IL BARCAIOLO DEL LAGO

Per realizzare grandi cose, non dobbiamo solo agire,
ma anche sognare non solo progettare ma anche credere
Anatole France

INVITO ALLA LETTURA

«Il lago d’Iseo incastonato, come un diamante, tra montagne
verdeggianti, Sarnico, dove il lago ridiventa fiume, la perla del Sebino, fanno da sfondo alla storia di Marco Augusto, figlio di Fino il costruttore di barche Il fascino del piccolo cantiere e la grande passione del padre incantano Marco Augusto che apprende sin da ragazzo i segreti del mestiere, si dedica al disegno e al progetto di nuove imbarcazioni, sogna di poter costruire un giorno le più belle e sicure barche del Mondo Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e soprattutto la successiva entrata in guerra dell’Italia sconvolgono la vita di coloro che lavorano presso il cantiere e allontanano Marco Augusto dal suo amato lago Le ambizioni di Marco Augusto lo portano a un confronto acceso con il padre, ma il giovane, con pazienza e audacia, non intende demordere e vede man mano realizzarsi il suo grande sogno

Alessandro Paris, 76 anni credarese ha lavorato per moltissimi anni ai cantieri prima nello staff tecnico e dai primi anni Settanta come Direttore dell’Ufficio progetti della Carlo Riva Yachting Corporation Alla morte dell‘ingegnere nel 2017 ha deciso di trasformare i ricordi di questa esperienza in un libro e di mettere a frutto la sua passione per la letteratura e la storia

MIA RECENSIONE

UNA STORIA DI BATTAGLIE

tutta italiana quella dei RIVA di Sarnico e una grande storia in cui la passione è la chiave.

La stessa passione con cui Alessandro Paris, ex dipendente della Carlo Riva Yachting, ha messo in queste pagine per raccontare l’avvincente avventura, probabilmente ascoltata molte volte durante gli anni di lavoro nell’azienda, di un brand unico e di qualità. Dopo la Ferrari, il marchio più rinomato e ricercato al mondo.

Una storia che parte da lontano, da prima della seconda guerra mondiale cui dedicherà metà del libro. Gran parte della narrazione infatti verte sul racconto delle sofferenze subite dai nostri numerosi e coraggiosi militi durante il conflitto.

La spedizione russa con i morti assiderati e trucidati dal nemico. Un nemico tanto assurdo che persino le mogli delle milizie russe ne attendevano il termine del passaggio per correre di nascosto a seppellire le malcapitate vittime o a salvare chi ancora aveva un fil di vita in corpo, mosse a pietà per i nostri ragazzi. I campi di confino tedeschi con le sevizie perpetrate sui nostri combattenti. Le razzie di materiali, cibo e donne che i demenziali cameraten hanno inflitto alla nostra nazione.

Un lungo racconto perché questi sono fatti che non si possono dimenticare, che non si devono dimenticare. E perché il sogno del grande progettista dei motoscafi più belli al mondo era davvero un grande sogno, un sogno che è stato capace di resistere e superare grandi ostacoli.

Una vita passata in cantiere a disegnare e costruire un mito di grandezza che non ha mai dimenticato però i più piccoli.

Come al matrimonio del primogenito Riva, in cui il corteo dalla chiesa al ristorante viene fatto a piedi per far sentire gli invitati tutti allo stesso livello. Niente macchinoni dei più ricchi, niente spocchia dei più facoltosi.

Chi non dimentica anche l’ultimo o il più fedele dei suoi operai e lo accoglie in azienda facendolo sentire in famiglia.

Come ci ricorda Anatole France i grandi progetti sono fatti essenzialmente di sogni, e solo chi crede nei propri sogni, potrà realizzarli.

Il barcaiolo è diventato un comandante di vascello, del più bel motoscafo da diporto e fuoriporto al mondo.

Tornerà l’estate e il nostro lago, per metà bresciano e per metà bergamasco, sarà di nuovo la meta dei nostri fine settimana e il luogo dove si può verificare che a volte i sogni diventano realtà!

alessandro paris, il barcaiolo del lago

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