I FICHI DI SUDORNO
“Nessuna cosa grande compare all’improvviso, nemmeno l’uva, nemmeno i fichi. Se ora mi dici: “Voglio un fico”; ti rispondo: “Ci vuole tempo”. Lascia innanzitutto che vengano i fiori, poi che si sviluppino i frutti e, poi, che maturino.”
Epitteto
INVITO ALLA LETTURA
Sugli avvallati declivi di Sudorno, risparmiati miracolosamente dal boom edilizio, si inerpica la strada che dalla piana porta all’accesso nella vecchia città. Da questa, si snodano stradine che raggiungono ville seminascoste dal verde e disusati sentieri, stretti fra sconnessi muretti di pietra, confini di abbandonati poderi. Sopra uno di essi ramifica un fico, con dolci frutti maturi. Nardo, che non vuol lasciarli tutti a vespe e civette, in una domenica di sole porta con sé i bimbi per raccoglierne alcuno. In quell’oasi di pace e serenità, gli giunge, irosa e offensiva, la voce di chi, accusandolo di furto, vuol probabilmente cacciare un intruso…
GENNARO GUALA nasce a Bergamo nel 1935 ma si trasferirà prestissimo a Lodi e prenderà la laurea in Ingegneria civile a Milano. Nel 1962 tornerà a Bergamo ed inizierà a collaborare in progetti civili ed architettonici di tutto il mondo. Ha diretto per parecchi anni la rivista ‘Ingegneri Bergamo’ e ha collaborato alla stesura di testi tecnici, culturali e sociali. Questo è il suo debutto da romanziere.
MIA RECENSIONE