IL POTENTE GIUDICE IEFTE
“Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società”
Rita Levi Montalcini
INVITO ALLA LETTURA
Una lettura biblica relativa all’episodio drammatico del voto sacrificale a Dio del giudice Iefte, che costò la vita a sua figlia, fatta dalla pastora Eliana Briante, volta a riflettere criticamente sui punti ciechi e distruttivi della fede o del modo di concepire la fede e il piano divino che s’intende portare avanti; e dalla sceneggiatura teatrale di una seduta analitica immaginaria, fatta dall’analista Baldo Lami, volta a esplorare la possibilità che all’interno di una relazione terapeutica, di ascolto d’anima, si possa far rientrare un punto cieco, della fede come dell’amore o della ragione, verso la sua naturale matrice umana da cui si era staccato per un’espansione abnorme del proprio ego, disumanizzandosi, e di cui poi si farà carico Cristo sul piano universale.
ELIANA BRIANTE nata a Pachino SR, ha studiato a Roma alla facoltà Valdese do Teologia e a Monaco di Baviera. Pastora delle Chiese Evangeliche Valdesi e Metodiste, ha prestato servizio in Italia ed in Germania.
BALDO LAMI, psicologo e psicoterapeuta di formazione psicoanalitica e psicosomatica, poeta ed autore.
MIA RECENSIONE
IL NOME
Non è solo un sostantivo.
Nessuna lotta può concludersi vittoriosamente se le donne non vi partecipano a fianco degli uomini.
Al mondo ci sono due poteri: quello della spada e quello della penna. Ma in realtà c’è n’è un terzo, più forte di entrambi, ed è quello delle donne. Questa frase di Malala Yousafzai calza a pennello per questa storia millenaria.
Un piccolo libro che si potrebbe leggere in mezz’ora, ma che sarebbe un errore leggerlo velocemente.
Un libro, invece, che andrebbe riletto a più riprese e riscoperto nella sua complessità.
L’autrice non è più di questo mondo, come i protagonisti della storia, ma i suoi collaboratori si
È un libro quasi scritto a 6 mani. L’autore è Baldo Lami che ha scritto la sceneggiatura di IEFTE in chiave moderna per sua sorella Gemina, attrice di teatro. ha chiesto poi ad Eliana Briante siciliana Pastora della Chiesa Evangelica Valdese in Italia ed in Germania, un commento dal punto di vista religioso.
L’ipotesi azzardata che il protagonista, se fosse riportato ai giorni nostri, chiederebbe espiazione attraverso il sostegno di uno psicologo è molto originale.
L’introduzione al libro è dell’Editrice Maria Luisa Mastrantoni, titolare della Zephyro Edizioni di Treviglio. Un chiarimento necessario ed insieme una dichiarazione di valore che Maria Luisa ha voluto aggiungere al tema.
Iefte era giudice d’Israele e la storia che lo ricorda non ne dà per niente un immagine edificante, anzi ne ritrae un uomo arrogante ed egoista. La protagonista di questa vicenda è la figlia .Una figlia di cui non viene reso noto nemmeno il NOME. Non vi svelo il racconto per non togliervi la a sorpresa di un racconto tanto Potente. Un libro piccolo come dicevo, ma forte. Soprattutto per la rivelazione Provate a pensarci, ciò che non merita un nome non merita di essere menzionato e forse nemmeno di esistere. Eppure questa storia fa esattamente il contrario. Ciò che ha valore, che ne ha uno tanto grande, è ciò di cui il nome è solo un particolare ininfluente, tanto è potente il ruolo ed il messaggio.
Una donna pura che non si ribella al suo destino per Amore del padre ed accetta persino di farsi olocausto.
I nomi continuano ad essere importanti, ma ciò che conta è l’Essenza Le Donne continuano ad essere importanti, perché fondamentale è la loro Natura e la loro Essenza, la loro Presenza!
Dio è anche DONNA!