SE NE RIDE CHI ABITA I CIELI

GIULIO DELLAVITE Se ne ride chi abita i cieli

“Non ti porterò dei fiori, ma ti prenderò per mano e ti porterò dai fiori.

Ti donerò la primavera”

  Pam Brown

INVITO ALLA LETTURA

Una gelida serata invernale, una sperduta stradina di campagna, la potentissima auto superaccessoriata in panne, internet fuori Campo, lo smartphone scarico. Tutto questo davanti ad un’antica e isolata abbazia dove ad aprire la porta c’è un rustico padre  portinaio e dentro Un sereno padre dalle perspicaci doti introspettive.

Questa è la scena iniziale di un viaggio che inizia proprio dove è necessario fermarsi.

In una quarantena obbligata ideata in tempi non sospetti, Don Giulio ci accompagna co ironia e saggezza in viaggio di amicizia, soprattutto con noi stessi.

 

MIA RECENSIONE

Preso in libreria e letto in una domenica. Non appena iniziato avrei voluto cominciare a sottolineare le bellissime riflessioni che, come tanti piccoli-grandi doni, Don Giulio ha disseminato lungo tutto il racconto, ma più continuavo la lettura e più mi rendevo conto che avrei avuto parecchio da sottolineare. Quella sera, mentre stavo finendo la lettura mi arrivò un messaggio di una persona che aveva avuto un attacco di cuore ed era molto affranta, e pur avendola appena conosciuta mi feci dare il suo indirizzo di casa. L’indomani mattina presto andai a trovarla e gli portai in regalo questo libro. Luisa si stupì per questo mio gesto perché appunto ci conoscevamo appena e mi chiese cosa mi aveva spinto a prendere la macchina per andare a Bergamo da una sconosciuta con un dono.
Io regalo praticamente solo libri, anche agli sconosciuti se mi capita, perché credo che il libro contenga un fiume di messaggi importanti. Il fiume in piena che ‘Se ne ride chi abita i cieli’ è, è un fiume pieno di limo introspettivo prezioso. Nelle sue pagine ho trovato tanta consolazione, tanto incoraggiamento, tanta ironia, ma soprattutto tanto amore per l’umanità! Don Giulio ha escogitato un stop forzato nella vita di un uomo incentrato e concentrato pienamente nella fretta del lavoro. Un arresto obbligato che lo ha portato in un luogo di silenzio e riflessioni. Una quarantena occasione di riscoperta di valori e sentimenti. Oggi che siamo tutti in quarantena, oggi più che mai, sfruttiamo questo dono prezioso che è la ‘pausa di riflessione’.
Consiglio a tutti di leggere questo libro anche esilarante! Una delle figure di questo libro che mi assomiglia molto è il frate soprannominato ‘don meri’… diminutivo di ‘don merita un applauso ogni volta che se ne va tanto è logorroico’…. e con questo piccolo assaggio vi auguro buona lettura!

GIULIO DELLAVITE

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