PLISSE’

GIULIO IRNEARI Plissé

“Vi dirò soltanto che mi lasciai pilotare nel buio da qualcheduno che m’aveva preso in silenzio per la mano.”

Giorgio Bassani

INVITO ALLA LETTURA

Un padre colpito dalla malattia di Alzheimer percepisce l’approssimarsi dello sfaldamento delle sue capacità cognitive e prima che la malattia prenda il sopravvento, organizza per i figli una caccia al tesoro che si snoda lungo un percorso sotto forma di lettere e che potrà avere inizio, per sua libera scelta, quando non sarà più in grado di intervenire negli eventi che avrà scatenato. Ogni lettera è stata consegnata a persone sconosciute ai figli e contiene indizi, per altro molto scarni, per trovare quella successiva. L’esito della ricerca non è scontato e possibili imprevisti potrebbero interrompere la catena dei collegamenti tra le persone e gli scritti. Un romanzo legato all’Alzheimer, alla vita, la morte, la fede e la musica, il cui filo conduttore è il mistero che accompagna il lettore sino all’epilogo.

 

GIULIO IRNEARI è nato a Bergamo nel 1959, ma la sua famiglia ha origini marchigiane e pugliesi. Lavora da molti anni come informatico nel settore tecnologico, ma è un lettore accanito ed appassionato di musica. Bach è la sua più potente passione- Plissé è il suo primo romanzo, pubblicato nel 2016, cui è seguito, nel 2018, il giallo IL PATTO editato sempre da Silele e che riguarda un’indagine su un delitto che risale alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

 

MIA RECENSIONE

RIPARTO PER IL VIAGGIO

bergamasco attraverso la presentazione di libri

Un viaggio in volo tra un sogno e un emozione, in acque profonde come i pensieri, in terre aspre dai venti frizzanti, un viaggio in avanti per immaginare come sarà la mia vecchiaia, un ritorno alla memoria prima che essa sia svanita del tutto

Un libro non è mai solo un viaggio, un libro è sempre tanti viaggi, fuori e dentro di sé

Riprendo con le mie recensioni per invitarvi alla lettura di libri nuovi o non freschi di stampa perché i libri non hanno età e non scadono mai

Un libro è il tempo raccontante di un tempo raccontato

In questo romanzo in cui la trama si svela a poco a poco tra una lettera e l’altra, tra una caccia al tesoro della memoria e degli affetti e una ricerca del perduto perché volato via in fretta, c’è l’analisi della nostra vita quotidiana
Giorni passati inosservati perché creduti minimi, minuti, ma che sono minuti degni di ore.
Ore che si devono spendere alla ricerca di quei secondi di felicità o di tristezza perché si possa capire chi si è stati davvero

Un padre colpito dalla malattia di Alzheimer percepisce l’approssimarsi dello sfaldamento delle sue capacità cognitive e prima che la malattia prenda il sopravvento, organizza per i figli una caccia al tesoro che si snoda lungo un percorso sotto forma di lettere e che potrà avere inizio, per sua libera scelta, quando non sarà più in grado di intervenire negli eventi che avrà scatenato
Un romanzo che viaggia dentro e fuori le case di riposo, dentro e fuori dal presente e dal passato, un romanzo che invita a guardare al futuro con il consiglio di non disperdere il quotidiano

Giulio Irneari, è lo pseudonimo di Giuseppe, nato a Bergamo nel 1959, ma la sua famiglia ha origini marchigiane e pugliesi. Lavora da molti anni come informatico nel settore tecnologico, ma è un lettore accanito ed appassionato di musica. Bach è la sua più potente passione. Plissé è il suo primo romanzo, pubblicato nel 2016, cui è seguito, nel 2018, il giallo IL PATTO editati sempre da Silele Edizioni e che riguarda un’indagine su un delitto che risale alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Pagine Bergamasche riprende coi suoi consigli di lettura. Leggere fa crescere e leggere bergamasco può fare crescere anche la nostra economia, oltreché darvi modo di riscoprire quanto siamo bravi noi bergamaschi.

GIULIO IRNEARI

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