PIANTE E ANIMALI del mondo contadino bergamasco

GIAMPIERO VALOTI Piante e animali

“Nulla è tanto dolce quanto la propria patria e famiglia, per quanto uno abbia in terre strane e lontane la magione più opulenta.”

Omero

INVITO ALLA LETTURA

Il libro prende in esame il rapporto che si è instaurato lungo i secoli tra l’uomo da un lato e le piante e gli animali che hanno accompagnato la sua esistenza, dall’altro. È un’incursione ricca di notizie di prima mano nel mondo tradizionale legato alla terra e ai suoi ritmi con frequenti richiami all’eco che questo mondo ha avuto nel campo della cultura popolare e della letteratura. Gli animali della cascina e delle sue pertinenze (la stalla, il porcile, il pollaio, l’aia) e i prodotti indispensabili del campo coltivato, dell’orto, del prato e del bosco sono i protagonisti di altrettanti capitoli che tracciano il profilo della vita quotidiana in un’epoca trascorsa ma non perduta, la cui eco è giunta sino a noi. Il frumento e il granoturco, il noce e il nocciolo, il lino, il castagno, il gelso e il baco da seta, il fico, le patate, i cavoli, l’aglio, il sambuco e il corniolo, la clematide e il pungitopo, l’alloro e il salice, la vite Isabella; tra gli animali la vacca, la capra, l’asino, il maiale, il coniglio, la gallina e il gallo: sono alcuni dei temi del volume.

 

GIAMPIERO VALOTI stato insegnante nella scuola elementare e nella scuola secondaria. I suoi interessi di ricerca si focalizzano sulla storia del lavoro, della cultura materiale e dell’alimentazione. Dal 1989 ha scritto numerosi saggi sull’alimentazione, sulle tradizioni e sull’ambiente bergamasco ricco di risorse. Ha curato l’allestimento del  MUPIC, il Museo delle pietre coti della Valle Seriana, aperto a Nembro nel dicembre 2007.

 

MIA RECENSIONE

LA MIGLIORE EREDITÀ
Da lasciare ai nostri figli è la capacità di sopravvivere rispettando sé stessi ed il mondo.
I valori etici che portano al benessere senza calpestare il bene comune. Mentre Socrate dava per indefinibile il bene, Platone asseriva che il bene è come il Sole, perennemente in atto a compiere sé stesso. Come dovrebbe essere ognuno di noi. Compiere la propria parte di animali terrestri, in compagnia di tutto il creato.
Giampiero Valoti, autore di moltissimi testi, ha ben capito questo ruolo di noi umani nell’universo. È stato insegnante nella scuola dell’obbligo ed ora concentra il suo interesse sulla storia del lavoro e dell’alimentazione, ben conscio che proprio la storia può insegnare il miglior decalogo per la sopravvivenza.
Non a caso questo reportage PIANTE E ANIMALI DEL MONDO CONTADINO BERGAMASCO lo ha dedicato proprio ai suoi tre figli.
Una raccolta di istruzioni su come il bergamasco affrontava il freddo, la fame quotidiana degli inverni che sembravano non finire mai. Attraverso pratiche ingegnose, ma soprattutto attraverso il pieno utilizzo delle risorse esistenti.
Le erbe selvatiche per la nutrizione, come l’asparago,la vite Isabella, il corniolo. Per la nutrizione degli animali da allevamento domestico come la gallina, la capra o l’asino. I tessuti naturali come il lino e la seta, con i gelsi e i bachi da allevare. Un’alimentazione esclusivamente a kilometro zero, ma non per questo povera e non variegata. La consacrazione della natura che esplicita il suo ruolo proprio quando viene utilizzata per il bene comune cui concorre e di cui è pervasa.
La conoscenza della ricchezza dei nostri campi e alture, colme di beni sani e biologicamente puri per una convivenza mondiale naturale e per questo incredibilmente geniale e bioetica.
Il fico, il castagno, il nocciolo, così come il maiale o la talpa, il larice e il frumento….
Scoprire che il miglior ateneo è proprio il mondo contadino premoderno, e probabilmente sarà anche il miglior corso di sopravvivenza del globo nella postmodernità.
Oggi è il giorno di S. Martino, La fine dell’anno per il mondo contadino, Il capodanno in cui si stappa il vino novello e si brinda alla vita ringraziando Dio e il Lavoro per le meraviglie godute e da godere
Prosit!

GIAMPIERO VALOTI

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