LA STELLA ROSSA DI KOROLEV

PAOLO ARESI La stella rossa di korolev

“La verità è come il Sole: fa bene finché non brucia.”

Emanuela Breda

INVITO ALLA LETTURA

In questo terzo e conclusivo romanzo, Korolev guida l’equipaggio dell’astronave Marco Polo dal pianeta Eris, all’estrema periferia del Sistema Solare, a Nemesis, la stella nana rossa, spesso ipotizzata dai nostri astronomi (ma mai rintracciata), a un anno luce dal Sole. Per poi lanciarsi in una cavalcata interstellare fino ad Antares, perché laggiù è custodito il segreto dei Costruttori, della loro fuga dalla Terra e da Marte, centomila anni prima. E qui è custodito anche l’altro mistero: chi è e dove si cela il vero e grande Nemico dell’umanità. Un romanzo cosmico e profondamente umano. Una space opera astronautica che spalanca scenari mozzafiato su temi astrofisici che affascinano, dalla materia all’energia oscura, alle Trasformazioni di Lorentz.

 

Paolo Aresi è nato a Bergamo nel 1958. Laureato in Lettere, giornalista a L’Eco di Bergamo, ha debuttato nella narrativa con il romanzo di fantascienza Oberon, l’avamposto fra i ghiacci. Nel 1992 ha ottenuto il premio Courmayeur con il racconto Stige. Nel 1995 ha pubblicato Toshi si sveglia nel cuore della notte, un romanzo realistico, dai toni noir. Nel 2004 ha vinto il Premio Urania con Oltre il pianeta del vento. Con Ho pedalato fino alle stelle (Mursia, 2008, due edizioni) è tornato al romanzo realistico con un’opera di sentimenti e passione per la bicicletta. Nel 2010 per l’editore Mursia nella collana di letteratura ha pubblicato il romanzo post-apocalittico L’amore al tempo dei treni perduti. Nel 2011 è apparso in Urania Korolev, appassionato omaggio al “progettista capo” del progetto spaziale sovietico che diventa una sorprendente epopea fantascientifica, riproposto da Delos Digital col titolo Il caso Korolev, al quale sono seguiti Korolev: la luce di Eris e La stella rossa di Korolev.

 

MIA RECENSIONE

IL PESO DELLA VERITÀ

Quanto pesa?

Così tanto che solo i bambini riescono a sostenerlo. Un peso gravoso che con la fatica degli anni si perde la capacità di comprendere e sostenere

Forse perché davvero Dio si manifesta agli umili ed ai puri di cuore

Così Paolo Aresi ci porta ai confini del sistema solare, dove forse un giorno arriveremo davvero, perché la fantascienza non è altro che l’anticipazione di ciò che sarà, sebbene in altre forme, addirittura più avanzate di quelle immaginate

Pagine Bergamasche festeggia con voi l’anniversario dell’allunaggio questa sera nella piazza più bella di Bergamo sotto le stelle e sotto una luna un po’ girata di spalle, ma sempre presente

Paolo Aresi è uno dei giornalisti e autori bergamaschi che più fanno onore a questa città e sono grata a lui per aver accettato l’invito al Dehor della Pasqualina
Un occasione per ricordare quanto siamo bravi noi bergamaschi. Non più bravi degli altri, ma bravi abbastanza per camminare sulle nostre gambe, per contare sulle nostre mani e per muovere passi lunari ed interplanetari insieme a tutti gli altri piccoli

Infinitesimamente piccoli umani tutti uguali visti dalla Luna

In molti si domandano a cosa possano servire i miliardi spesi per i viaggi spaziali quando abbiamo piaghe terrestri ancora da sanare

Servono a tante cose, non solo a sviluppare tecnologia che poi utilizziamo soprattutto sulla Terra, ma anche, per esempio, a ricordarci che la Terra è blu ed i confini non esistono

Servono affinché parole come razzismo, fascismo, comunismo, stalinismo, nazismo, terù, sporco negro, arabo di merda, russo bastardo, americano stronzo siano solo la manifestazione dell’ignoranza umana
Servono a chi ti dice: se non ti stanno bene i disservizi lombardi vattene fuori dalle palle, servono a capire che i nostri limiti non sono le nostre capacità, ma le nostre paure

PAOLO ARESI

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