggio verso il futuro, ancorato al passato e trascinato dal presente è il romanzo di Tiziano Incani che con questo racconto ci suggerisce che la vita è sempre piena di sorprese e di incognite.
Talvolta adrenaliniche, più soventemente fotografie identiche e déjà vu. Un po’ come le donne per un latin lover, tutte intriganti fino all’aperitivo. Dopo cena danno tutte il desiderio di un digestivo.

Tiziano Incani ha una formazione classica che ne racconta l’amore per la parola. La parola scritta e cantata, italiana e dialettale, nuova e straniera o antica e tradizionale. La parola come esperimento, come esperienza.

Di esperienze lui ne ha fatte diverse, affamato di vita e di emozioni, di strade ne ha provate molte e tutte molto gratificanti.
La strada della musica e dei successi, quella del pubblico e della TV, quelle di montagna che quotidianamente percorre, quelle del semplice vivere quotidiano che tutti ci mettono alla prova, quelle della scrittura come in questo romanzo.

Io il Bepi l’ho sentito solo una volta cantare dal vivo, non perché non suonasse bene o non cantasse altrettanto bene, ma perché è, un po’ come il calcio, seguito da una tifoseria un po’ spartana che non sempre coglie le finezze delle sue citazioni storiche o dei suoi accordi armonici, ma si sente spalleggiata da un dialetto familiare che tenta di diventare più popolare e innalza orgogli non sempre decorosi. In realtà con un attento ascolto l’orgoglio ci sta tutto, magari un po’ più concentrato sarebbe gradito

In realtà un progetto linguistico prestigioso, non sempre compreso il suo. A volte snobbato da colletti bianchi troppo civilizzati, come se la lingua dialettale non fosse mezzo e misura di civilizzazione al pari di una lingua italica o straniera.

Il tifo sguaiato imbruttisce tutto. Tanto lo sport quanto le iniziative culturali
Tiziano Incani ha comunque saputo dimostrare il fatto suo proseguendo la sua strada artistica senza mai paura di provare nuove tipologie e nuovi progetti.

Un racconto disincantato certo, quello contenuto in questo Il Castello, un racconto di chi attraverso l’escamotage dell’ignoto ripropone il già noto, anche forse il ritrito corazzandolo di nuovo stimolo e nuovo modo

Un racconto di un punto di vista personale rispetto ad un castello di notizie fantasmagoriche o vecchie come il cucù. Una narrazione dell’esperienza vissuta con un sapore di sazietà e con il desiderio di novità al contempo
364 Pagine Bergamasche di cui parleremo stasera al Dehor della Pasqualina
Sempre nella piazza più bella di Bergamo

Vi aspettiamo alle 21

Siate curiosi,
la curiosità è segno di intelligenza 😁
😉

TIZIANO INCANI

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