COME SONO DIVENTATA FEMMINISTA
“Di ciò che posso essere io per me, non solo non potete saper nulla voi, ma nulla neppure io stesso.”
Luigi Pirandello
INVITO ALLA LETTURA
Tra una settimana arriva Valentina, vuole ascoltare dalla zia la storia della sua vita, dell’impegno politico in un piccolo paesino della Lombardia, delle vicende famigliari, delle lotte femministe degli anni Settanta, delle scelte personali e intime. Nell’attesa della nipote, la protagonista ripercorre la propria esistenza, tra sogni conquiste e sconfitte. Sono ricordi a volte faticosi, e le sembra di non aver voglia di rivivere tutto. Anche per questo, a settant’anni, è approdata in una casa solitaria di fronte al mare, a distanza di sicurezza dal passato, tra libri, gatti e scatoloni pieni di carte che non le va di mettere a posto.
ROSANGELA PESENTI, Sono nata nel 1953 in un angolo della pianura Padana, quando ancora il cemento non l’aveva mortificata, nella cascina di un luogo che chiamavano Caldana, e l’8 luglio l’afa rendeva l’aria irrespirabile. Per fortuna sono nata al crepuscolo e la notte avrà avuto le sue stelle. Sono stata un’insegnante ed un modo di essere, di vivere, che non si è ancora concluso, una responsabilità nei confronti di chi mi chiede di esserlo. Una gratitudine per chi mi fa scoprire il senso delle parole perché mi ascolta. Sono certamente un’attivista femminista. Vivo ancora nel profondo nord, ancora come straniera superficialmente assimilata, vivo in un piccolo mondo di cui scopro e riscopro angoli e stagioni.
MIA RECENSIONE